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Cara donna contemporanea, la “sacra fregna” é inflazionata

fotografia erotica colorata a mano - 1855 ca.

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(Articolo in risposta all’articolo del sito “linkiesta”: “Caro maschio contemporaneo, riprenditi la Sacra Fregna”, che potete trovare Qui)


IN  UN’EPOCA IN CUI I RUOLI SONO ORMAI UN LONTANO RICORDO, I CONCETTI DI UOMO E DI DONNA SONO COSÌ LABILI DA NON POTERVI FARE AFFIDAMENTO. ABBIAMO BISOGNO DI TORNARE TUTTI AD ESSERE “UMANI”.


Cara donna contemporanea, in quest’epoca di cambiamenti è tutto in crisi.Una delle frasi più belle che io abbia mai sentito è: “la crisi è un’opportunità”.Ma perchè dico questo? Perchè il cambiamento, quando viene abbracciato e ci si lascia fluire insieme ad esso, non è mai tutto negativo, ma porta con sè nuove scale di valori e nuovi modi di pensare il mondo.Il lungo cammino che ci ha portati, in questi 70 anni di repubblica e di evoluzioni socio politiche è stato un terreno fertilissimo per i cambiamenti.
I diritti della donna, l’avvento dell’Era tecnologica, la liberalizzazione sessuale, la libera circolazione delle persone, la velocità sempre maggiore dei trasporti, internet, sono solo alcuni degli aspetti che hanno radicalmente rivoluzionato l’esistenza di ognuno di noi.
I rapporti uomo/donna (o uomo/uomo, o donna/donna) si sono rivoluzionati nella stessa, identica maniera. Vediamo come:
– L’avvento della pornocrazia ci ha resi (ahimè) un po’ più “addormentati” dal punto di vista sessuale. L’immediato consumo di immagini pornografiche e la disponibilità del materiale circolante sono ormai un clichè e, da una parte, ci ha resi meno disponibili a cercare del sesso “vero”, reale, con i nostri simili.Però, cara donna… posso dire la mia? Meglio così… la società era ormai satura e disillusa a causa dell’abnorme quantità di rapporti sex-based degli ultimi 40 anni. Ormai tutto girava intorno al sesso (e continua ancora adesso). Mandrie di uomini affamati in cerca di una sveltina al sabato sera non erano proprio uno spettacolo dignitoso da vedersi; non era dignitoso per gli uomini e non era rispettoso nei confronti di voi femminucce, costrette a regalare mazzi di due di picche ogni volta che vi sistemavate per uscire di casa ad ogni scopo. E poi, tutto questo potere di scelta in mano alle donne e tutta questa frustrazione mascolina sono stati uno squilibrio tra i sessi pari ad abissi insormontabili, ed era proprio questo che distingueva le nostre identità: l’uomo “cacciatore” e la donna “preda”, braccata in continuazione da cani famelici. Ma non rompeva le scatole anche a voi questa situazione asfissiante???

