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Sociopatico e psicopatico. Che tipo sei?

uomo elegante mascherato

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Nel mare magnum delle parole italiane ho pescato “sociopatia” e “psicopatia”. Termini, quest’ultimi, che senza poi troppo sgomitare, hanno trovato un posto, anche di elevata frequenza d’uso nel vocabolario personale. E che dire, poi, dei loro derivati, “sociopatico” e “psicopatico” che, lesti, escono dalla bocca di certuni, i quali li usano per appellare il primo svitato che incrociano sul proprio cammino?

I termini “sociopatico” e “psicopatico” chi indicano?

“Sociopatico” e “psicopatico” sono vocaboli entrati nel linguaggio comune per indicare una persona con un pessimo carattere, che perde il controllo con molta facilità, o con comportamenti fuori dalle regole, incapace di provare rimorso per le conseguenze delle proprie azioni.

Ecco, colui che appartiene a questa tipologia di personalità si dice che è uno “psicopatico” o un “sociopatico”.

Chi sono veramente queste persone? Quale diagnosi effettiva ritroviamo nell’ultimo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali?

Quello che la televisione trasmette è finzione, realtà, oppure c’è del vero nella finzione? E nei romanzi quanto si avvicinano gli autori alla verità nella descrizione dei loro protagonisti con personalità disturbata? Uno psicopatico è davvero come viene presentato nel filmPsyco”, diretto da Alfred Hitchcock e tratto dall’omonimo romanzo di Robert Bloch?

Il protagonista, Norman Bates, è il killer psicopatico della porta accanto, solitario e succube dell’anziana madre, possessiva e dispotica.

Verità e finzione si intrecciano nell’interpretazione che viene data dal regista o dallo scrittore.

La storia del cinema e della letteratura vanta diversi protagonisti psicopatici e sociopatici, ma quali sono le caratteristiche diagnostiche riportate nei manuali clinici?

Lo psichiatra Hervey Milton Cleckley si può considerare il primo che ha provato a fornire una descrizione a livello clinico di psicopatia. Nel 1941 fu pubblicato il suo libro “The Mask of Sanity”, il titolo, “La maschera dellasanità”, esprime la convinzione dell’esperto statunitense che lo psicopatico può apparire normale e affascinante, ma la maschera cela un disturbo mentale. Per lo più di sesso maschile, sono coinvolgenti, attraenti, in apparenza individui normali.

Sono tutti violenti e assassini? No, gli psicopatici non sono tutti violenti. Questo è un mito da sfatare e che appartiene in larga misura alle fiction televisive e ai romanzi thriller.

Disturbo antisociale di personalità

Nell’ultimo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali, da ora in poi DSM-5, non troviamo la diagnosi di psicopatia né di sociopatia, bensì di Disturbo Antisociale di personalità (Disturbi di personalità del gruppo B). Questo tipo di personalità si caratterizza per l’incapacità di rispettare i diritti degli altri; nel DSM-5 si legge di “inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che inizia nell’infanzia o nella prima adolescenza e continua nell’età adulta”. Questo modello dominante viene anche detto psicopatia, sociopatia o disturbo antisociale di personalità.

Questi individui sono abili manipolatori che, pur di ottenere quello che vogliono, mettono in atto comportamenti inadeguati. Disonesti per piacere o per un tornaconto personale. Irrispettosi nei confronti delle norme sociali, compiono spesso azioni al limite della legalità.

I tratti caratteristici

Un altro tratto di tali soggetti è l’impulsività: decidono sull’impulso del momento senza considerare le conseguenze che i loro agiti potranno avere sulla propria persona ed esistenza e ancor meno su quella degli altri. Irresponsabili, incapaci di prendersi cura di sé, di una famiglia, o di un figlio. Il loro mancato senso di responsabilità li porta a cambiare spesso lavoro, quindi sono persone che in più di una situazione si trovano in difficoltà economiche. Sono facili ad irritarsi e spesso rimangono coinvolti in scontri fisici per il loro tratto comportamentale aggressivo.

Le persone con disturbo antisociale di personalità sono abili attori, fingono, manipolano, non si fanno scrupoli, non provano rimorso se devono calpestare gli altri per raggiungere i propri obiettivi. Sono soggetti con un eccesso di autostima, arroganti, saccenti, presuntuosi, cocciuti.

Dialettica brillante e fascino disinvolto sono le chiavi per acquistare la fiducia altrui, per aprire il cuore e usare le informazioni che riescono ad ottenere spontaneamente, e per usarle a loro vantaggio.

Non sono in grado di mettersi nei panni degli altri per mancanza di empatia, non riescono a capire o condividere i sentimenti di un altro individuo, tuttavia sono capaci di manipolare le persone attraverso emozioni false. Fingono di provare rimorso se indebitamente si sono appropriati di qualcosa. Persone spregiudicate dal cuore freddo.

Alla base del disturbo antisociale di personalità possono esserci fattori genetici e ambientali.

Il clinico, nelle sue valutazioni, tiene conto anche del contesto socio-economico in cui si manifesta il comportamento.

Per approfondimenti:

Manuale Diagnostico e statistico dei Disturbi mentali, quinta edizione

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