Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Appello ai magistrati: vi conviene darvi una svegliata!

Rappresentazione di Themis

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Non saprei davvero da dove cominciare a scrivere questa mia, in considerazione degli aberranti e innumerevoli episodi consumatisi in questa nostra straziata terra solo negli ultimi due anni.
Potrei partire elencando l’innumerevole quantità di incendi boschivi di natura dolosa che si sono consumati, incendiando circa 200.000 ettari solo dal gennaio 2020 ad oggi, potrei parlare della quantità ormai innumerevole di prove delle responsabilità e delle volontà politiche che hanno portato il nostro paese ad essere governato per decreto con la scusa di emergenze create ad hoc (ed ho il forte sospetto che tali emergenze siano state paventate all’opinione pubblica senza che vi fosse nemmeno nulla di concreto alla base, se guardiamo i numeri e i dati), potrei nominare gli innumerevoli ricorsi che gli ultimi governi hanno collezionato da parte di svariate categorie senza che, per il momento, se ne sia ancora venuti a capo, potrei parlare dei palazzi che, dal momento che hanno cominciato a montare sempre più le proteste civili, prendono improvvisamente fuoco (sarà autocombustione? Mah!), o l’incendio del tribunale di Milano (assieme a chissà quanti e quali atti probatori in esso depositati) della fine del marzo del 2020, al palese omicidio di De Donno, spacciato per suicidio e per il quale stanno tentando ancora di perculare l’intera popolazione con l’apertura di un’indagine per omicidio “colposo”.

Episodi che, in maniera martellante, i media nostrani rimbalzano come un flipper impazzito, ormai. Sembra che ogni giorno ne accada una, e con questo mettono, inoltre, costantemente alla prova il livello di dissonanza cognitiva generalizzata, proponendo e propinando puntualmente un’origine colposa e a carico di ignoti per cui, se e quando vengono aperti dei fascicoli, sono puntualmente destinati a finire nel solito void del nulla di fatto, dell’archiviazione e della mancata individuazione e punizione dei colpevoli.

Ma mi rivolgo a voi, cari PM e magistrati, veri responsabili di questo scempio italico, ultimo tassello che l’intimidazione e la corruzione dilagante hanno posto per gran parte al soldo e al servizio della ragione di stato (e come potrebbe essere diversamente, quando non siete altro che dipendenti di una corporazione di diritto privato iscritta nei registri della Securities and Exchange Commission di Washington DC?): ma adesso che milioni di uomini e donne si sono riversati nelle piazze e non accennano a retrocedere di un millimetro dalle proprie posizioni, non avete paura? Non tremate all’idea che il popolo, una volta che sarete individuati, potrebbe, all’apice dell’esasperazione, fare scempio, perlomeno, della vostra immagine pubblica? Davvero siete così inermi di fronte al potere che vi controlla da non avere un minimo margine di autonomia, o vi fa solo comodo pensarlo per non assumere su voi stessi la responsabilità di porvi al servizio della causa del bene comune a vostro rischio e pericolo?
Perché a me, umilmente, pare che il rischio, in questo momento, voi ve lo assumiate giocando da ambo i lati e, anzi, con la rabbia sociale che si riversa nelle piazze (ancora, per carità, meritoriamente, in maniera ordinata ma ferma) e la quantità di gente esasperata che dà la sensazione di vivere ogni istante seduti su una polveriera, mentre fumiamo una bella sigaretta, al posto vostro io mi darei un’improvvisa svegliata da questo eterno torpore, quantomeno per dare un segnale di vita.

Visto che, quando emettete una sentenza, il vostro incipit è “in nome del popolo italiano” anziché “In nome del SISMI e del SISDE”, in caso continuaste a latitare, io avrei il reale timore, fossi nei vostri panni, che, ben presto, il fuoco potrebbe essere appiccato alle procure (e badate che è un timore reale, non una minaccia), e che al posto dei palazzi e dei boschi, degli onesti medici antisistema trovati appesi, e tutti i crimini quotidiani che danno la chiara, netta, e inequivocabile sensazione che al popolo sia stata dichiarata una guerra senza eguali (senza, peraltro, che nessuno si sia assunto la responsabilità e abbia tirato fuori le palle per dichiararla in maniera esplicita, nel qual caso il popolo avrebbe avuto, perlomeno, la possibilità di difendersi, giustificato agli occhi dell’opinione pubblica), i prossimi bersagli potrebbero essere ben diversi.

Sicuramente non basterà, ma tremo dinanzi alle possibili conseguenze di questo asservimento fedele nei confronti, puntualmente, della parte sbagliata della storia.

Ma non temete, lo stato la cui ragione difendete ancora con la vostra omertà, i vostri abusi, e la vostra omissione di atti d’ufficio sta per giungere alla fine ed essere pignorato e precluso pezzo per pezzo. E quando, nei nascenti tribunali popolari verranno individuate le vostre responsabilità, forse vi pentirete di non aver eseguito il vostro dovere di fronte al popolo e di fronte a Dio.

Un ordine militare a cessare e desistere da ogni forma di schiavitù e ad individuare ed arrestare i responsabili di tali condotte grava anche sulle vostre teste, e se non agite adesso non avrete ulteriori possibilità di riscatto.

Il link per scaricare l’ordine militare inviato a tutte le procure italiane: https://www.dropbox.com/sh/aniugneq77hdsa3/AADPc62FsIkQN4k0UryW3XbTa?dl=0

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