Per ora il Dollaro è senza rivali come Valuta di Riserva, anche se la sua quota nelle Riserve delle Banche Centrali è calata dal 71% del 1999 al 59 % del 2022, secondo il Fondo Monetario Internazionale.
A dimostrarlo è anche l’accumulo di Riserve in Oro da parte delle Banche Centrali a ritmi che non si vedevano dal 1950.
Le Sanzioni Americane contro la Russia
La causa di tutto questo, secondo l’analisi di Domenico Moro pubblicata da L’AntiDiplomatico, è in parte rilevante legata alle Sanzioni Americane contro la Russia, erogate a partire dal Referendum del 2014, con cui la Crimea ha scelto di congiungersi alla Russia (Referendum non riconosciuto dagli Stati Uniti) e in parte si lega all’esclusione della Russia dal Circuito Swift e al Congelamento di circa 300 miliardi $ delle Riserve Internazionali della Banca Centrale Russa.
Le Riserve non sono sicure
“Questo – scrive Moro – ha messo sull’avviso tutte le Banche Centrali dei Paesi che hanno riserve in Dollari in Europa (e ovunque nel Mondo, ndr) dato che l’azione sanzionatoria ha dimostrato che tali Riserve sono tutt’altro che sicure e che sono soggette agli umori politici del Governo degli Stati Uniti“.
Il Non-Riconoscimento del Referendum della Crimea
C’è da sottolineare, a margine del contesto analizzato da D. Moro, che il Non Riconoscimento di validità legale al Referendum della Crimea del 2014 ha creato un ulteriore problema, di natura politica. Il messaggio lanciato da Washington in tale occasione è che il Principio di Autodeterminazione dei Popoli è anch’esso dipendente dagli sbalzi umorali della Casa Bianca.
La democrazia si riduce, in tal senso, a una pura variabile funzionale al gradimento degli Stati Uniti, in assenza del quale si è fuori dai Canoni del Diritto Internazionale e si è in automatico esclusi dalla Comunità Mondiale.
La Crimea, in altri termini, poteva scegliere di legarsi alla Russia solo previo consenso della Casa Bianca.
Gandhi, stando a questo standard, sarebbe un criminale internazionale e l’Indipendenza dell’India sarebbe messa al bando. Il limite è stato passato.
Il processo di de-dollarizzazione
Il processo di de-dollarizzazione in atto risponde ad una precisa necessità di affrancarsi dall’egemonia USA e porre la propria ricchezza e la propria libertà al riparo da un delirio di onnipotenza che giova sempre e solo all’interesse americano, ovunque nel Mondo.
