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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Non so più come definirli

Boris Johnson

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I “grandi” del mondo, ovvero il G7, si è riunito nelle Alpi bavaresi con grande pompa e video distribuiti a iosa sulle reti nazionali, che ci hanno mostrato quanto siano, fra le altre cose, spiritosi i leader che ci dovrebbero guidare in questo difficile frangente, sia per via della guerra, che continua a mietere vittime anche fra i civili, sia per i contraccolpi che le intelligentissime sanzioni, ideate da questa congrega di cervelloni, stanno portando alle varie economie, europee in primis e del resto del mondo in generale.

Esilarante è stato specialmente il premier inglese – Boris Johnson – che si è divertito a prendere per i fondelli Putin e le sue manifestazioni da macho di qualche tempo fa, ed ha esordito dicendo: ”dovremmo fare anche noi una cavalcata a torso nudo” riferendosi ad un famoso video di Putin che se ne va in giro a cavallo a torso nudo.

A prescindere dalle differenze fisiche che, devo dire, non sono da poco conto fra Putin e Johnson – il primo, nonostante la sua età, con un fisico asciutto e, probabilmente, temprato da una vita non sempre facile, il secondo, onestamente, un barilotto di grasso che farebbe solo pena, a vederlo in quelle condizioni – e che, sostanzialmente, non hanno alcuna importanza, ma vorrei sapere come sia possibile che sette individui che dovrebbero rappresentare qualche centinaio di milioni di persone, siano così frivole e prive di qualsiasi tipo di serietà e cadere in queste scenette degne del peggiore “avanspettacolo” d’altri tempi.

E i risultati, ad ogni buon conto, si vedono, poiché da questo “importantissimo” summit appena tenutosi, risultano a dir poco ridicoli, per non definirli disastrosi, e non tanto per i disastri che, se applicati, porteranno all’intera comunità Europea, ma in quanto è il massimo che quelle eccelse menti siano riuscite a partorire, sempre per non voler ammettere che, ormai, percorrere la strada di appoggio incondizionato a Zelensky e insistere a fare i “cagnolini” di Biden è diventato assolutamente impercorribile e ci porterà fatalmente a delle conseguenze molto, molto amare.

Per fare un paragone abbastanza similare, è lo stesso scenario che si è visto fra il 37 e il 39, quando i più scaltri ed attenti osservatori Europei avevano ormai capito che di lì a poco sarebbe saltato tutto in aria – specialmente dopo l’annessione della Cecoslovacchia e l’Anschluss dell’Austria era ormai evidente che il tutto sarebbe sfociato in una grande guerra – mentre la maggior parte dei politici “normali” non riusciva a “vedere” come si stava evolvendo la situazione generale.

Per citare un aneddoto che certamente farà capire al lettore di che pasta erano e sono fatti tutt’ora i nostri politici, basta rileggere qualche pagina del nostro ex ministro degli esteri alla fine degli anni 30 – Galeazzo Ciano genero di Mussolini, ndr –, il quale il 15 agosto del 1939 scriveva le seguenti riflessioni sul suo diario: “oggi ho avuto occasione di parlare con il nostro ambasciatore a Berlino, Attolico, che è onestamente un’ottima persona, il quale mi ha detto che siamo sull’orlo della guerra e che, ormai, i giochi sono fatti! Ma quale guerra e guerra! Questa volta l’ha fatta veramente fuori dal vaso!”.

Bene, queste riflessioni personali del nostro Ministro degli Esteri furono scritte la bellezza di 15 giorni prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, il 1° settembre del ‘39, e nonostante ormai questa situazione fosse stra conosciuta un po’ da tutti fin dal gennaio precedente, quando Hitler, nel summit di Monaco, lo fece intendere a chiare lettere a tutti gli astanti, il nostro esimio Ciano non ci aveva ancora capito assolutamente nulla ed, in pratica, viveva in un mondo tutto suo, come del resto quasi tutti, in quel governo, Mussolini compreso.

Oggi mi sembra che siamo nelle stesse identiche situazioni, con l’aggravante che oggi abbiamo i sistemi per sapere quasi tutto in tempo reale e, quindi, le azioni dei nostri ridicoli governanti vengono conosciute immediatamente, e ci danno la dimensione esatta dello sconforto che dovrebbe pervadere tutti quanti al pensiero di doverci affidare a simili imbecilli.