-Internet e l’evoluzione dei mezzi di trasporto hanno reso il mondo un intero villaggio globale, e le persone si sentono tutte più vicine di quanto lo siano nella realtà. Questo ha reso i rapporti umani incredibilmente più liquidi e disponibili (un po’ come è successo con i beni di consumo). Le certezze sono crollate inesorabilmente, una dopo l’altra, grazie anche alla libertà del divorzio (sia benedetto il giorno che ci è stato concesso!), e credo che ormai nessuno creda più nella favola del “per sempre”. La vita non ci regala più quasi mai rapporti che durano per la vita, ma ci ha ampliato gli orizzonti regalandoci sempre rapporti nuovi. Le nostre stesse identità hanno perso di rigidità e hanno sofferto molto, nell’arco della formazione personale, prima di divenire fluide. Personalmente, questo mi piace tanto perchè, nell’arco di un’esistenza, abbiamo molte più possibilità di sperimentare il mondo e noi stessi in tanti modi diversi. E’ una metafora della vita stessa. Serve solo del coraggio per buttarsi nell’immenso mare dell’esistenza; forse ne serve tanto e in moltissimi soffrono nel non trovare in sè stessi le palle per abbandonare ogni certezza ed abbracciare ogni secondo della propria vita come se fosse l’ultimo, senza pensare ad un domani ipotetico e costruito solo nella propria testa.
Ecco, credo che il punto stia proprio nel TROVARE LE PALLE. Che tu sia uomo, donna, etero o omosessuale, ciò che ti serve per abbracciare il cambiamento sono proprio le palle, il coraggio, l’intraprendenza e la fiducia. Le sicurezze crollano, perchè ci hanno resi da troppi anni dei morti, prima ancora di terminare il nostro ciclo vitale.Basta ruoli, basta posto fisso, basta appartenenza. In quest’era siamo tutti cittadini del mondo e dobbiamo semplicemente accettarlo.
Cara donna, tu soffri del crollo dei ruoli uomo/donna semplicemente perchè non hai le palle di abbandonare le certezze, però, poi, non ti piace stirare o cucinare, rabbrividisci se pensi alla maternità, sputtani e tratti male gli uomini che ti corteggiano, oppure li guardi con occhi teneri mentre “ti dispiace proprio tantissimo, ma non ha capito il tuo affetto ed è solo il tuo migliore amico”,  li sbeffeggi chiamandoli “Morti di figa” per coprire la tua insicurezza in te stessa e gettare in faccia al prossimo le tue responsabilità, dato che “non è proprio possibile che ci stia provando con te per un sincero interesse, dato che sei così brutta ed insicura (ma vogliamo anche parlare dell’attaccamento tale che avete nei riguardi del vostro corpo, con cui finite puntualmente per l’identificarvi???), quindi meglio farlo saltare nei cerchi di fuoco spezzandogli il cuore senza mai essere soddisfatta del risultato”.
Cara femmina odierna, la cara, vecchia passera sarà sì, come dici tu, più “disponibile”: tutti vogliono sesso e spesso non cercano altro, ma secondo me il problema non è questo, anzi: penso che per ogni maschietto sia la Manna, così come per voi il fatto che siate libere di scopare senza che nessuno, secondo un arcaico retaggio, ormai, vi etichetti come “troie” (continuate a farlo solo tra di voi, e devo dire che mi è capitato di incontrare, di contro, molti uomini che solidarizzano, in questo, con la controparte femminile). Il problema, cara donna, è che nonostante la pornocrazia, la tua libertà di andare in giro vestita in modo succinto, la libertà sessuale… Ce la fai pesare troppo, questa fica! Davvero, ce la fai pagare in lacrime e sangue, senza peraltro darci in cambio alcuna certezza che quella fatica ci ripagherà (perchè tu cerchi sempre di meglio) e, per citare una mia poesia: 

“pretendi pur oggi
c’ogne grazia ti sia fatta,
ed ogn’omaggio reso
a ciò che non t’appartiene”(rimando a questo link per chi volesse leggerla)

In pratica, cara femmina, la “Sacra fregna” costa veramente troppo, ed è proprio questo che fa calare la domanda. Forse sarà la volta buona che le donne muovano in po’ i loro graziosi culetti e comincino a farsi avanti a loro volta, quando nutrono un interesse di qualche genere, e anche che smettiamo di dividerci per categorie in base ai nostri organi genitali. Basta! Dobbiamo tutti tornare essere Umani, senza distinzioni di sorta. Quindi, invece di pregare perchè torni l’uomo virile di una volta (che, ti assicuro, non troverebbe proprio più spazio nella società odierna, se non commettendo una strage), adesso fallo tu quel percorso iniziatico che è toccato a tutti noi maschietti che veniamo trattati di continuo a pesci in faccia e siamo un po’ stufi di tutto questo e di doverti sempre rincorrere come se non avessimo niente di meglio da fare in tutta la nostra vita. Magari, in un tempo non molto lontano, anche il cazzo potrà godere della dignità di “Sacro cazzo”, così come tu pretendi che la fregna sia sacra…
Certo, il sesso a noi piace ancora, ed è bello, quando è un gioco, ma quando si trasforma in uno strumento di potere che porta troppo squilibrio fra le parti, perde di significato. Prendi lo spunto, noi non viviamo per compiacervi… Così come le donne si sono emancipate, ci stiamo spontaneamente emancipando anche noi.
In fondo non ci vuole un gran genio per capire che vogliamo le stesse cose e, con un po’ di gentilezza e complicità, possiamo ottenerle insieme. Basta collaborare!

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