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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Il modello della nostra società è sbagliato: quando lo capiremo?

Cartello "Wrong Way"

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A febbraio scorso sono rientrato, dopo 2 anni e mezzo, dagli Emirati Arabi, dove ero per lavoro, e precisamente ad Abu Dhabi, città veramente molto bella, dove si vive in armonia con tutti gli altri cittadini e, sopratutto, dove lo stress accumulato in anni di “vita italiana”, si è dileguato come neve al sole.

Posso realmente garantire che per quanto riguarda il solo guidare, merito anche delle strade dalle numerosissime corsie (fino a 9), è diventato addirittura piacevole e rilassante, in antitesi allo stress infinito che ci si procura attraversando una qualsiasi delle nostre città.

Anche l’accoglienza che si ottiene all’ingresso di un qualsiasi locale del posto, sia ristorante che farmacia, super mercato od altro, è propedeutica al benessere fisico che ne deriva, in quanto quello che riceviamo al nostro ingresso è solo uno smagliante sorriso a 32 denti.

Se non fosse per il caldo torrido che si deve affrontare da maggio a ottobre (fino a 50 gradi e più nel mezzo del giorno), sarebbe la destinazione ideale da scegliere per ritrovare sé stessi e la pace dell’anima, con buona pace dei pochi detrattori che ogni tanto leggo sui giornali.

Ma con questo non voglio assolutamente dire che noi siamo dei disgraziati e che il nostro paese è inferiore agli Emirati Arabi od a una nazione simile che si può trovare in giro per il mondo, anzi, quello che sostengo, sempre e comunque, è che l’Italia può vantare i migliori panorami naturali del mondo, la maggior diversità climatica che si possa desiderare, unite ad un patrimonio artistico, culturale e storico che non ha assolutamente eguali sulla faccia della terra.

E allora perché in questo meraviglioso paese non si riesce a vivere come se fossimo in un paradiso terrestre e dobbiamo farci superare da paesi che, se li osserviamo nel dettaglio, nulla possono vantare più del nostro?

Dopo questo periodo di tempo passato ad Abu Dhabi ho avuto modo di pensare a fondo a tale questione, e anche in seguito ad approfonditi esami della struttura sociale esistente in questo paese, sono arrivato a delle conclusioni abbastanza precise anche se, per certi versi, amare.

Ma prima di esprimere tali conclusioni, vorrei fare alcuni esempi di vita quotidiana in questo paese immerso nel deserto e circondato dalla sabbia.

Per quanto riguarda i rapporti fra le persone, esiste di base un sostanziale rispetto dell’altro, e mai e poi mai vi capiterà di sentire una voce alta, un litigio o, men che meno, assistere ad una rissa, di qualsiasi genere essa sia.

Le leggi che regolano la vita quotidiana di tutti quanti, ad un primo sguardo, possono sembrare rigide, se non addirittura dispotiche, ma se si analizzano nel dettaglio, ci si accorge che sono l’unico sistema possibile per avere i risultati che si possono osservare in questo splendido paese.

Per quanto riguarda la viabilità, sia in città che fuori città, ogni km o poco più si possono trovare, sulla sinistra della carreggiata, degli alti piloni a strisce grigie e nere con fotocamera incorporata (stessa cosa ai semafori) che, inesorabilmente, al superamento anche di un solo km all’ora del limite vigente in quel tratto di strada, scatta la fotografia, che viene immediatamente acclusa alla contravvenzione che vi verrà mandata, prima tramite apposita App e, successivamente, tramite mail.

E state pur tranquilli che non c’è alcun escamotage possibile per evitare il pagamento della conseguente contravvenzione – non esistono “tolleranze”, come in Italia – poiché se l’auto è a noleggio, ve la decurteranno dalla caparra che avete lasciato al momento del noleggio stesso, mentre se l’auto è di proprietà, quando dovrete andare a rinnovare la patente o l’assicurazione, pagate, altrimenti non ve la rinnovano.

Per quanto riguarda il passare con il rosso, personalmente lo sconsiglio fortemente, in quanto dopo la prima volta che lo fate, motivo per il quale vi beccate 4 “black point” (su un totale di 20 in dotazione alla patente), corredati da una multa molto salata, la seconda incorrete in un salasso, sia con i punti che con la multa, mentre alla terza volta non avete più scampo, in quanto vi annullano il visto e, di conseguenza, dovrete lasciare il paese.

Per i locali c’è l’immediato ritiro della patente, con tutte le conseguenze del caso.

Questo modus operandi delle autorità di polizia stradale hanno fatto in modo che, personalmente, in 2 anni e mezzo, ho visto un totale di 5 incidenti in tutta la città e anche fuori, nonostante abbia percorso circa 30 mila km all’anno, e questo dato la dice lunga sul modo di guidare di tutta la popolazione che si trova lì, in special modo sull’attenzione prestata da tutti quanti al fine di evitare problemi con le autorità.

Per chiudere il cerchio sul discorso legato alla viabilità, superare gli esami per la patente è quasi come, se non peggio, superare un esame di maturità nei nostri licei, e non tutti quanti ce la fanno, anzi, moltissimi sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici che, per altro, sono abbondanti e molto precisi nei loro spostamenti.

Per quanto concerne l’aspetto droga e prostituzione, il discorso è estremamente semplice: per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti c’è l’arresto immediato, processo per direttissima e galera “vera” per svariati anni (nei peggiori casi è contemplata pure l’esecuzione della pena capitale).