Per farla breve, le “luminose” pensate che sono venute fuori da questo summit sono, oltre all’accelerazione dell’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato, con annessa la dichiarazione di Stoltenberg – segretario della N.A.T.O., ndr – “in questo modo saremo tutti più sicuri”, le altre idee geniali, pensate dai “sette” – con forte contributo del nostro esimio Presidente del Consiglio, Draghi – sono il blocco dell’importazione dell’oro di Mosca e la formulazione del “CAP”, che starebbe a significare porre un tetto al prezzo sia del greggio che del gas Russi.

Oltre ai link, dove sarà possibile al lettore analizzare approfonditamente di cosa si stia parlando, cercherò di dare una esaustiva spiegazione di cosa significherebbero queste ennesime sanzioni, sia per la Russia che per il resto del mondo, Italia in testa, poiché ci abitiamo e, quindi, ci interessa maggiormente.

Questi Sherlock Holmes dei miei stivali, vorrebbero imporre un tetto massimo al prezzo da pagare alla Russia per la fornitura del petrolio e del gas – si parla di una cifra fra gli 80 e i 90 dollari a barile per il petrolio e stessa cifra per ogni megawattora di gas –, ma con la ferma intenzione di praticarlo solo ed esclusivamente alla Russia e non a tutti gli altri produttori di gas e petrolio del mondo, in modo da non “penalizzarli”!!!

Cioè, fatemi capire: la Russia produce e vende petrolio e gas e i “compratori” decidono loro quale sia il prezzo da pagare?

E davvero c’è qualcuno, fra le persone normali, che pensa veramente che una tale azione non comporterà la chiusura immediata, da parte di Putin, di ogni fornitura di materie energetiche verso l’Europa?

Come è mai possibile che in un mercato libero, che coinvolge 8 miliardi di persone, la decisione di sette dementi simili non abbia un effetto diverso da quello sopra descritto?

Secondo i lettori cosa farà Putin nel momento che i suoi acquirenti gli diranno che non gli pagheranno più di 80 dollari al barile (oggi è a 117 dollari al barile) e non oltre 90 dollari a megawattora per il gas (oggi è intorno ai 124 dollari a megawattora) se non chiudere definitivamente i rubinetti verso l’Europa e rivolgersi ad altri mercati, che assorbiranno tutta la sua produzione?

E cosa farà la tanto nominata e compianta Ucraina, che attualmente consuma circa 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno che, a conti fatti, significano circa 120 milioni di euro al giorno, portando il totale di quanto paga l’intera Europa alla Russia a circa 1 miliardo di Euro al giorno (dichiarazione del Ministro Cingolani al Senato qualche giorno fa)?

Chi si farà carico dell’ulteriore spesa, dovuta alla fornitura di energia all’Ucraina che, ovviamente, non ne produce più?

https://www.money.it/tetto-al-prezzo-del-petrolio-russo-cosa-significa-il-g7-insiste

E questo solo per parlare dell’energia, aggiungendo il fatto che i grandi sette fanno conto sul sistema assicurativo delle navi petroliere, che è gestito per tutto il mondo da una compagnia assicurativa Inglese, l’International Group of Protection and Indemnity Clubs, che si è già organizzata nell’irrogare sanzioni a quelle compagnie che si “permetteranno” di trasportare il petrolio Russo.

Altra idea geniale dei nostri “comandanti è stata quella di proibire l’importazione dell’oro russo in Europa, senza considerare, però, la solita questione, e cioè che viviamo su un pianeta dove è stato potenziato all’inverosimile il concetto di “globalizzazione” e dove ci sono centinaia, se non migliaia di mercati alternativi.

Considerando che la Russia è il 3° produttore mondiale di oro, dopo Australia e Cina – che ne produce circa 450 tonnellate l’anno – le sue circa 270 tonnellate prodotte all’anno non avrà alcuna difficoltà a conferirle proprio alla Cina, che ne consuma molte di più di quante ne produce.

E questo anche grazie al progetto Russo-Cinese di spostare rapidamente la valutazione finanziaria dei paesi dalla carta moneta alla reale esistenza di riserve “durevoli” e con un valore ben definito, come l’oro.

In pratica, stanno cercando, e questo ormai da diversi anni, di modificare l’assetto finanziario mondiale da dollaro-centrico a oro-centrico o, peggio ancora, Yuan centrico, di modo da vincere definitivamente quell’altra guerra che, sotterraneamente, continua ad esistere fra mondo asiatico e mondo americano.

Come dice il saggio proverbio, i nostri splendidi sette, dopo tanto fare, parlare e spremersi le meningi, sono riusciti a “partorire il famoso topolino” che, onestamente, avrebbe dovuto restare competenza della più aleatoria e immateriale “montagna”.

https://www.orissimo.it/info/la-produzione-oro-per-paesi/

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