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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Lo squallido teatrino della politica

teatro dei burattini

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Molto spesso cerco di mettermi nei panni delle persone che mi stanno intorno o che incontro giornalmente, cercando di indovinare quali siano i pensieri che albergano nelle menti di ognuno e, partendo dall’equivalenza con quanto sto pensando personalmente di fronte alle vicissitudini politiche che in questi giorni ci vengono comunicate dai Telegiornali, dai giornali e dai social, mi pongo la domanda se anche agli altri queste scene penose che si dipanano, giorno per giorno, davanti ai nostri occhi, producono gli stessi sentimenti che si sviluppano dentro di me.

Valutando che il 50% della popolazione Italiana non è andata a votare, spero vivamente che la risposta a questo mio dubbio sia evidente, e che lo schifo, la pena e la vergogna che provo per queste indecenti sceneggiate, cui siamo costretti ad assistere quotidianamente, sia identica in gran parte della cittadinanza Italiana.

Riassumendo i punti principali di quello a cui stiamo assistendo, siamo stati costretti a vedere le “nuove comiche”, messe in atto da quello squallido personaggio che è stato Presidente del Consiglio con due esecutivi differenti, e che risponde al nome di Giuseppe Conte; dall’altro versante, osserviamo impietriti i comportamenti, realmente indecenti, non tanto del Super Mario, che in qualche modo sta cercando di salvare la propria faccia e dignità – operazione realmente ardua – in quanto, prima della rottura dei 5 Stelle, aveva garantito che, in quel caso, avrebbe rassegnato le sue dimissioni. Ma sono veramente disgustato dai comportamenti di tutti gli altri partecipanti alla commedia, da Mattarella, ai partiti tutti, inclusi, per finire, ai figuranti “esterni”, come il Vaticano, piuttosto che i politici esteri, da Biden alla Von Der Leyen, che spingono disperatamente affinché Draghi resti e non si vada a votare, per paura della vittoria delle destre.

In questo caso non voglio analizzare le considerazioni, che possono anche essere legittime, dei vari politici (d’altra parte, cercano di portare l’acqua al loro mulino e, specialmente Letta, con tutto il Partito Democratico, hanno un terrore disperato di andare ad elezioni anticipate, in quanto certi della bruciante sconfitta), perché la cosa più raccapricciante è rappresentata dalle ingerenze sia della chiesa che delle forze politiche di altri paesi, che non hanno alcun titolo per poter intervenire in questa buffonata che sta andando in onda in questi giorni.

A prescindere dal fatto che il nostro caro Presidente della Repubblica sa perfettamente chi era e chi è Conte, avendolo avallato per ben due volte come Presidente del Consiglio, addirittura soprannominandolo “avvocato del popolo” e, quindi, non ha alcuna giustificazione per quanto sta facendo e dicendo in questi momenti.

Ha assistito imperturbabile e indifferente ai devastanti danni che la combriccola di Conte, Speranza, Lamorgese, Bonafede, Azzolina e tutti gli altri impresentabili che sono saliti sul proscenio della politica in questi ultimi 2 anni e mezzo, hanno fatto, per cui è assurdo che ora recrimini o si dica “preoccupato” per la situazione che il nostro paese sta vivendo.

Per non parlare delle intromissioni sia del Vaticano che dei poteri politici di altri stati nelle nostre vicende per meri scopi personali e, sostanzialmente, per la paura di veder salire al potere, in Italia, le destre, dopo quasi 20 anni ininterrotti di potere delle sinistre e del centro ex Democristiano, a loro tanto caro.

E tutto questo per continuare a seguire imperterriti i disegni pensati dal potere politico americano che, contrariamente a quanto suggerirebbe la logica della situazione contingente europea, insistono nel portare avanti i loro disegni di egemonia totale sull’intera Europa, se non addirittura del mondo.

Perché, se ancora qualcuno non lo avesse compreso, tutto quello a cui stiamo assistendo fa parte sempre del solito disegno che gli americani stanno portando avanti da oltre 70 anni: l’infinita guerra contro gli “altri poteri” del mondo, e la convinzione che solo loro possono determinare le sorti di altri 7 miliardi di cittadini.

Tornando alle patrie vicende e a quanto potrà succedere nei prossimi giorni – ricordo che mercoledì prossimo Draghi si presenterà alle camere per comunicare quanto avrà deciso su questa vicenda e sulle sue prossime azioni –, con molta probabilità assisteremo alla scena culminate della sceneggiata, degna dei migliori teatri di avanspettacolo del passato, con le soluzioni che ci presenteranno.

Anche un bimbo della 5° elementare comprende benissimo che l’unica strada percorribile, in questo momento, sarebbe quella di tornare al voto e lasciar parlare il popolo, per capire se, finalmente, si è reso conto che è tempo di cambiare “attori”, ma sono estremamente sicuro che avremo tempo di vederne ancora più di quante siamo stati costretti a vederne in questi ultimi tempi.

Come ho già avuto occasione di dire in recenti articoli, le strade percorribili, in questo momento, non sono poi molte, in quanto nel caso in cui Draghi confermi le sue dimissioni (se fosse stato serio veramente avrebbe aggiunto la parolina “irrevocabili” a quelle presentate a Mattarella pochi giorni or sono), Mattarella e l’intera ala sinistra della politica nostrana, saranno di fronte al dilemma se mandarci al voto – finalmente – o tentare un’ennesima strada di governo tecnico o di “unità nazionale”, al fine di concludere la legislatura, la manovra finanziaria di fine anno e il famigerato P.N.R.R..

Se, per malaugurata ipotesi, dovessero scegliere questa strada – personalmente credo che sia quasi sicuro – sappiate che verrà fatto solo ed esclusivamente in funzione del Partito Democratico e di chi ci ha governato fino ad oggi, per dargli tempo di “riprendersi” dallo scherzetto che i 5 stelle gli hanno combinato, con presumibile tentativo di cambiare la legge elettorale al fine di non subire eccessivi contraccolpi da tutta questa storia.

Ma qualsiasi sia la soluzione che verrà presa da questi quaqquaraquà della politica, va ricordato che ogni cosa fatta prescinde assolutamente da quello che dovrebbe essere lo scopo primario dell’azione dei politica, ovverosia il bene della collettività.

Perché è ormai del tutto evidente che gli obiettivi che albergano nelle ormai compromesse menti di questi personaggi nulla hanno a che fare con quanto, viceversa, dovrebbero fare per mandato popolare: il bene del popolo Italiano.

Per concludere, c’è da dire che anche il nostro popolo si è notevolmente dato da fare negli ultimi 20 anni per ottenere i risultati che vediamo oggi, in quanto, se insistiamo a sbagliare quando siamo in cabina elettorale, poi non possiamo lamentarci se i risultati sono questi.

A prescindere dalla mia opinione personale, che indicherebbe una “cancellazione” totale della politica Italiana e una sua riforma integrale, poiché, fino a quando le cose staranno in questo modo, sono molto dubbioso sul fatto che l’Italia abbia la possibilità di riprendersi, vi lascio solo con un pensiero “economico”: attualmente il nostro “debito pubblico” è alle soglie dei 3 mila miliardi di euro, e ciò vuol dire che ogni anno paghiamo la bellezza di quasi 100 miliardi di euro solo di interessi.

Signori, così non andremo mai da nessuna parte, e la luce in fondo al tunnel sarà sempre una mera chimera.

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