logo Giornalismo Libero bianco su sfondo in trasparenza
Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

Il cammino verso l’estinzione è irreversibile

Mondo desolato dopo l'estinzione di massa

Tabella dei contenuti

Se le fondamenta di una casa sono mal edificate, è questione di tempo ma, prima o poi, in seguito ad un violento temporale, a infiltrazioni d’acqua, ad un lieve terremoto o ad uno smottamento, l’intero edificio crollerà.

Allo stesso modo, una società, se non poggia su solide fondamenta, è destinata, prima o poi, a sfaldarsi e a estinguersi per le sopravvenute difficoltà, o semplicemente perché si è autodistrutta per una serie interminabile di problematiche.

Osservando e studiando i comportamenti della nostra società moderna ormai da più di mezzo secolo, sono arrivato alla conclusione assai amara e triste che la nostra società considerata da molti “moderna e democratica” – con ovviamente diverse eccezioni – poggia la sua intera struttura su delle fondamenta completamente sbagliate e, cosa ancora più terribile, non più modificabili.

Destino ineluttabile

Di conseguenza ho la nettissima impressione che nell’arco dei prossimi massimo 50 o 100 anni saremo destinati all’autodistruzione e conseguente estinzione, senza possibilità di rimediare a questo triste destino.

Motivazioni amare

Di seguito cercherò, nel modo più chiaro possibile, di elencare le motivazioni che mi portano a queste terribili conclusioni, ricordando a quanti mi leggono che sono pur sempre delle considerazioni del tutto personali, anche se basate su evidenze empiriche dei fatti che ci circondano e all’interno dei quali viviamo le nostre vite.

Fattori esterni esclusi

Voglio immediatamente eliminare, dal ragionamento che seguirà, i fattori “esterni” che potrebbero determinare una nostra “fine” prematura, come, ad esempio, il tanto temuto meteorite, simile a quello dei dinosauri – che innescherebbe una ennesima Estinzione di Massa – o qualche eruzione particolarmente violenta di uno dei supervulcani esistenti, come i Campi Flegrei o lo Yellowstone Park, che porrebbero immediatamente fine alla storia dell’uomo su questo pianeta, anche perché, se dovessimo tenerne conto, diventerebbe veramente complicato poter trarre delle conclusioni abbastanza realistiche e logiche.

Detto questo, passiamo alle considerazioni dei fatti direttamente causati dall’uomo.

Il potere del denaro

Uno dei maggiori fattori destabilizzanti dell’intero sistema sociale umano è il denaro e tutto ciò che ha generato, che viene normalmente riconosciuto come “finanza ed economia”.

E si noti che molti contestano il fatto che non sia il denaro la causa della maggior parte delle nostre disgrazie, ma in realtà potrebbe essere il “potere” e la possibilità di prevaricare i propri simili a scatenare tutto quello che possiamo osservare quotidianamente nel mondo.

Il potere e le sue implicazioni

A tale obiezione rispondo molto semplicemente che è possibile che il potere in sé possa essere causa dei disagi che buona parte dell’umanità subisce costantemente, ma resta pur sempre il fatto che il potere non è altro che un mezzo asservito alla voglia intrinseca di possedere maggiori ricchezze e di conseguenza la possibilità di “ergersi”, in qualche modo, sopra ai propri consimili.

Regimi monarchici e la decisione autocratica

E ad ogni buon conto, come si può ben vedere in alcuni paesi con un regime di tipo monarchico – come ad esempio tutti gli stati del Medio Oriente, nel quale, in sostanza, comandano incontrastate le famiglie degli sceicchi o emiri, che dir si voglia – dove un manipolo di persone ritengono di essere nel pieno diritto di decidere acriticamente per le vite di tutti quanti i loro sudditi (magari può risuonare abbastanza desueto, come termine, ma di fatto le popolazioni che vivono in tali regimi sono questo e non altro, anche se i loro governanti amano definirsi, più o meno a ragione, democratici).

