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Il corpo tatuato come stoffa per un ritratto del proprio Sé

Corpi completamente tatuati

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Da sempre l’uomo si pone la domanda “Chi sono?” e, in ogni stadio della sua esistenza, breve o lunga che sia, prova a darle una risposta di senso.

Se, poi, la risposta sia soddisfacente o meno, sono gli altri a trarne le conclusioni, osservandone i comportamenti. Conclusioni che possono essere corrette o errate in base all’educazione ricevuta, alle personali esperienze di vita, alla visione del mondo ricavata dal gruppo sociale di appartenenza…

Definizione psicologica del Sé

Per lo psicologo Arcuri, “il concetto di Sé fa riferimento all’insieme dei pensieri e dei sentimenti che definiscono ciò che ognuno di noi ritiene essere”.

Allora ci si può chiedere: “Una persona che si tatua tutto il corpo, quale percezione ha di sé stessa?”.

In una comitiva di amici, nel mezzo di un discorso semiserio sui tatuaggi, una simpatica signora, avanti negli anni, ma tanto arzilla, ha posto una domanda – che ha spiazzato gli astanti, senza la necessità di un intervento di un esperto in materia – “La scienza psicologica come definisce coloro che usano il proprio corpo come stoffa, deturpandolo con i tatuaggi?”.

Personali considerazioni

Cara signora, realisticamente non esiste un nome sotto il profilo psicologico. Almeno fino ad oggi, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (e le faccio presente che è alla 5ª edizione) non fa rientrare il tatuarsi tra i disturbi psichici.

D’altra parte, lei considera psicologicamente disturbata la persona che si trucca in modo pesante, che si veste in modo strambo o che ha colorato i capelli di viola e turchino? Evviva la libertà di scelta!

Ognuno manifesta, attraverso il suo modo stravagante di presentarsi al mondo, una parte di sé.

Conclusioni

Tirando le conclusioni, tatuarsi è ormai una tendenza, fortunatamente non solo giovanile, e rappresenta uno dei modi per esprimere la propria personalità.

All’origine del tatuaggio ci possono essere molteplici spiegazioni: ricordare un avvenimento importante o un affetto caro, mascherare un’imperfezione del corpo… Detto questo, non si possono, però, escludere quelle situazioni paradossali in cui tutto il corpo diventa un pezzo di stoffa su cui acquerellare; anche in questi casi i motivi possono essere i più disparati, che vanno dal classico protagonismo o, al contrario, una scarsa fiducia in sé stessi.

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