In questi giorni, oltre alle notizie quasi comiche che si sono diffuse a proposito dello spettacolare arresto di Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza in quel di Palermo (avete capito benissimo, non era in un’isola sperduta del Pacifico, ma nel centro di Palermo, sotto gli occhi di tutti), tiene banco la becera notizia dell’altrettanto imbecille azione del parlamento Europeo a proposito della revisione dei programmi di efficientamento energetico immobiliare per tutti gli stati dell’Unione Europea.
Il 9 febbraio ci sarà la riunione della Commissione per l’energia nel parlamento Europeo, durante la quale verrà messa in votazione tale revisione della già esistente direttiva per l’energia degli immobili, presentata nel dicembre del 2021.
Con tale azione, il Parlamento Europeo vuole continuare sulla falsa riga della ormai arcinota politica del risanamento energetico globale, detta anche Transizione Ecologica, al fine di salvare il nostro Mondo dalla terribile catastrofe che lo aspetta a causa della cecità dell’uomo nell’ultimo secolo.
Aprendo una piccola parentesi, come ho già avuto modo di esprimermi in recenti articoli, qualsiasi tipo di azione da parte dell’umanità per ridurre quello che viene chiamato Riscaldamento Globale non avrà alcun tipo di risultato benefico, sostanzialmente per due specifici problemi, uno dei quali è che tale riscaldamento è assolutamente indipendente dall’azione umana, essendo un ciclo naturale che il nostro pianeta mette in atto fra una glaciazione e l’altra, e il secondo, ammettendo e non concedendo che l’attività umana possa avere una qualche influenza sul clima globale, se così fosse, agire sulla composizione e costruzione dei nuovi immobili oggi, sarebbe il classico “chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”.
Detto questo, e analizzando nel dettaglio quali sono le linee guida identificate in questa bozza di risoluzione del Parlamento Europeo, notiamo come queste grigie menti hanno identificato delle classi energetiche e delle tempistiche entro le quali tutti gli immobili dovranno adeguarsi alle stesse.
Nello specifico, come si può leggere nel sottostante link di approfondimento, si vede come, entro il 2030, tutti gli immobili di nuova costruzione, e pure quelli già esistenti, dovranno rientrare nella categoria energetica “E” – fra i 2,01 e i 2,60 Epgl – mentre, entro il 2040, dovranno rientrare nella categoria energetica “D” – fra i 1,51 e i 2 Epgl – e, per finire, nel 2050 a ZERO emissioni.
Iniziamo a dire cosa significa la sigla Epgl, che sta a indicare l’Indice di prestazione energetica, ovvero il consumo specifico di un’abitazione, sia essa residenziale piuttosto che industriale, come una scuola, un ospedale o una caserma militare, dopodiché bisognerebbe scendere nel dettaglio della tabella di classificazione, che è molto complessa, per cui è del tutto ininfluente riepilogarlo in questo articolo: basti pensare che per rientrare nella categoria “E” è necessario il “cappotto termico”, i pannelli fotovoltaici e gli infissi doppi con coibentazione.
In seguito a questa notizia, i nostri politici sono saltati in aria, sfoggiando delle performance degne di telenovela, e sparando a zero sulla decisione del Parlamento Europeo come se non fossero a conoscenza da mesi, se non anni, dell’esistenza di questa nuova azione dei burocrati Europei, e tutti quanti, a partire dall’immarcescibile Salvini, a tuonare: “la casa degli Italiani è sacra e non si tocca!” o altre frasi ad effetto sullo stesso tenore.
Conoscendo i retroscena della questione, l’unica reazione che, personalmente, mi suscitano queste “boutade” politiche di questi emeriti imbecilli è solo vergogna, vergogna per dover condividere la nazionalità con queste impresentabili macchiette di politici.
Assodato questo punto, bisogna innanzi a tutto comprendere che tale azione nulla ha a che vedere con l’ipotetica volontà di tutelare la salute mondiale, mentre, invece, è solo ed esclusivamente un’azione meschina e fraudolenta della locomotiva Europea, trainata da Germania in primis e Francia a rimorchio, proprio per colpire fortemente ed esclusivamente il bene primario dell’Italia, che da sempre fa gola a questi due stati predatori e alle loro multinazionali economiche, pronte a darci l’assalto finale.
E tutto questo, molto semplicemente, perché in Italia – e questo loro lo sanno benissimo – il 65% degli immobili è oltre la categoria “E”, e quindi necessita di ristrutturazioni estremamente onerose ed improponibili, specialmente in un momento contingente come quello attuale, dove stiamo vivendo una stretta creditizia senza eguali, dovuta principalmente alle vicende legate alla guerra in atto nell’est Europa.
