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Le eco-balle sul clima dimostrano l’arroganza dell’uomo

Mappa metereologica

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Mi sono sempre interessato ai discorsi che continuavo a sentire, sia in televisione che nei bar, riguardanti la cattiva gestione della Terra da parte di noi umani, e ho sempre cercato di applicare il mio metodo di ricerca matematica anche a questo fenomeno, per riuscire a capire fino a che punto noi uomini saremmo stati in grado di modificare un fenomeno cosi’ immenso e vasto come il clima terrestre.

Fin dagli anni del liceo, all’alba della nascita dei primi movimenti “ecologisti” che iniziavano a martellare le nostre teste con gli slogan anti inquinamento, mi sono sempre torvato in contrapposizione a tali affermazioni a dir poco fantacientifiche, poiche’ ho sempre considerato che l’uomo, di fronte alla natura, nulla puo’ fare di veramente importante e, negli anni successivi alla nascita dei primi partiti politici “verdi” in tutta Europa e nell’intero mondo, ho potuto osservare i reali danni che l’uomo poteva causare a se stesso, cavalcando in modo errato un fenomeno e una filosofia che, in fin dei conti, avrebbe potuto essere anche degna di essere presa in considerazione.

Per spiegarmi, faccio solo un piccolo esempio pratico di quanto deleteria sia stata l’azione di alcuni personaggi politici, come ad esempio Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’agricoltura alla fine del secolo scorso, che, accesi di sacro fuoco idealista, hanno disintegrato un ecosistema strutturato da oltre 20 secoli.

Al grido “guai a tagliare un solo albero” sono state varate leggi e normative che hanno, di fatto, impedito agli operatori di settore – tagliaboschi, contadini, stradini – di tenere pulito l’intero territorio Italiano.

Solo nel 2005 la frazione vegetativa annuale nata dall’intero patrimonio boschivo nazionale, era pari a circa 32 milioni di metri cubi di legname, mentre la quota di legname tagliato a vario titolo, ogni anno, ammontava a circa 22 milioni di metri cubi, con un differenziale “positivo di circa 10 milioni di metri cubi annuali.

Se si considera che questo trend e’ rimasto invariato per oltre 15 anni, si puo’ facilmente calcolare che, ad oggi, sul suolo Italiano, abbiamo circa 250 milioni di metri cubi di patrimonio boschivo in piu’ rispetto al 2005, e questo poiche’ va tenuto in conto l’incremento annuale composto di 10 milioni di metri cubi.

Il lettore potrebbe trarre la conclusione che, tutto sommato, cio’ significherebbe una maggior presenza di verde, una maggior aria pulita e, in sostanza, un miglioramento della qualita’ della vita.

Sbagliato.

Piu’ alberi e, di conseguenza, piu’ verde generalizzato non significa solo avere un miglior panorama, ma significa che l’intero ciclo biologico aumenta in pari misura, ovvero ci saranno piu’ insetti, piu’ aracnidi, piu’ uccellini, piu’ animali predatori e, insomma, l’intero ciclo aumentera’ a dismisura in conseguenza di queste operazioni eseguite senza nessun tipo di cautela.

Ed ecco spiegati i cinghiali a spasso per il centro di Roma di questi giorni.

In questi ultimi anni abbiamo potuto assistere all’escalation di questo parossismo ideologico, capitanato da quella povera disgraziata, al secolo Greta Thumberg, paladina di tutti gli ecologisti disadattati e manipolati del mondo intero.

Questa ragazzina, che e’ stata scelta molto cinicamente da qualche “potente” di turno per i suoi loschi interessi economico-finanziari, ha declamato un discorso davanti alle nazioni unite, pieno di enfasi e accuse pesanti all’umanita’, per quanto danno stessero facendo all’intera Terra.

Non tutti sanno, pero’, che ben 27 anni prima, di fronteai grandi della Terra riuniti a Rio de Janeiro, un’altra bimbetta di 12 anni-Severn Cullis Suzuki- leggeva un discorso di fronte ad una platea esterefatta, praticamente identico nei contenuti di quello letto da Greta Thumberg qualche anno fa alle Nazioni Unite.

