logo Giornalismo Libero bianco su sfondo in trasparenza
Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

La paura fa 90!

Una donna urla, terrorizzata

Tabella dei contenuti

Dal momento in cui raggiungiamo quella che si definisce età della ragione, e cioè più o meno intorno agli 8 anni di età, iniziamo a renderci conto dei pericoli che ci circondano, ad averne coscienza e, di conseguenza, chi più chi meno, ad averne paura.

La paura, però, è una sensazione interna a noi, che cerchiamo di gestire al meglio, magari nascondendola nelle profondità del nostro inconscio ma che, bene o  male, è sempre presente e si manifesta spesso e volentieri quando meno ce lo aspettiamo.

Ma qui si sta parlando di “paura” in senso generico, come la paura del buio, che attanaglia quasi tutti i bambini in tenera età – chi non ha mai avuto paura del buio e dello sconosciuto? – o manifestata sotto altre spoglie, la paura dell’ignoto, come, ad esempio, il profondo mare scuro e sconosciuto e non tanto della paura che, in questi giorni, si sta manifestando in diversi personaggi pubblici.

Più specificamente, sto parlando di quelle che sono state ridenominate “virostar”, e che rispondo ai nomi ben conosciuti dal pubblico di Speranza, Sileri, Capua, Burioni, Bassetti, Crisanti, LoPalco, Galli e compagnia.

Per oltre due anni abbiamo avuto la, per me immensa, disgrazia di dover assistere, su qualsiasi canale televisivo, alle ingombranti presenze di questi “loschi figuri” che facevano a gara a chi ne sparava di più e a chi era più bravo nel dire oggi una cosa e, il giorno dopo, smentirsi autonomamente.

Abbiamo così potuto assistere al “re” dei virologi farlocchi, Bubu Burioni, che, di fronte ad un prostrato Fazio, assicurava l’intero popolo Italiano, sostenendo che in Italia il maledetto Covid19 non sarebbe mai arrivato e che, in ogni caso, saremo stati perfettamente pronti ad affrontare qualsiasi evenienza o emergenza, salvo poi, pochissimo tempo dopo, essere uno dei più strenui e feroci sostenitori della necessità di chiudere l’intero paese in un unico mega ospedale per far fronte alla più “terribile pandemia” di sempre.

Nel tempo, ho avuto modo di rendicontare, per filo e per segno, le immense castronerie che sono uscite dalle bocche di questi esimi personaggi, per cui mi pare assolutamente inutile ripassare tutto ciò che è stato detto e fatto da questi delinquenti.

Quello che mi interessa sottolineare, in questo momento, per riallacciarmi al discorso iniziale riguardante la paura, è quanto stanno facendo e dicendo, in questi giorni, proprio gli stessi personaggi che hanno imperversato sulle tv nazionali per due anni, al fine di cercare, in qualche modo, di salvaguardare il proprio “posteriore” ed evitare di finire incastrati nella macchina giudiziaria che, come ben si sa, magari è lenta, ma solitamente arriva sempre agli obiettivi, rispondendo, fra le altre cose, a delle dinamiche più politiche che di giustizia vera e propria.

E allora, annusando l’aria circostante, e rendendosi conto che specialmente la magistratura, che in questi due anni è stata “alla finestra” a guardare, per capire da che parte schierarsi – d’altronde non si capirebbe come mai le ormai centinaia di denunce presentate in diverse procure italiane siano state regolarmente archiviate o, quantomeno, “messe in fondo alla lista” in attesa di tempi migliori – ormai si sta svegliando e sta iniziando a muoversi, si prodigano sia sui giornali che nelle reti televisive per, in qualche modo, scongiurare il pericolo che sta montando nei loro confronti.

