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Tasse: l’infinita beffa

stampa di banconote

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Introduzione

Qualche tempo fa abbiamo avuto l’onore di ospitare sulle nostre pagine un grande scrittore, Andrea Nardi, che ci rilasciò un’interessantissima intervista sul suo ultimo scritto “Lo stato senza tasse”, dove l’A. analizza lucidamente tutte le pecche e le infami menzogne che sono state dette a proposito delle tasse, negli ultimi due secoli.

Il paradosso della tassazione

Personalmente ho avuto coscienza di questo epocale paradosso già oltre venti anni or sono, rendendomi conto che, in fin dei conti, la tassazione, come è stata concepita negli ultimi due secoli e, forse, ancor prima, è tutt’altro che prodromica allo sviluppo della nazione e al benessere della popolazione ma, senza tema di sbagliarmi, non è altro che un sistema per “controllare” la cittadinanza, facendo in modo che sia sempre immersa nei problemi derivanti dall’immenso guazzabuglio che sono diventate le tasse e ogni tipo di balzello che periodicamente, se non addirittura giornalmente, siamo costretti a versare ad uno Stato assolutamente disinteressato a quello che dovrebbe, in realtà, fare.

Il caso del canone Rai

Proprio ultimamente mi sono imbattuto in un fenomeno che, con molta probabilità, nessuno considera più di tanto, in quanto i nostri beneamati politici, in testa Prodi (governo Prodi II) e il giullare Renzi hanno ben pensato di inserire nella bolletta della luce a partire dal 2016, il canone RAI per tutti quanti i residenti.

Parlando con un assistente della mia società di energia – senza fare nomi – mi è stato confermato che ogni società di energia elettrica ha “l’obbligo” di aggiungere il rateo del canone RAI a tutti i POD (Point of Delivery) degli utenti residenti sul territorio nazionale, indipendentemente dalla verifica o meno della presenza di apparecchi televisivi nella casa in questione.

Le situazioni anomale

Si da il caso che ci possano essere un’infinità di situazioni diverse nel territorio, come, ad esempio, una famiglia con 4 figli e una casa molto grande (magari una vecchia colonica passata in eredità dai nonni) i quali, per necessità anagrafiche, hanno suddiviso il casale in 5 abitazioni unite ma, nello stesso tempo, separate, iscrivendoci la propria residenza.

In tale caso, paradossalmente, in una sola abitazione di proprietà di un’unica famiglia (anche se per lo stato si intendono 5 nuclei familiari separati) verranno addebitati 5 canoni RAI, sebbene, magari, di televisione ce n’è una sola o, al massimo, due.

Senza dilungarmi troppo, come detto, ci possono essere migliaia di casi anomali, e il cittadino si deve sobbarcare delle trafile immense per farsi levare tale balzello – raccomandate, comunicazioni, documentazione allegata ecc. – che a tutti gli effetti è assolutamente iniquo, per non dire molto simile al furto legalizzato.

Le promesse politiche

Inoltre, pare ci siano in arrivo anche delle sanzioni da parte dell’Europa, che ci ha dato tempo fino alla fine del 2023 per eliminare questa anomalia tutta Italiana, e lo stesso Salvini, in campagna elettorale, aveva ribadito che una volta al governo avrebbe provveduto ad eliminare tale ingiustizia, salvo poi, una volta comodamente seduto sulle poltrone governative, fare orecchie da mercante, sostenendo che non vi è nulla di illecito e che le multe in arrivo sono solo “dicerie”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Canone_televisivo_in_Italia#:~:text=Evasione%20fiscale,-Il%20canone%20televisivo&text=A%20causa%20della%20forte%20evasione,partire%20dal%20mese%20di%20luglio.

