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Una bidella per direttissima

Giuseppina Giuliano da Napoli, presunta bidella pendolare

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Da qualche giorno, oltre a Rolex e Casio, Ferrari e Twingo della Shakira, tiene banco la vicenda di tale Giuseppina Giuliano da Napoli.

Questa signora, operatrice scolastica in una scuola superiore all’ombra della Madonnina, non trovando alloggio a Milano (ormai solo gli sceicchi possono permettersi le stamberghe lombarde…!) ha deciso di fare la PENDOLARE Napoli-Milano con treno ad alta velocità TUTTI I GIORNI!

La sua giornata tipo sarebbe:

treno partenza alle 5:09 da Napoli per entrare a scuola alle 10:30 e lavorare fino alle 17:30

treno di ritorno partenza alle 18:30 per essere a casa alle 23:30

– ovviamente il tutto ripetuto da lunedì a sabato

Questa storia è stata ripresa con titoloni dall’Ansa e dai maggiori media, giornali e web, perché è sicuramente una vicenda bizzarra che “fa notizia”…

Da docente, lo dico ai miei allievi, ma cerco anche io di attenermici, insegno sempre che le notizie vanno VERIFICATE con le FONTI e non solo basandosi sul “sentito dire in giro”.

Quindi non serve uno Sherlock Holmes per capire una marea di incongruenze e autentiche sciocchezze di questa notizia “semi-bufala”, magari con un principio di verità insieme a tante idiozie.

Vediamo oggettivamente i fatti:

1) A livello scolastico gli operatori o bidelli lavorano su turni (mattino e pomeriggio), e qui diventa difficile capire come sia conciliabile il tutto con questo programma da Terminator; vorrei anche conoscere il o la Preside che ha concesso un tale orario fisso solo per lei…

2) La signora afferma di spendere circa 400€ di treno, da lunedì a sabato, per quindi 12 viaggi alla settimana e 48 al mese, che fa 8,33 a tratta. Di tale meraviglioso abbonamento su Trenitalia e Italo non vi è menzione, ma forse utilizza mezzi leggendari (la Delorean di Ritorno al Futuro, gli unicorni ecc…)

Sarebbe già miracoloso riuscire a fare con 50 EURO andata e ritorno (non esiste nulla di tutto ciò), ma farebbe comunque 300 euro a settimana, cioè l’intero stipendio della suddetta, escludendo i costi di vitto, pasto frugale da mangiare a scuola e sul treno durante il ritorno.

3) Ma è proprio vero che con 5/600 euro non trovo nulla in tutta Milano e Hinterland (l’Istituto è raggiungibile con i potenti mezzi pubblici milanesi)?

4) quanto può durare un essere umano a fare questa vita?

Mettendo da parte le fandonie, il sensazionalismo, le bufale un tanto al chilo, la realtà è ben diversa.

Questa signora probabilmente ha preso una supplenza l’autunno scorso, magari poco prima delle vacanze di Natale. Con un tale MODELLO INSOSTENIBILE, si è ammalata quasi subito (traspare dall’articolo) e una mutua può durare diversi giorni; se poi si sospetta Covid


Natale con i tuoi, che cosa ci fa nella fredda e solitaria Milano? Rimani a casa in famiglia… e arriva gennaio.

Ora, magari ha ripreso qualche giorno, giusto il tempo per strappare un po’ di fama, “15 minuti di notorietà” (cit. Andy Warhol), qualche foto e contributo (tanta stima e solidarietà, dice il giornale”) e rimettersi subito in congedo retribuito.

Se poi ci fosse un figlio in arrivo, gravidanza a rischio e subito a casa fino alla fine dell’anno scolastico!

Che senso ha prendere un alloggio, dare garanzie, mesi di anticipo, spese, ecc. se L’INTEZIONE INIZIALE è sempre stata quella di farsi vedere qualche volta e poi tornare a luoghi più accoglienti e familiari?!?

Con questo “metodo” ho visto nominare 3 differenti “neo mamme” sullo stesso posto di sostegno che, dopo pochi giorni in classe, non ho mai più incontrato, in quanto erano in “congedo parentale” per gravidanza a rischio (al secondo o terzo mese).

Ovviamente sottolineo che è un loro SACROSANTO DIRITTO e sfruttano il “sistema” per poter ottenere il massimo con il minimo sforzo durante tutto un anno scolastico: è legale… ma certo non eroico!

Qualche problema in più me lo pongo per il bambino certificato, che in classe avrebbe dovuto avere una figura stabile e non un balletto di persone sempre diverse, con non poche ricadute psico-emotive.

D’altronde, gli insegnanti (e tutti coloro che sono nella scuola), direttamente o indirettamente non lavorano, con tutto il rispetto, su “viti e bulloni” ma su “materiale umano”!

Ma torniamo alla nostra simpatica bidella…

IL PROBLEMA sta a monte.

Prendere notizie, farle passare per eccezionali, colorarle di sentimentalismo e pietismo, stimolare solidarietà, tutte cose che, personalmente, non trovo giustificate.

La vicenda quasi commuove, e si è pronti a partire con un moto di sdegno per la “povera vittima sacrificale”, una donna che in un sistema assurdo non può trovare alcuna sistemazione decorosa perché non fa “Fedez” o “Ferragni” di cognome…

Come abbiamo visto, la realtà è ben diversa, e ne parlo con cognizione di causa.

Vivo nel mondo della scuola da circa 25 anni e ho conosciuto una marea di colleghe e colleghi (io tratto nello stesso modo insegnanti e collaboratori ATA) che vengono dal Sud per rinfrancarsi da una terra ricchissima di bellezze e cucina ma, spesso, povera di opportunità di lavoro.

Sono nate delle collaborazioni importanti e anche amicizie. Ma sono persone che sono salite, hanno cercato una sistemazione, si sono accontentate di fare qualche km in più per prezzi ragionevoli e hanno fatto un eccellente lavoro come insegnanti o operatori scolastici.

Massima solidarietà, quindi, per TUTTI COLORO che si trapiantano in un luogo lontano dagli affetti, in un clima decisamente più rigido e avendo a che fare con mentalità e culture diverse dalle proprie…

Tra tutti questi, cito solo una collega, che durante le feste e in molti week end, con non pochi sacrifici fisici ed economici, scendeva per poter stare con i figli piccoli e la famiglia.

Ecco chi voglio APPLAUDIRE, SOSTENERE, ABBRACCIARE, tutti coloro che vedono il mondo della scuola non solo come opportunità per far quadrare il mese (cosa che è anche condivisibile), ma soprattutto come LUOGO SACRO dove ogni ingranaggio ha una sua importanza fondamentale, dal Preside all’insegnante, al personale ATA, operatori, segretarie… TUTTI!

Non proponiamo improbabili “eroi a tempo determinato”, giusto per pochi giorni, per poi tornare a ritrasformarci nei classici impiegati assenteisti di Fantozziana memoria (che, con le proprie assenze non giustificate, mettono a rischio tutta l’organizzazione scolastica).

Ciascuno deve fare TUTTO QUELLO CHE PUÒ, lavorare al meglio, spendersi per rendere più accogliente e stimolante l’ambiente di formazione e ludico… affinché, al suonare della campanella, le giovani generazioni di domani, affamate di conoscenza, in un luogo ordinato, pulito e stimolante, entrino, si possano sedere e…

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