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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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L’ipocrisia di questi politici non ha limiti

uomini circondati da una moltitudine di maschere

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In questi ultimi periodi ho avuto modo di riflettere molto attentamente a quanto ci sta succedendo intorno e alla pericolosa china verso la quale i nostri politici, sapientemente indirizzati da “chi di dovere”, ci stanno conducendo.

Una delle prime conclusioni alle quali sono, amaramente, arrivato è che noi, e per “noi” intendo il popolo intero, senza distinzione nazionale di sorta, siamo totalmente impotenti di fronte a questo drammatico susseguirsi di scellerate politiche.

E qui mi è d’obbligo aprire una lunga parentesi, per cercare di comprendere, dal punto di vista strettamente umano, quale debba essere il limite entro il quale ogni essere umano sia costretto ad adeguarsi alle scelte effettuate da coloro che sono stati delegati dallo stesso popolo, al fine di gestire la “res publica” al meglio.

Facendo un parallelo, sta accadendo la stessa cosa che si può presentare a qualsiasi militare di questo mondo, allorquando un suo superiore gli impartisce un ordine che travalica i limiti imposti, non tanto da una qualsiasi convenzione in essere (per esempio la convenzione di Ginevra, che impedisce a qualsiasi militare di perpetrare azioni violente contro i prigionieri) ma, a fronte di quelli che sono i dettami ai quali, bene o male, tutti quanti noi, appartenenti alla razza umana, siamo tenuti ad adeguarci.

Il problema è estremamente delicato e complesso e, probabilmente, sono già stati scritti in merito decine, se non centinaia di libri e trattati, proprio per definire quale sia il limite “umano” entro il quale sia giusto e doveroso obbedire ad un ordine di un superiore.

Tornando all’argomento, relativo a quanto stiamo malauguratamente vivendo e senza entrare nel dettaglio specifico delle vicende che coinvolgono la Russia e l’Ucraina – ne ho già ampiamente dissertato in alcuni recenti articoli – mi domando realmente quanto i nostri politici riflettano su quello che stanno facendo e se, profondamente, hanno un minimo di quella che, normalmente, amiamo chiamare “umanità”.

Essendo un argomento alquanto spinoso e delicato, cercherò di spiegare meglio il mio punto di vista, in modo da rendere del tutto evidente ai lettori quello che, ahimè, ormai mi è estremamente chiaro.

Tutti noi sappiamo, bene o male, che la nostra carta costituzionale, spesso citata o osannata a sproposito da certi attorucoli, solo per il loro esclusivo tornaconto di immagine, ripudia categoricamente la guerra e il ricorso alle armi per offesa verso chicchessia, lasciando, viceversa, abbastanza margine per il loro utilizzo in caso forzato di difesa.

https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/principi-fondamentali/articolo-11#:~:text=L’Italia%20ripudia%20la%20guerra,la%20giustizia%20fra%20le%20Nazioni%3B

E qui viene il bello, perché, indipendentemente da questo articolo della costituzione o da qualsiasi altro trattato, accordo o legge che dir si voglia, qua stiamo assistendo allo stravolgimento di tutti i valori della nostra umanità, al solo fine di perseguire interessi di parte o di altri paesi coinvolti nel conflitto in corso.

Mi ha fatto veramente specie il discorso del nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (che, onestamente, pensavo fosse differente da ciò che sto vedendo tutti i giorni), nel quale ha affermato con assoluta veemenza, durante il suo incontro con il Presidente Zelensky (anche qui, ci sarebbe da aprire una parentesi adesso e chiuderla fra 200 pagine), che l’Italia è, senza se e senza ma, a fianco del popolo Ucraino, e continuerà “ad libitum” ad inviare armi al governo dell’Ucraina.

Ma stiamo veramente scherzando?

Al di là del piccolo problema che si chiama Russia e che, bene o male, dovremo prima o poi affrontare, anche perché la Russia può perdere, ma può anche vincere questa guerra, e allora, per tutti coloro che hanno sostenuto militarmente l’Ucraina, saranno problemi veramente dolorosi, ci rendiamo conto che queste armi che mandiamo provocano, a tutti gli effetti, decine di migliaia di morti e danni per centinaia, se non migliaia di miliardi?

Un politico che si trova a sostenere a spada tratta la proibizione delle armi libere per i normali cittadini, in quanto devono tutelare la vita di tutti quanti, non può, poi, permettersi di sostenere il massiccio invio di munizioni, missili, cannoni, carri armati e, probabilmente, anche aerei, nel prossimo futuro, in quanto, a mio modesto avviso, così facendo si rende complice dell’uccisione di migliaia di soldati e civili, sia ucraini che russi.