E questa e’ una dimostrazione assolutamente indiscutibile, di quanto queste persone vengano manipolate da mega aziende e potenti di turno, non tanto per salvaguardare realmente l’interesse globale del nostro pianeta, quanto per meri tornaconti personali.

E, venendo all’esame dei dati reali, basta fare una qualche ricerca in rete per trovare di tutto e di piu’.

La prima cosa che mi ha colpito enormemente e’ stato un articolo di un giornale pseudoscientifico, il quale afferma che ormai la comunita’ scientifica mondiale e’ concorde al 100% sul fatto che il riscldamento globale sia causato dalle azioni dell’uomo, quali la combustione fossile, i riscaldamenti cittadini, le grandi industrie e via discorrendo.

Anche questa e’ una menzogna bella e buona in quanto, se fosse vero che il 100% della comunita’ scientifica e’ d’accordo con questa visione, non dovrebbero esistere persone come il professor Zichichi che, con i suoi saggi, libri e, non ultime, interviste televisive, dissente fortemente da quanto detto dalla piccola Greta alle Nazioni Unite.

Infatti basta ascoltare alcuni suoi interventi, riferiti proprio alla piccola svedese, nei quali sostiene che l’inquinamento umano e’, sì, una cosa deplorevole e andrebbe mitigato e tentato di smorzare ma che, in realta’, esso concorre solo per il 5% all’aumento del riscaldamento globale.

Ora, siccome a me piace verificare di persona i dati che leggo negli articoli o che sento citare nelle interviste di Tizio, Caio e Sempronio, ho voluto andare a guardarmi alcune tabelle riepilogative di alcuni eventi chiave che condizionano il fenomeno del riscaldamento globale, e mi sono trovato davanti al fatto che l’uomo immette nell’atmosfera, ogni anno, circa 26Gt di Co2 – Gigatonnellate – ovvero 26 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, e questo e’ un primo dato.

Andando a ritroso nel tempo, mi sono guardato le stime di quanto materiale fu immesso nell’atmosfera dall’eruzione prima del Krakatoa del 27 agosto del 1883, pari a circa 21 km cubi di roccia, cenere, lapilli e solfati e, poi, dell’eruzione del Tambora nel giugno del 1815, che immise nell’atmosfera 150 km cubi delle stesse sosatnze, e questi sono altri due dati importanti.

Prima di fare i conteggi, vorrei ricordare che eruzioni di questo tipo, oltre a produrre una marea di anidride carbonica, immettono nell’atmosfera anche anidride solforosa che, mescolatacon l’umidita’ atmosferica, dà luogo alla formazione di acido solforico, che precipita al suolo sotto forma delle famose piogge acide, devastando ogni cosa al contatto.

Tornando alla matematica, mi sono guardato le tabelle di conversione, accorgendomi che 21 e 150 km cubi di sostanze nocive equivalgono rispettivamente a 21 e 150 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, anidride solforosa e altre schifezze chimiche, quindi, esattamente 1 e 5 volte superiori alle immissioni umane di un intero anno.

Stranamente, pero’ diversi giornali “pseudoscientifici” dichiarano bellamente che le emissioni vulcaniche annuali partecipano solo in minima parte all’inquinamento globale dell’atmosfera.

Per dare un esatta dimensione di un altro fenomeno assolutamente decisivo nell’aumento o diminuzione del riscaldamento globale, vorrei citare quella che, comunemente, si chiama “corrente del golfo” e che, normalmente, ci fanno studiare a scuola.

La corrente del golfo nasce, appunto nel golfo del Messico ed e’ una corrente calda, con una concentrazione salina molto elevata e che, dopo aver attravesrato l’intero Ocenao Atlantico, finisce per lambire le coste dell’Europa, essendo, cosi’, determinante alla formazione del tipico clima “Mediterraneo” che ha portato allo sviluppo, nei secoli delle comunita’ umane del vecchio continente.

