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Decadenza inarrestabile

Sanna Marin

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Uno dei principi fondamentali al quale mi sono voluto ispirare quando ho deciso di fondare questo giornale, è quello basato sul non pubblicare mai, nemmeno per sbaglio, articoli riguardanti il gossip, le vicende da rotocalco rosa e lo sport in genere.

Oggi mi è capitato di leggere alcune notizie, riportate da quasi tutto il mainstream nazionale, con morbosa attenzione voyeuristica, riguardanti la premier finlandese, Sanna Marin, giovane donna di poco più di trent’anni, la quale è la protagonista di alcuni video e foto che la ritraggono in atteggiamenti a dir poco “frivoli”, durante alcune feste che l’hanno vista protagonista.

Ora, ho voluto fare uno strappo alla regola che mi sono auto imposto per ciò che debba essere pubblicato sul mio giornale, solo ed esclusivamente perché tale fatto, accaduto a più di 3000 km di distanza da noi, mi permette di riallacciarmi al concetto base, espresso in alcuni articoli di qualche anno fa (“della dissoluzione della società”), con i quali avevo voluto sottolineare il grave degrado della nostra società e la pericolosa china verso la quale ci stiamo incamminando, senza nemmeno accorgercene.

E vorrei, fra parentesi, sottolineare con forza che non mi occupo di questa vicenda in quanto il personaggio è donna, poiché ho avuto modo, nel passato, di esprimere gli stessi concetti di questo articolo anche per personaggi maschili che si sono macchiati di comportamenti assolutamente non consoni ai ruoli ricoperti nella nostra società (Berlusconi, ndr).

Ricostruendo molto rapidamente la vicenda, che penso molti dei lettori avranno avuto modo di seguire sia sui giornali che attraverso i social, che ci si sono buttati a capofitto, vede la suddetta premier finlandese protagonista di una festa privata con amici, durante la quale dà mostra della sua inarrestabile forza come ballerina scatenata e, devo onestamente dire, piuttosto “sopra le righe”.

In un secondo video si può osservare la nostra eroina in una danza molto “intima” con uno sconosciuto – non di certo il marito – con il quale scambia alcune effusioni, per altro abbastanza innocenti.

L’ultimo – forse – episodio di tale telenovela, riguarda una fotografia sbucata, chissà come e perché, che ritrae due giovani fanciulle in topless che si baciano allegramente, riprese in un bagno della residenza privata della Marin, dove erano state invitate proprio da quest’ultima.

Quasi immediatamente, la Premier ha tenuto delle conferenze stampa attraverso le quali si è scusata più volte di quanto accaduto, cercando di giustificarsi con la scusa puerile che anche lei è giovane e ha bisogno di divertirsi come tutti quanti.

Peggio la toppa del buco.

Ovvero, se fosse stata zitta, forse, avrebbe ottenuto un miglior risultato, in quanto mi domando come possa anche solo lontanamente pensare di giustificarsi asserendo che, vista la sua giovane età, è giusto che anche lei si diverta.

Mi verrebbe da consigliarle, come feci in occasione delle vicende di Berlusconiana memoria, che se vuole divertirsi nessuno glielo impedisce, e lo può fare con uomini, donne in ogni luogo e in ogni modo, ma se così vuole, rinunci a ricoprire una carica così importante come quella di primo ministro di una nazione.

Piccola parentesi, per me fondamentale, in questa vicenda che, forse, ci può aprire gli occhi sul filo conduttore di questo articolo, come di quelli precedenti sulla decadenza del nostro modello sociale al quale stiamo assistendo impotenti, è conoscere per sommi capi la vita di questa giovane signora.

Figlia biologica di un uomo e una donna, in tenera età ha visto i due genitori separarsi, con la madre che, innamoratasi di una donna, ha deciso di convivere con lei in un rapporto omosessuale nel quale ha fatto crescere, di fatto, la figlia.

Ora, io non ho nulla contro i gusti sessuali di chicchessia, e sono ben lontano dal considerare la vita di oggi sotto le rigide regole della religione, per cui ritengo che ognuno debba fare assolutamente ciò che vuole e si sente di fare in piena e totale libertà, ma non tollero nel modo più assoluto che tale libertà di scelta possa incidere su una creatura appena nata, la quale non ha alcun modo per poter decidere della propria vita alla quale, di fatto, viene imposto un modello di vita che differisce da ciò che per la maggior parte può verificare intorno a sé nella società nella quale vive.

So che è un discorso estremamente difficile, e che troverò moltissimi in disaccordo con questa linea di pensiero, ma è proprio per questo motivo che ne scrivo, poiché una rilassatezza dei costumi, come ci stanno imponendo da ormai oltre 3 decenni, ha come risultato quanto vediamo giornalmente sotto i nostri occhi.

Ritornando alla vicenda che sta vivendo la Marin, ribadisco che lei è libera, nel suo tempo libero e, in genere, nella sua vita, di fare ciò che vuole, ed è altrettanto libera di avere con il marito il rapporto che più le aggrada.

Per assurdo, potrebbe anche essere una scambista, se ciò è lo stesso gusto di tutti e due o, per estremo, anche essere una coppia di persone bisex, nessuno glielo vieta nel modo più assoluto.

Ma, in questo caso, dai le dimissioni e non fai politica, in quanto ti devi rendere conto che una figura istituzionale come quella del Primo Ministro di una nazione, come la Finlandia, non si può permettere di avere un’immagine pubblica di questo tipo, proprio perché, in questo caso, creerebbe un danno di notevole portata a tutti i suoi concittadini, e ne andrebbe della credibilità dell’intero Stato e dell’intero popolo, a livello internazionale.

Inoltre, tali atteggiamenti, da parte di una figura istituzionale, prestano facilmente il fianco a potenziali ricatti e danni di immagine da parte di chicchessia, cosa che porterebbe, ineluttabilmente, a due opzioni, alla fine dei conti: o le dimissioni da parte di tale personaggio, o l’assoggettamento di interi popoli a volontà oscure.

Per fare un parallelo, al fine di esplicitare in assoluta chiarezza il mio pensiero, è come quando Pannella si prese sulle spalle il pesante fardello di far eleggere in parlamento una pornostar come Ilona Staller.

A parer mio è stato l’inizio della fine, ed un segnale assolutamente chiaro della ineluttabile e inarrestabile discesa nello sfacelo più totale della società moderna.

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