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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Cosa non si farebbe pur di vincere!

Matteo Salvini a sinistra, e Silvio Berlusconi a destra

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Mi è arrivata all’orecchio un’ipotesi che a chiamare fantascientifica si insulterebbe pesantemente la fantascienza.

Come tutti possono osservare dai continui sondaggi che vengono mandati in onda da quasi tutti i telegiornali e i vari programmi di approfondimento politico, se si andasse ad elezioni agli inizi di ottobre e, soprattutto, con questa legge elettorale – visto che non c’è il tempo materiale di cambiarla, a meno di operazioni oscure compiute da alcune forze politiche – il centro destra unito, con estrema probabilità, vincerebbe sia a livello di collegi che, di conseguenza, nazionale.

E dei 3 maggiori partiti componenti il centro destra, chi riuscirebbe a sovrastare gli altri due sarebbe Fratelli d’Italia, con la sua leader Giorgia Meloni.

Visto e considerato che fra Salvini, Berlusconi e Meloni è stato siglato un accordo nel quale si specifica che il leader del partito con maggiori voti, avrà il compito di proporre il candidato a Presidente del Consiglio e, stante la vittoria pressoché certa della Meloni, la logica e gli accordi vorrebbero che fosse proprio quest’ultima a presiedere il Consiglio dei Ministri nella prossima legislatura.

Ora, sia per le pressioni estere che vedrebbero la Meloni alla stessa stregua della LePen francese e che, quindi, sono estremamente in fibrillazione per questa eventualità, non viene neppure nascosto minimamente, dagli stessi interessati, il “fastidio” immenso che ciò provocherebbe negli stessi alleati, ad iniziare da Berlusconi che, dietro all’apparente benevolenza verso Giorgia, mal sopporterebbe di vederla alla Presidenza del Consiglio.

Per non parlare di Salvini che, fin da quando era in testa ai sondaggi Italiani, con il 24%, e spinse con malcelato disinteresse per fare l’accordo sopra citato, aveva a lungo pregustato la imminente possibilità di tornare in parlamento come Presidente del Consiglio.

Ora che si è visto sorpassare dall’alleata – ricordate la massima “fratelli coltelli”? Si addice perfettamente – e, ormai, il divario fra i due partiti, essendo di oltre 6 punti percentuali, è assolutamente incolmabile, di qui a ottobre (nell’improbabile caso che Mattarella decida di sciogliere le camere), la sua rabbia interna sta aumentando a dismisura.

Ed è qui che arriva la notizia, filtrata da dietro le quinte, sulla per me vergognosa ipotesi di un “colpo di mano”, ad opera di Berlusconi e Salvini, per escogitare un sistema in grado di togliere di mezzo la scomoda – donna – alleata.

Con, pare, una probabile fusione fra i due partiti (la famosa federazione alla quale la Meloni aveva sempre risposto picche) di modo che i loro voti, sommati, porterebbero il nuovo soggetto politico a superare, sebbene di poco, la tanto detestata alleata.

Si, perché, cari signori, voi credete veramente che la Meloni, dopo quello che ha fatto (ringraziò quando aveva il 4% e se ne uscì dall’alleanza di centro destra lasciando il “cavaliere” con un palmo di naso) si possa aspettare del rispetto da due elementi come Berlusconi e Salvini?

Secondo la mia opinione, Salvini non è assolutamente influente in tale circostanza (qualora dovesse rivelarsi vera), specialmente considerando che, con molta probabilità, l’accordo fra i due prevederebbe lo stesso Salvini sulla poltrona di Presidente del Consiglio, ma quello che è il vero autore di questa ipotesi è Berlusconi, che mai accetterebbe di farla passare liscia ad una donna che si è permessa di “mollarlo”, ed è pure riuscita a superarlo nel campo che lui ritiene, fondamentalmente, suo.

Se tale voce di corridoio si dovesse rivelare vera, e desse i risultati sopra descritti, l’unica mia speranza è che i cittadini italiani capiscano questa vile manovra, maschilista e vendicativa fino all’inverosimile, e la puniscano violentemente, rendendola assolutamente vana.

Non voglio, in questo contesto, né appoggiare la Meloni politicamente né, tanto meno, prenderne le parti, ma se, appunto, si dovesse vedere una simile operazione, indipendentemente dalla minor o maggior simpatia per la Giorgia nazionale, la giustizia e la logica mi portano a sperare che i meschini di cui sopra restino, per l’ennesima volta, con il becco asciutto.

Ma c’è un ulteriore risvolto a tutto ciò, e riguarda, purtroppo, tutti quanti noi.

Ammesso e non concesso che tutto quanto detto fin ora si verifichi, e che si arrivi ad un governo di centro destra presieduto da Giorgia, con certezza i successivi 5 anni di governo, indipendentemente da ciò che succederebbe intorno a livello economico, sociale o politico in genere, sarebbero costellati da tarantelle e sceneggiate continue, e solo perché il “gatto e la volpe” né digeriranno né accetteranno di buon grado la situazione creatasi.

Quello che mi aspetterei dal mondo femminile, in una tale situazione, sarebbe l’unione immediata di tutte quante, a prescindere dalle convinzioni politiche, e premiassero la Meloni con il loro voto.

Ma, come al solito, questo non succederà per una miriade di motivi, il primo dei quali è che le donne stesse non credono nel modo più assoluto a tutti gli slogan “femministi” che, con molta probabilità, utilizzano sempre nei loro profili social.

Con estrema soddisfazione del “machismo” ancora imperante in Italia.

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