Per quanto riguarda la prostituzione, nessuno vuole dire che questo paese sia al riparo dal mestiere “più antico del mondo”, in quanto ci sono miriadi di case dove vengono praticati i “massaggi”, per quanto riguarda le classi sociali meno abbienti, mentre per chi ha maggiori disponibilità economiche, nei piani alti dei cosiddetti hotel per stranieri, si possono trovare le onnipresenti “escort” di lusso, come da qualsiasi altra parte della terra.

Il governo, pur non ammettendo tale “professione”, chiude un occhio su tale situazione per non ritrovarsi con un popolo fondamentalmente insoddisfatto e necessitante di “sfogarsi” in qualche altro modo.

Resta fuori discussione che si possa vedere per le strade un qualsiasi segno di tale attività, come purtroppo si può invece vedere anche fin troppo bene in qualsiasi luogo della nostra penisola.

Per quanto riguarda tutti gli altri reati, dall’omicidio, al furto, alla rapina e, sopratutto, alle violenze o stupri, mi ci soffermo poco, dicendo solo che a mia risultanza, negli ultimi 10 anni, gli omicidi si possono contare sulle dita di due mani, in quanto sia per questo tipo di reato ed ancora di più per le violenze sulle donne, con annesso stupro, la pena è una sola, indiscutibile ed irrevocabile: la pena di morte.

Per contro a tutto quanto sopra esposto, la gestione da parte del cittadino di tutte le normative esistenti nel paese, è sostanzialmente gestita da pochissime App in modo estremamente chiaro e semplice, di modo che non ci siano ritardi, difficoltà od incomprensioni.

Vi posso solo dire, a titolo esemplificativo, che per acquistare una vettura ci ho messo un tempo infinito al fine di espletare tutte le pratiche a tale evento connesse: poco più di 3 giorni per fare le targhe, pagare le tasse – molto poche – fare i passaggi di proprietà, acquistare l’auto, sottoscrivere l’assicurazione e, finalmente, sedermi sulla mia nuova auto.

E così è per quasi tutte le documentazioni che si debbono fare durante la permanenza in questo paese, sia che si abiti lì per un anno o poco più, sia che ci si abiti permanentemente.

Altrettanto ovviamente le regole sono estremamente rigide, semplici da gestire e capire, ma assolutamente ineludibili e categoriche, nel senso che o si può o non si può fare una determinata azione, pena dover pagare una montagna di soldi, nel migliore dei casi.

Potrei dilungarmi per molto tempo su diversi aspetti che corollano la vita in questo paese, ma ritengo di aver tratteggiato sufficientemente quale sia il minimo comune denominatore vigente in questo paese, e cioè che lo stato – in sostanza la famiglia reale – impone poche e semplici leggi che ritiene indispensabili per la salvaguardia della tranquillità di tutta la cittadinanza e per il quieto vivere e, contestualmente, chiede solo che tali leggi siano rispettate da tutti quanti senza, in tale modo, ledere le libertà dell’intera comunità.

Ed è qui il nodo focale di tutto quanto, poiché hanno dimostrato, e dimostrano tutt’ora, una notevole saggezza e lungimiranza, caratteristiche fondamentali per riuscire ad arrivare a dei risultati di tranquilla convivenza in una comunità così variegatamente diversificata come è quella che vive negli Emirati Arabi.

Per dirne una, in conclusione, il fatto che, ad esempio, l’accesso a siti porno, o a siti di gioco d’azzardo (che nel paese non esistono nel modo più assoluto, nemmeno le lotterie) sia bloccato dalle autorità, potrebbe sembrare una violazione della libertà personale dell’uomo ma, credetemi, non lo è affatto.

I risultati non sono in alcun modo negativi ed, anzi, sono assolutamente educativi e sintomo di una società sana e libera da delle storture che nella nostra società considerata moderna e democratica sono troppo presenti ed invadenti.

Per finire, l’alcool è assolutamente bandito dalla vita quotidiana, se non ad eccezione dei ristoranti per stranieri, dove l’uso è concesso per ovvi motivi.

Inoltre, ci sono alcuni negozi dove è di libera vendita, che si chiamano Spynnei, e dove chi vuole entra e ne compera quanto vuole.

L’importante è che la tolleranza alla guida è pari a zero, per cui se vi beccano che avete bevuto anche solo una birra, state pur certi che finite in guardina almeno per una notte, se non di più, con annessa multa salatissima che vi toglierà la voglia di guidare sotto alcool.

In conclusione, sono molto sicuro che a fronte di una limitazione parziale di alcune libertà che noi riteniamo fondamentali – ma che, a ben pensare, non lo sono affatto – e previa una “presenza” assai più rigida della nostra dell’autorità statale (tenete presente, però, che tale presenza non la si sente nel modo più assoluto, basta comportarsi secondo regola), il risultato finale sia del tutto ottimale, e può garantire una vita in assoluta armonia con il prossimo che ci sta intorno e con il quale, gioco forza, dobbiamo confrontarci.

Probabilmente, se iniziassimo ad applicare tale comportamento anche alla nostra società, insegnandolo fin dalla tenera età alle nuove generazioni, sicuramente ne avremo solo ed esclusivamente dei benefici e, sopratutto, non saremmo costretti a leggere, giorno dopo giorno, rendiconti dei vari stupri, femminicidi o risse fra baby gang, con le immancabili vittime che ci sbattono in prima pagina per anni ed anni.

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