E se qualcuno venisse a dirmi che in questo modo si aiuta un popolo libero a difendersi da un invasore, anche a costo di uccidere tutti i suoi soldati, gli porrei solo una semplice domanda: “I soldati russi non appartengono alla razza umana? Sono meritevoli di essere uccisi solo perché i loro capi hanno deciso, a torto o a ragione (non mi interessa) di intraprendere una guerra?

Ascoltando i vaneggiamenti provenienti da ogni parte politica del nostro martoriato paese, mi sconvolgo sempre di più nel cercare di capire fino a quale punto vorranno arrivare, prima di rendersi conto dell’immensità delle loro azioni e dalla responsabilità che gli si marchierà sulla pelle indelebilmente fino a che calcheranno il terreno di questo nostro povero pianeta.

Ma è mai possibile che non ci sia un solo politico che si faccia forte del mandato popolare ricevuto e si opponga con tutte le sue forze al proseguimento di questa immensa carneficina, alla quale, malauguratamente, stiamo assistendo giorno dopo giorno (vorrei ricordare a tutti quanti che, ormai, il conteggio delle vittime è molto vicino alle 300 mila unità e che, ancora, siamo agli inizi di quella che potrebbe essere una catastrofe simile a quella vissuta nel secolo scorso dall’intero Mondo)?

Se mi venisse data l’occasione di parlare con la Meloni, mi sentirei di invitarla a sostenere, con tutti i mezzi possibili, il popolo ucraino, per la ricostruzione e per la cura e sostentamento della popolazione, costretta a subire questa infame guerra, ma, con la stessa determinazione, dovrebbe assolutamente “sganciarsi” dai burattinai americani, rifiutandosi di intervenire con la fornitura di armi di qualsiasi tipo.

Perché il rischio che stiamo correndo non è solo ed esclusivamente quello di ipotetiche ritorsioni future della Russia, a livello economico o di rapporti internazionali, ma rischiamo anche di essere coinvolti in quella che potrebbe essere l’escalation di questa guerra.

Perché sarebbe bene che ognuno di noi riflettesse, e si domandasse cosa succederebbe se, fra una settimana o fra un mese, la guerra in corso prendesse forza, allargandosi ad altri paesi e, di conseguenza, alla N.A.T.O. e divenisse improvvisamente di tipo “mondiale”.

Sicuramente, noi verremmo coinvolti pesantemente, in quanto non solo siamo uno degli stati fondatori della N.A.T.O., non solo ospitiamo una decina di basi militari e missilistiche degli U.S.A., ma stiamo fornendo delle quantità di materiale bellico così elevate che non saremmo mai in grado di giustificare, nel caso fossimo coinvolti nell’allargamento dello stesso conflitto.

Ed è, appunto, a causa della cecità e incompetenza di analisi militare propria dei nostri politici (che, fra parentesi, si avvalgono di “analisti militari” assolutamente incompetenti) che nessuno ha nemmeno lontanamente valutato la possibilità che questa guerra locale sfoci in qualche cosa di diverso e di molto più terribile.

Se, per ipotesi, il governo Meloni avesse deciso di smarcarsi da tutto questo, fermando le forniture militari e, magari, opponendosi ai continui pacchetti di sanzioni alla Russia, nello sgraditissimo caso che il conflitto deflagrasse, avrebbe potuto sempre far valere questa sua parziale “neutralità” per evitare di essere coinvolta “de facto” nella stessa guerra.

Con molta probabilità non avrebbe potuto evitare del tutto il coinvolgimento in quanto, come sopra ricordato, noi abbiamo sul nostro territorio diverse postazioni missilistiche americane, per cui, specialmente se la guerra dovesse prendere veramente una brutta piega, queste basi sarebbero i principali obiettivi strategici dell’offensiva Russa, ma, sicuramente, la “carta” della nostra defezione dalla fornitura di armi all’Ucraina potrebbe essere stata sapientemente giocata al fine di proteggere l’intero popolo Italiano.

Ma, tornando con i piedi per terra, e atteso che, purtroppo, la “pasta” della quale sono composti i nostri politici, di qualsiasi parte essi siano, non è nemmeno adatta a farci una degna crostata di mele, la situazione nella quale versa il nostro paese è questa, e questa rimarrà fino a quando qualcuno non si sveglierà seriamente e dirà basta.

Mera chimera!

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