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Allarme Dengue in Italia

zanzara tigre prodotta in laboratorio in Italia

Tabella dei contenuti

In Italia, si è sollevato un allarme riguardo alla Dengue, con un aumento dei controlli presso porti e aeroporti. L’obiettivo dichiarato è impedire alle zanzare portatrici della malattia di entrare nel Paese, attraverso ispezioni su mezzi e merci provenienti da aree a rischio elevato o endemico.

I “tromboni” esperti sottolineano l’importanza di non cadere nell’allarmismo, tuttavia la nostra classe politica ha deciso che la situazione richiede un costante monitoraggio. Questo, in Italia, dovrebbe già di per sé attivare un campanello d’allarme in chiunque.

I controlli anti-Dengue sono stati intensificati, con particolare attenzione verso i trasporti provenienti da Paesi ad alto rischio come il Brasile.

Come? No, tranquilli, stavolta nessuna campagna “abbraccia un brasiliano” lanciata dal PD!

Vigilanza all’Aeroporto di Fiumicino e Altri Punti di Ingresso

All’aeroporto ‘Leonardo Da Vinci’ di Fiumicino, l’Unità territoriale dell’Usmaf di Roma-Fiumicino ha condotto 16 vigilanze per verificare la presenza del “certificato di disinsettizzazione residua” sui voli provenienti da Paesi come Argentina, Cina, Messico, Brasile, Maldive ed Etiopia. Sono state emesse disposizioni e prescrizioni che alcune compagnie aeree devono rispettare entro un determinato periodo di tempo. Inoltre, sono state eseguite ispezioni presso l’aeroporto di Bari e attività di vigilanza su navi provenienti da Tunisi.

Azioni dell’Usmaf-Sasn in Diverse Regioni Italiane

L’Usmaf-Sasn ha svolto varie attività di vigilanza e controllo in diverse regioni italiane come Puglia, Calabria, Basilicata, Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e Molise. Sono state eseguite ispezioni su navi provenienti da Tunisi per verificare il trasporto di merci dall’Africa. Gli operatori Usmaf hanno inviato nuovi poster specifici per la Dengue da affiggere nei punti sensibili degli aeroporti e dei porti.

Zanzare Modificate a Terni

Nel cuore dell’Umbria, precisamente a Terni, si cela un laboratorio pionieristico, guidato dal professor Andrea Crisanti (toh, che casualità!) che potrebbe rivoluzionare la “lotta contro la malaria”. All’interno del polo scientifico dell’Università di Perugia, prende vita un progetto ambizioso: Target Malaria.

Questo progetto internazionale si focalizza sullo studio delle zanzare tropicali e delle malattie ad esse correlate.
Come? Stando a ciò che, sinora, è stato reso pubblico, “Il laboratorio permette l’allevamento e lo studio di zanzare geneticamente modificate in ambiente confinato, per soddisfare le esigenze sperimentali di studi ecologici e genetici in un’ampia gamma di condizioni ambientali”.

Tecnologia Genomica e Ambientale

I nuovi laboratori del polo d’innovazione genomica, genetica e biologica offrono un ambiente su misura per le zanzare antimalaria. Grazie ai finanziamenti della fondazione Bill & Melinda Gates (ma no, nessuna correlazione! Tranquilli, è solo un’associazione “filantropica” molto attiva!) e dalla Defence advanced research projects agency (Darpa, l’organismo militare per eccellenza. Qui non regge nemmeno la scusa della filantropia, ahimè!) e al supporto dell’Università di Perugia, sono state create quattro camere climatiche di confinamento ecologico. Queste strutture all’avanguardia consentono la riproduzione del ciclo biologico completo delle zanzare in condizioni controllate, regolando con precisione temperatura, umidità e luce.

Questa è una tecnologia sperimentale che potrebbe avere impatti devastanti. Per prevenire effetti imprevisti sull’ambiente, gli scienziati hanno sempre cercato di impedire agli organismi geneticamente modificati di diffondere le loro mutazioni. Ma in questo caso, i ricercatori vogliono che la modifica si diffonda. Così hanno ingegnerizzato le zanzare con un gene drive, che diffonde le modifiche genetiche al 100% della prole.

I ricercatori hanno creato le zanzare usando la CRISPR, la potente nuova tecnica di modifica dei geni, che Mueller paragona a «Una forbice molecolare che può tagliare in un sito specifico nel DNA (sì, quella tecnica utilizzata con i vaccini a mRNA). Il taglio ha alterato un gene noto come “doublesex”, che è coinvolto nello sviluppo sessuale delle zanzare. Le femmine diventano un po’ più maschili. Una specie di ermafroditi». Anche se geneticamente sono femmine, le zanzare OGM hanno un apparato boccale che somiglia a quello dei maschi, questo significa che non possono pungere e che quindi non possono diffondere il parassita della malaria. Inoltre, anche gli organi riproduttivi degli insetti sono deformati, il che significa che non possono deporre le uova. Man mano che sempre più femmine di zanzare ereditano due copie della modifica, sempre più zanzare diventano sterili.

Investimenti e Prospettive Future

Il laboratorio, considerato unico al mondo per le sue dimensioni e caratteristiche tecniche, ha richiesto un investimento di circa 5 milioni di euro. Più della metà di questa somma è stata finanziata dalla fondazione Gates, che ha stanziato 100 milioni di dollari in dieci anni per sostenere progetti di questo calibro. Il team di ricerca, composto da una decina di esperti, prevede uno studio della durata di almeno cinque anni prima di valutare l’efficacia e la sicurezza delle zanzare modificate.

Facciamo finta che

Assumendo, o fingendo di credere che quanto finora riportato sia pura e limpida verità (ahimè, i finanziatori e i carrieristi coinvolti non suscitano, nello scrivente, la più ampia fiducia, per utilizzare un eufemismo!) non potremmo non immaginare, da uomini, ogni eventualità tecnologica proposta del consesso sociale, senza immaginarci, un po’ perché l’errore umano è onnipresente, un po’ perché, per quanto possiamo vivere a lungo, siamo dotati di limiti evidenti e grossolani, temporali, fisici, corporei, emotivi, economici (ovvero artefatti, dunque ai limiti naturali dobbiamo aggiungere persino quelli di chi non è felice e vuole necessariamente l’infelicità altrui, a suo vantaggio, e come un buco nero risucchia tutti gli altri in un vortice nero dai tratti universali, danteschi e nefasti) per converso, le sue possibili conseguenze indesiderate.

Conclusione

Siamo sicuri che il gioco valga la candela?


A quanti altri film dell’orrore dovremo ancora assistere, dopo questo?

Mancheranno solo l’invasione aliena e la pioggia di meteoriti?

Per quanto ancora l’umanità accetterà di essere guidata, in un modo o nell’altro, seppur da pazzi criminali?


“La risposta, amico mio, soffia nel vento

la risposta soffia nel vento…”

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