Tralasciando, per un momento, tutti gli immobili che ricadono nei centri storici delle nostre città, e paesi sui quali hanno già detto che potranno essere previste delle eccezioni – vorrei anche vedere come sarebbe possibile installare dei pannelli fotovoltaici nelle residenze prospicienti San Pietro o, magari, piazza San Marco, a Venezia, quando tutti sanno perfettamente che, oggi come oggi, provare a mettere dei pannelli nei centri storici è praticamente impossibile, viste le commissioni per l’ambiente esistenti – è del tutto ovvio che dover ristrutturare il 65% degli immobili in nemmeno 7 anni sarebbe un’operazione semplicemente impossibile, anche da un punto di vista logistico.
Infatti, se consideriamo che in Italia, ad oggi, ci sono circa 12 milioni di immobili residenziali, doverne ristrutturare il 65% significherebbe mettere mano a circa 8 milioni di immobili in 7 anni, ovvero più di 1 milione all’anno, il che richiederebbe non solo una spesa inimmaginabile per le tasche di tutti i cittadini, ma la presenza di un tale numero di imprese e addetti che non abbiamo nel modo più assoluto.
Per fare un piccolo esempio, un proprietario vicino a dove abito io ha aderito al 110%, ristrutturando la propria abitazione, impiegando circa 5 mesi nell’opera e la presenza di 6 o 7 operai, e si trattava di una casa unifamiliare.
Ribaltando il tutto a livello nazionale, probabilmente, per finire i lavori nei 7 anni concessi, ci vorrebbero almeno 1 milione di imprese, con non meno di 10 milioni di operai impiegati 365 giorni all’anno, solo per fare questo tipo di operazione e senza prendere in esame il problema degli immobili di tipo industriale – i più onerosi dal punto di vista di efficientamento energetico – e tutti gli immobili della pubblica amministrazione, che assommano a circa un altro milione.
Come si può ben vedere, poter procedere a tale operazione non sarebbe possibile, anche in vista del fatto che sarebbe del tutto inutile attivarsi per portare il proprio immobile alla classe “E” per poi, nei successivi 20 anni, doverci rimettere le mani e portarla a zero emissioni, per cui sarebbe preferibile fare tutto subito e finirla lì.
Questo, del resto, sarebbe un percorso al limite condivisibile, ovvero se l’Europa avesse detto: “cari signori, entro il 2050 bisognerà portare tutti gli immobili esistenti a zero emissioni”, allora si sarebbe potuto anche prendere in esame tale operazione e reputare la politica europea sotto un altro profilo, in quanto, con 27 anni disponibili, tutto avrebbe avuto un altro indirizzo operativo.
Inoltre, non è stato tenuto in alcun conto il problema inerente alla salute personale di tutti i cittadini, in quanto esiste una cosa che pochi conoscono e che si chiama “inquinamento da Radon”.
Il Radon è un gas inodore, incolore e insapore, dovuto al decadimento radioattivo del Radio, e che si trova equamente distribuito sull’intera superficie terrestre, ed è stato inserito dallo stesso OMS nella categoria 1 delle sostanze cancerogene.
Se andiamo a vedere quali sono le possibili prevenzioni da mettere in atto per l’inquinamento da Radon, osserviamo che una delle principali azioni è l’arieggiamento dei locali 2 o 3 volte al giorno, quindi potete certamente immaginarvi quanto sarebbe intelligente spendere una baracca di soldi per l’efficientamento energetico e poi aprire per 5 minuti le finestre di casa 2 o 3 volte al giorno in pieno inverno, con magari 10 gradi sotto zero!
Veramente una mossa da geni!
E non c’è nulla da fare contro questa presenza nelle nostre case, in quanto più l’abitazione viene isolata termicamente dall’immissione di aria esterna e più è facile che tale gas si accumuli nei locali della stessa abitazione, causando, alla lunga, i problemi che potete tranquillamente leggere in qualsiasi studio medico esistente, primo fra tutti il cancro.
In conclusione, devo dire due cose fondamentali su tutta questa intricata e ridicola faccenda, e la prima riguarda il vero scopo di tutto ciò, che è solamente di tipo economico, come già detto, in quanto è da tanto tempo che la Germania cerca di dare l’assalto al patrimonio immobiliare ed economico della popolazione Italiana, poiché, come hanno spesso detto, non comprendono perché loro debbano pagare i nostri debiti quando noi abbiamo uno dei più alti patrimoni immobiliari esistenti e un altrettanto imponente risparmio privato dovuto alla parsimonia del popolo italiano.
E la seconda cosa, che è anche la più amara e grave, a parer mio, è che il nostro governo a guida centrodestra Meloniano, lungi dal prendere le distanze dall’Europa e da queste politiche stupide e cieche, come più volte sbandierato quando era all’opposizione, ora della fine si piegherà per l’ennesima volta ai diktat dei poteri forti Europei, ed accetterà supinamente anche questa ennesima imposizione, gettando definitivamente il nostro paese nel baratro più profondo.
Magari, dopo aver strappato qualche piccolo rinvio o modifica, che sbandiererà come grande vittoria personale, si inventerà un qualche altro 110%, confezionando ancora una volta l’ennesimo “zuccherino” per i pecoroni Italiani.
https://www.acea.it/guide/nuova-classificazione-energetica-edifici