Essendoci, poi, dall’altra parte, una forza politica come ITALEXIT di Paragone che, insieme al professor Fraiese  e ad altri professionisti sta chiedendo perentoriamente la costituzione di una commissione di inchiesta parlamentare per fare piena luce su quello che è accaduto nei due anni scorsi e, soprattutto, in merito alle responsabilità oggettive che hanno portato il nostro paese nella top ten dei paesi con il maggior numero di morti, stanno avanzando dubbi – come si evince dalle ultime dichiarazioni di Crisanti – sulla necessità di tale operazione,  e se non sia meglio aspettare, ad esempio, il termine dell’inchiesta in corso nel Bergamasco proprio sugli stessi avvenimenti (guarda caso, lo stesso Crisanti, che si è candidato nelle liste del PD, fa parte della commissione che conduce tale inchiesta).

Penso che, ormai, tutti quanti conoscano le terribili vicende relative a i comuni di Alzano e Nembro, nella Bergamasca, da dove si è diffusa, a macchia d’olio, la malattia e ha generato il maggior numero di vittime, dovute principalmente alla incapacità, se non addirittura al dolo dei personaggi che avrebbero dovuto agire rapidamente per scongiurare quello che poi, puntualmente, si è verificato.

E in testa a tutto ciò ci sono i personaggi che, a parer mio, sono i maggiori colpevoli del disastro che il nostro paese ha dovuto affrontare, e nella fattispecie parlo dell’ex Presidente del Consiglio, l’avvocato del popolo, Giuseppe Conte, spalleggiato dalla personificazione della iattura più bestiale che si possa immaginare, rispondente al nome di Roberto Speranza, il quale, ne sono convinto, dovrà prima o poi rispondere delle innumerevoli vittime occorse per sua inettitudine e incapacità di svolgere la funzione di Ministro della Salute.

Perché, in sostanza, anche se al grande pubblico questa cosa può anche sfuggire, a loro è ben chiaro che nel momento in cui decadrà lo scudo protettivo dell’immunità parlamentare o politica, che dir si voglia (anche se l’immunità parlamentare è stata abolita, un ministro, prima di essere chiamato alla sbarra di un tribunale, ha dalla sua dei “cordoni di protezione” ben saldi), si ritroveranno nudi di fronte sia alla legge che alle “vendette trasversali” dei loro antagonisti che, molto probabilmente, si ritroveranno con il comando della nave fra le mani dopo le prossime elezioni.

E, se ci fate caso, sia Bassetti che Crisanti, in primis, hanno, ormai da diversi mesi, iniziato ad enunciare un discorso totalmente in antitesi con quanto sostenuto da loro stessi per circa due anni, mentre dall’altra parte i vari Galli, Capua, Burioni, Sileri e LoPalco non si fanno quasi più vedere in alcuna trasmissione televisiva.

Strana metamorfosi e coincidenza!

Ed è per questo che ritengo di estrema attualità il detto di saggezza popolare “la paura fa 90!”, in quanto questi cari signori si rendono conto che, a questo giro, rischiano veramente grosso, sia in termini professionali che in termini di conseguenze giuridiche, specialmente Speranza.

Ma in questo frangente posso venirgli incontro, suggerendo loro che in Italia, ormai da più di un secolo, si usa seguire sempre e comunque lo stesso sistema di sempre, che si esplicita nel “colpire” l’onnipresente “capro espiatorio” in modo da dare soddisfazione agli avversari, sottolineando che il sistema, anche questa volta, ha fatto le cose che andavano fatte, con estrema giustizia ed imparzialità, e lasciando sostanzialmente stare tutti gli altri.

Così è successo per Mani Pulite, dove a pagare sono stati veramente in pochi, e così è successo anche nella vergognosa vicenda che ha visto il Monte dei Paschi di Siena crollare sotto i colpi del “malaffare” piu becero – in questo caso i colpevoli non hanno nemmeno scontato alcuna pena – e così succederà anche in questa occasione, con buona pace di quanti sono morti o hanno sofferto le conseguenze di una politica buona solo per spartirsi le prebende economiche del sistema.

E, soprattutto, con buona pace di quanti ancora soffriranno per le immani assurdità generate in questa crisi che è ancora agli inizi.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

INFORMATIVA COOKIES
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
logo Giornalismo Libero blu su sfondo in trasparenza

Accesso