Finito il suo compito, prosegue verso nord, fino all’Antartico, dove si inabissa e rincomincia il suo ciclo, come un orologio perpetuo, ma tale corrente e’ soggetta alle variazioni imposte dai movimenti del nostro pianeta e a tutto cio’ che vi succede sopra, sotto e dentro.

Molti scienziati, negli ultimi anni, hanno lanciato un allarme riguardo proprio alla corrente del golfo e al suo progressivo rallentamento, in quanto la sua salinita’ viene intaccata dalle immense quantita’ di acqua dolce che si riversano dalla calotta polare nel mare, in seguito al loro progressivo discioglimento.

Piu’ acqua dolce si riversa in mare, minore e’ la salinita’ della corrente, minore e’ la sua velocita’ di avanzamento e, ulteriormente, aumenta pure la sua profondita’ di scorrimento, andando, cosi’, ad incidere significativamente sulla temperatura dell’Europa Occidentale, anche fino a 8 gradi in meno, rischiando, cosi’, di innescare una mini glaciazione di periodo.

Ho voluto riportare questi semplici dati solo per far capire quanto noi esseri umani siamo assolutamente insignificanti di fronte all’immensita’ e complessita’ dei processi fisici che avvengono sul nostro pianeta, e che e’ del tutto inutile anche solo tentare di modificare un qualsiasi evento terrestre per i nostri scopi.

Limitare l’inquinamento e’ del tutto giusto e auspicabile, sia per poter respirare una miglior aria, sia per avere un ambiente piu’ gradevole e vivibile.

Infatti, se provate ad andare a Milano o a Berlino o una grande metropoli simile, e vi fermate una settimana li’, vi posso garantire che la vostra vita cambiera’ immediatamente, e ve ne potrete rendere conto anche solo utilizzando un bianco fazzoletto per soffiarvi il naso.

Si e’ sempre detto che un milanese, rispetto ad un abitante delle campagne toscane o umbre, e’ come se fumasse 2 pacchetti di sigarette al giorno e non c’e’ cosa piu’ esatta di questa.

Provare per credere.

In conclusione, quello che volevo dire con questo mio articolo, non e’ tanto che una cosa sia sbagliata nella sostanza o sia giusta, ma che come, al solito, noi uomini riusciamo sempre a complicare le cose semplici e a rendere il classico topolino simile a una montagna.

Senza scervellarci a cercare la formula magica della famosa fusione fredda, che ci consentirebbe l’accesso all’energia illimitata per tutti, basterebbe andare a prenderla dove ne abbiamo a sufficienza per qualche miliardo di anni, e cioe’ dal sottosulo.

L’interno del nostro pianeta, infatti, e’ come una fornace nucleare con una temperatura di circa 6000 gradi centigradi e che ci potrebbe fornire energia illimitatamente senza nemmeno bisogno di stravolgere l’aspetto esterno del nostro ambiente vitale come con i pannelli fotovoltaici o con le pale eoliche.

Per citare un esempio pratico, in Islanda hanno perseguito proprio questo tipo di modello andando, cosi’, a acreare una societa’ completamente autosufficiente, non inquinata e dove vivere diventa praticamente perfetto.

Ma per poter fare una simile cosa bisogna prima riuscire ad invertire i meccanismi che, incontrastati, governano l’intero mondo e che sono basati sul Dio Denaro.

Infatti, fino a quando una nazione come la Russia o come il Venezuela ricaveranno circa 300 miliardi di dollari l’anno dall’estrazione del petrolio, qualsiasi discorso di tipo ecologista sara’ solo un esercizio di dialettica e null’altro o, come nall’attuale situazione, una sceneggiata di colore mediatico con in testa una povera ragazzina che crede fermamente di essere l’artefice di qualche cosa di sensazionale ma non si rende conto di essere solo un mero strumento nelle mani di qualche avido rapace.

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