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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Il male assoluto

Un mostro marino avvolge una caravella fra le sue spire

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Quando si pensa al male e al bene, tendiamo ad identificare tali assoluti con delle azioni specifiche o, al più, con delle “identità” ben definite.

Tuttavia, molto spesso sia il “male” che il “bene” possono non essere identificati con assoluta
precisione, nascondendosi in azioni o luoghi estremamente meno identificabili con certezza.
E’ il caso di ciò che io ritengo sia il “Male assoluto” per tutta l’umanità: il denaro e il sistema attraverso
il quale permea, confonde e porta alla rovina, l’essere umano che già di per se stesso, ha molti limiti. Il “denaro”, nella sua forma di oggetto di scambio, ha fatto la sua comparsa all’incirca intorno all’ VIII
secolo AC. nella zona limitrofa all’attuale Turchia.
Precedentemente, non esisteva nemmeno il baratto inteso come scambio di oggetti fra le persone
teso a realizzare un profitto ma semmai esistevano forme di donia livello religioso o di scambi di
favori.

Perfino nell’ormai avanzatissimo regno egiziano, ben dopo i grandi faraoni che avevano eretto le
maestosi piramidi, non esisteva nulla di simile al denaro e, sostanzialmente ognuno prestava la sua
opera, usando un termine moderno, ad uso gratuito e con il solo scopo del benessere della
comunità.

Una prima riflessione su questo sistema – e sui sistemi di civiltà contemporanee o precedenti a partire
dai Sumeri – viene dalla considerazione di come questi popoli possano aver fatto ad andare avanti
per oltre 20 secoli, senza sentire la necessità di strutturare un sistema basato sul denaro.
Conseguente considerazione, naturale a questo punto, è che se possono averlo fatto loro potremmo
tranquillamente farlo pure noi.
Mi si obietterà che ai giorni nostri, ipotizzare una società senza la presenza del denaro potrebbe
assomigliare ad un’ utopia vera e propria, ma personalmente sono del tutto convinto che ciò sia
assolutamente falso.
Addentrandomi maggiormente nell’esame di quello che il sistema economico così come è stato
creato, stà producendo nella nostra società, è facile fare un elenco dei mali derivati direttamente
dalla presenza del denaro inteso più come simbolo di potere che come mezzo di scambio.
Solo per evidenziarne qualcuno, basti pensare alle rapine, agli omicidi, allo spaccio di sostanze
stupefacenti, alle frodi di altri esseri umani solo per il denaro, ai tradimenti, alla prostituzione – non
con questo che l’assenza di denaro eliminerebbe questa ultima piaga ma sicuramente la
ridimensionerebbe in modo drastico – e per ultimo, ma non meno importante, la follia di un sistema
basato e comandato da un mostro biblico, come è assolutamente la borsa e la finanza in genere.
Per capire questo, basti pensare agli effetti devastanti, a livello di vite umane stroncate, che ebbe la
famosa crisi del ’29 in America – e non solo – a causa di numeri indicanti una realtà assolutamente
fittizia e priva di ogni valore dal punto di vista umano.
Oggi, stiamo assistendo a qualche cosa che assomiglia molto vagamente alla crisi di cui sopra, se
non altro per le sue dimensioni.
Infatti, se alla crisi del 29 assegniamo come valore assoluto 1, quello che si sta delineando oggi e
più in generale, come le società mondiali si sono strutturate finanziariamente parlando, equivale
come minimo a 50.

Non per fare la Cassandra o fare catastrofismo gratuito, ma la situazione è in netto peggioramento
almeno da 20 anni a questa parte e non accenna minimamente a fermarsi, facendo presagire una
fine a dir poco inimmaginabile.

Il problema correlato a tutto ciò, non è tanto l’esplosione sempre più potente dei difetti citati poc’anzi,
quanto la difficoltà o impossibilità di sviluppare le enormi potenzialità positive dell’umanità, alla
ricerca di tutto ciò che potrebbe permetterci di vivere meglio, più a lungo e protetti dagli accidenti che
la natura ci può scatenare contro ad ogni momento.

Non dimentichiamoci, che la nostra presenza su questo sassolino che si chiama Terra, non deve
essere del tutto scontata e senza ombra di dubbio è a scadenza.

Tale scadenza, non siamo in grado di poterla ne immaginare ne tantomeno evitare, ma potremmo

essere in grado di posticiparla anche se limitatamente o per lo meno, bypassarla andandocene di
qui.

Ma questo è un altro discorso, molto più complicato.

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