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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Smettiamola di fare i bambini

un'enorme astronave nei cieli della città

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Continuamente mi imbatto nelle rete, in video, programmi o pseudo ricerche “scientifiche” su alieni, culture antiche che riportano strane storie di dischi volanti o, peggio ancora, su culture discendenti direttamente da visitatori dello spazio che ci hanno visitato per poi colonizzarci.

E la domanda che mi sorge spontaneamente, ascoltando gli improbabili sostenitori di queste assurdità, come ad esempio Polidoro, che ne ha fatto un vero e proprio business, guadagnando così soldi sulle ingenuità della gente comune, è: perché tutto questo?

A prescindere dal fatto, estremamente semplice, che chiunque potrebbe analizzare, ovvero se un popolo proveniente da centinaia, se non migliaia di anni luce, dovesse mai essere arrivato sulla terra, per quale misterioso motivo dovrebbe aver, per così dire, “inseminato” il nostro pianeta o, addirittura “ingegnerizzato”, come molti sostengono, il nostro DNA o, peggio ancora, averci aiutati nel costruire i nostri più grandi monumenti, come le Piramidi d’Egitto per poi andarsene?

Solo il concepire un concetto simile fa a cazzotti con le più semplici ed elementari regole della logica, e non si pensi che un popolo “alieno” possa usare una logica differente, poiché la logica è tale ovunque.

Il mondo è pieno di queste strane leggende che si rifanno, magari, a dei dipinti che vengono artatamente distorti affinché possano confermare queste strampalate tesi, come, ad esempio, i Vimana, strane astronavi sfolgoranti che solcavano i cieli dell’antica India, guidate dalle divinità Indù come Visnù, Shiva e Brama, per poi arrivare ai Dogon del Mali, che parlano addirittura della stella Sirio – molto ricorrente in diverse culture antiche – dalla quale sarebbero arrivati i loro Dei mitologici che altro non erano se non popoli di altri mondi venuti a prendere un caffè qui da noi.

E potrei andare avanti per ore, ricordando tutte le bestialità che, di volta in volta, vengono utilizzate da questi scribacchini che, avendo trovato la gallina dalle uova d’oro, cercano di sfruttarla al massimo solo per il loro meschino scopo, incuranti assolutamente dei danni che, seppur limitati, provocano nelle menti della gente che li sta ad ascoltare.

Questi signori, al contrario, se ritengono di essere dei ricercatori e pensano seriamente di portare dei contributi attivi alla ricerca in genere, farebbero meglio a dedicarsi con alacrità alla scoperta scientifica reale.

Perché, in sostanza, bisogna veramente fare chiarezza una volta per tutte su questo punto, e cioè che gli alieni, per come vengono dipinti e come, da un secolo a questa parte, se ne parla, non solo non esistono, ma non “possono” esistere e spiego rapidamente il perché.

L’universo è regolato da delle leggi fondamentali fisiche, che hanno gli stessi valori ovunque, e uno di questi è la velocità che, come ci ha saggiamente ed ampiamente dimostrato il grande Einstein, ha un limite che non è superabile, né ora né mai.

Inoltre, le distanze che separano le stelle le une dalle altre e, ovviamente, i pianeti che gli girano intorno, sono talmente enormi che sarebbe del tutto impossibile percorrerle nel corso di una normale vita di un essere, che sia umano o alieno.

Per ultimo, ci troviamo di fronte ad un altro ostacolo, che è assolutamente insormontabile, e si chiama tempo.

Infatti, la teoria che più è accettata dall’intera comunità scientifica, è che l’età del nostro universo sia di circa 13, 8 miliardi di anni, per cui è altamente improbabile, data l’estrema “brevità” delle vite animali, che due civiltà differenti si possano incontrare.

E si badi bene che non sto dicendo che siamo soli nell’universo.

Al contrario, sono fermamente convinto che l’universo sia pieno di altre forme di vita e che, con molta sicurezza, ci siano altri popoli sparsi su altri mondi, in questa o in altre galassie.

Ma il tempo, la distanza e le leggi che ci governano ci impediscono e, probabilmente, ci impediranno per sempre, la possibilità di avere contatti con altre forme di vita.

Forse, un giorno, saremo in grado di “scoprire” altre razze abitanti di altri mondi, ma resteranno, purtroppo, solo e sempre delle scoperte “sulla carta”, senza alcuna possibilità né di conferma né di contatto.

Con grandissimo rammarico va assolutamente detto, ricordando, per certi versi, il paradosso di Fermi, che noi siamo sempre stati soli, siamo soli e saremo sempre soli.

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