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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Andiamo incontro al peggiore degli incubi

"Incubo" - Johann Heinrich Fussli

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Ultimamente mi sta capitando la stessa cosa che mi occorse nel lontano 1979, quando, giovane e spensierato, passavo l’estate in quel di Londra, affrontando per la prima volta il mondo completamente da solo.

Abitando insieme a molti altri ragazzi, più o meno della mia età, in uno stabile composto da diversi appartamenti, avevamo l’occasione di passare molto tempo insieme fra feste, cene e divertimento in genere, gironzolando per Londra e dintorni fra concerti e bevute nei più sperduti Pub del paese.

Visto e considerato che quella era l’epoca d’oro dei giovani, sulla scia del divertimento più estremo, la maggior parte di tutti quelli che conoscevo faceva uso di svariate sostanze allucinogene per, come dicevano loro, raggiungere picchi sempre più alti di estasi mistica, o roba simile.

Per tutto il tempo che ho passato in Inghilterra hanno tentato, fino allo sfinimento, di fare provare almeno una volta anche a me l’ebrezza del proibito, gettandomi anima e corpo nell’uso di tali sostanze, ma, con mia ferma soddisfazione, non ho mai deviato dalle mie convinzioni nemmeno per un secondo.

Ciò che vorrei far capire di questa mia esperienza è che, ad un certo punto di quelle memorabili vacanze, mi sono trovato in una situazione psicologica che oggi mi sembra realmente paradossale, in quanto mi sono trovato a cercare di capire se io ero l’unico “sbagliato” in mezzo a tanti “giusti” o se, viceversa, ero l’unico sano di mente in mezzo ad un branco di fusi di testa.

Oggi la risposta mi è assolutamente chiara, ma vi posso garantire che all’epoca, vivendo in un contesto nel quale tutti facevano uso di sostanze stupefacenti, il dubbio che mi assaliva era del tutto fondato e naturale.

Così come allora, anche oggi mi si ripropone lo stesso dilemma, in quanto non riesco veramente a capire come sia possibile che praticamente l’intera umanità occidentale, quasi senza esclusione alcuna, si stia gettando anima e corpo in uno scontro, sia ideologico che fisico, che potrebbe avere le stigmate dell’olocausto nucleare definitivo, il quale porrebbe irrimediabilmente fine alla storia umana per come la conosciamo.

Nonostante ne abbia scritto, ormai, anche troppe volte, tanto che mi sta venendo financo la nausea a doverne scrivere ulteriormente, il dilemma che mi attanaglia è realmente devastante, poiché mi resta assai incomprensibile come sia possibile che pochi riescano a vedere l’abisso dentro al quale delle classi politiche e dirigenti, cieche e totalmente disinteressate al bene comune, ci stanno allegramente portando.

Analizziamo ancora una volta i fatti nella loro globalità.

Da una parte abbiamo un popolo – quello Ucraino – che, spinto dal fanatismo di un poveraccio che pensa di essere un Dio sceso in Terra e, sopratutto, guidato a mo’ di marionetta da interessi che non può nemmeno lontanamente capire, si sta preparando alla totale distruzione, che fatalmente avverrà sia per il prosieguo della guerra che per gli effetti collaterali causati da tutto il resto (economia distrutta, mancanza di energia, di cibo, di case e di tutto ciò che serve a vivere su questo pianeta), e dall’altra abbiamo un intero continente che si china, prono, ai diktat di una potenza straniera che nulla dovrebbe avere a che spartire con la nostra vita e con i nostri interessi.

A me, personalmente, non interessa chi possa avere ragione, se Putin, quando sostiene di difendere gli interessi delle popolazioni delle Repubbliche del Dombass, o Zelensky, che si erge a difensore del patrio suolo dal feroce invasore.

Quello che vedo è che, ad oggi, sono morte oltre 100 mila persone del tutto incolpevoli di tutto ciò, che una nazione è praticamente rasa al suolo e che altri 5 o 600 milioni di persone, principalmente in Europa – fra le quali noi – soffrono e soffriranno ancora a lungo per delle politiche assolutamente scellerate e disastrose.

E tutto questo perché?

Per il solo fatto di dire: “questo pezzetto di terra è mio e non te lo do, e se insisti lo dico alla signora maestra!!”.

Ma c’è senso comune a continuare una simile, stupida, pantomima?

La Russia vuole quei territori?

Dateglieli o, quantomeno, mettetevi ad un tavolo e decidete di gestire insieme l’ordinamento di tali territori, con eguali competenze e decisioni, ma smettetela, per carità divina, di far morire degli innocenti in nome di ideologie o convincimenti che nulla hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni!

Ma quello che mi rattrista e, al tempo stesso, mi getta nello sconforto più totale, è vedere dei leader (?!?) di altri paesi, compreso il nostro, che insistono nel porsi proni a 90° di fronte all’arroganza senza limiti degli Stati Uniti d’America che, a parer mio, farebbero molto meglio a restarsene a casa propria, smettendola una volta per tutte di voler “esportare la democrazia” in giro per il mondo.

Ma chi siete? Chi vi autorizza ad ergervi a paladini della democrazia mondiale?

Purtroppo, una volta di più nella storia della mia vita, mi rendo conto della immensa stupidità che attanaglia i molti che mi circondano e, con mio sommo dispiacere, ho la netta sensazione che tale situazione perdurerà ancora a lungo.

Se l’Europa non si risveglierà da questo atroce incubo, disconoscendo immediatamente gli Americani e rivendicando la possibilità di decidere in casa propria, l’epilogo non potrà che essere tragico.

E chi ne farà le spese, come al solito, saranno gli innocenti.

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