L’avidità delle tasse

Ma tornando al tema delle tasse, più si va avanti e più ci si rende conto che questa “piovra” che si mangia illecitamente oltre il 50% di quanto, con il nostro sudore, riusciamo a guadagnare, diventa sempre più avida e dall’appetito insaziabile, e che tutte le infinite promesse dei politici di turno di abbassarle – vi ricordate il “mitico” Berlusconi che da Vespa sosteneva avrebbe abbassato l’imposizione fiscale? – sono, come dice la parola stessa, solo delle mere “promesse elettorali” e nessuno riuscirà ad abbassarle, figuriamoci ad eliminarle o, come dice il nostro buon Andrea Nardi, a compiere quella rivoluzione Copernicana necessaria per il bene di tutti.

La proposta di Andrea Nardi

Perché, oltre ad essere assolutamente inique e utilizzate per scopi diametralmente opposti a quelli sbandierati da giornali e politici, bisogna che tutti quanti riusciamo a comprendere come effettivamente siano un meccanismo che deprime la società, impedendole di progredire e svilupparsi sempre di più attraverso il duro lavoro e l’ingegno di tutti quanti.

La stampa della moneta da parte dello Stato

Voglio qui ricordare un esempio che ritengo estremamente esaustivo e che darà la possibilità a tutti di comprendere meglio il succo dello studio di Nardi.

Se io, Stato Sovrano, stampo la mia moneta a costo zero – avrò solo il costo intrinseco al materiale del quale è costituito il denaro e degli stipendi dei lavoratori dedicati – e la distribuisco nel mercato – ai cittadini, in buona sostanza – non ho alcun motivo per tornare dai cittadini e domandargli di rendermi una quota parte dello stesso denaro che gli ho dato al fine di poter pagare i servizi pubblici, la sanità e le pensioni.

Il problema della restituzione dei soldi

Per spiegarmi meglio, ipotizziamo che lo Stato stampi 1000 miliardi di euro, con dei costi irrisori relativi al materiale: per quale motivo dovrebbe tornare dai cittadini e chiedergli indietro 500 miliardi per coprire le spese pubbliche? Ne stampa una quota maggiore e il problema si risolve in automatico, o no?

Il ruolo dell’Unione Europea

Differente è il discorso nostro attuale, così “sprovveduti e ingannati” dall’accettare di aderire all’Unione Europea, in quanto i soldi non li stampiamo più noi, ma la BCE, che è espressione della comunità centrale Europea, e ce li presta con il tacito accordo che poi dovremo restituirli, ovviamente con degli interessi.

Il mega inganno

E allora è proprio qui il mega inganno, poiché, di fatto, noi siamo debitori, per cui, in questo caso, le tasse sono necessarie non tanto per far quadrare i conti, ma in quanto, in tale modo, si può evitare il default della nazione, evitando, così, la bancarotta per tutti quanti.

La soluzione per tornare competitivi

Quindi, riepilogando, l’unico sistema per poter tornare competitivi a livello internazionale e diventare quella nazione che saremmo in grado di essere, grande e potente, l’unico sistema è quello di dire “no grazie” alla nostra acida matrigna Europa, preoccupata solo ed esclusivamente di fare gli interessi di pochi potentati e, soprattutto, interessata acchè l’Italia resti nel suo tranquillo “recinto” senza scalpitare troppo.

La rivoluzione economica e finanziaria

Con la disponibilità di una nostra moneta e con la necessaria lungimiranza di ferrei statisti e politici – cosa molto difficile da trovare – si potrebbe rivoluzionare l’intero sistema economico finanziario della nostra nazione in modo che il grande lavoro svolto dalle nostre genti ci riporti, ancora una volta, in vetta alle classifiche mondiali degli stati virtuosi, permettendo, nel contempo, a tutti i suoi cittadini di vivere una vita piena e soddisfacente, senza il pesante fardello fisico ed emotivo di un sistema sostanzialmente ingiusto ed inutile.

Forse è un sogno ad occhi aperti, ma se ci unissimo “veramente” tutti, si potrebbe fare.

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