Il potere e le sue ripercussioni globali

Consequenziale a questo “pilastro” fondante delle disgrazie umane, si innesca quanto si stava esaminando nei paragrafi precedenti e cioè la salita al potere di questo o di quel popolo, di una genia di persone che, ritenendosi assolutamente depositari della “verità” e della correttezza del loro operato, molto spesso mettono in atto azioni che hanno delle ripercussioni assolutamente drammatiche sull’intera popolazione mondiale.

Religione e conflitti

Ne abbiamo riprova tutti i giorni con le infinite “faide” e guerre esistenti sull’intera faccia della Terra – ne ho parlato diffusamente in un recentissimo articolo, nel quale elencavo, paese per paese, le guerre a0ttuali – che, fatalmente, prima o poi potrebbero portarci ad un coinvolgimento totale, con conseguenze facilmente immaginabili.

Una causa strettamente legata ai sopra citati motivi di potere, è data dalla religione, nella sua più ampia accezione e non limitata ad una specifica religione, ma comprensiva di tutte le principali credenze esistenti al giorno d’oggi.

L’impatto della tecnologia

Tanto per fare un esempio posso citare le infinite guerre e lotte che avvengono fra Sciiti e Sunniti, fra Musulmani e Cristiani e, nel recente passato, i genocidi commessi in nome di differenze religiose ed etniche, come avvenuto fra Tutsi e Hutu agli inizi degli anni ’80, quando furono sterminati a colpi di machete oltre 800 mila fra uomini, donne e bambini. Un altro fattore che potrebbe sicuramente contribuire alla nostra prematura scomparsa dalla faccia di questo nostro bel pianeta è, contrariamente a quanto si possa pensare normalmente, la rapida accelerazione che sta avendo la tecnologia sviluppata dall’uomo in questo ultimo scorcio di nuovo millennio.

Proprio in questi giorni leggevo alcuni articoli relativi al signor Bill Gates che si sta occupando sempre più alacremente allo sviluppo della cosiddetta Intelligenza Artificiale (se mi è consentita una battuta, forse farebbe meglio a scoprire un sistema con il quale migliorare l’intelligenza che madre natura ci ha fornito) sulla quale ha recentemente affermato che modificherà drasticamente la vita di tutti quanti già nei prossimi 5/10 anni, rivoluzionando in modo irreversibile l’intero sistema sociale mondiale.

Ma non si tratta tanto di quanto potrà essere impattante l’IA sull’essere umano ad essere il problema, ma nella realtà il vero nocciolo della questione risiederà nell’uso proprio o improprio che verrà fatto di questa nuova tecnologia e, soprattutto da chi la potrà usare a proprio piacimento, imponendola al resto dei suoi consimili.

Dinamiche di sviluppo del pianeta e cambiamento climatico

Uno degli ultimi fattori che sarà determinante per la nostra scomparsa anzitempo dalla superficie del nostro pianeta, risiede proprio nelle dinamiche di sviluppo dello stesso pianeta, che per motivi abbastanza chiari concorrerà a determinare le conseguenze insite nello stesso titolo del presente articolo, e più specificamente nel “cambiamento climatico” ormai in corso, che per nessun motivo potrà essere modificato né, tanto meno, fermato.

Cambiamento climatico in corso e prospettive future

Come tutte le persone che studiano la materia e sono avvezze a ragionare su basi scientifiche e non, come tanti fanno oggigiorno, parlandone solo a livello di “gossip” o sui social sanno, attualmente il nostro pianeta sta attraversando un cambiamento climatico in fase crescente, che avrà il suo culmine intorno agli anni ’50 di questo secolo, raggiungendo le massime temperature del periodo, per poi iniziare lentamente a ridiscendere fino a raggiungere il picco opposto, in quello che è il normale evolversi del clima sulla faccia del nostro pianeta.

Periodo interglaciale e sottoperiodi

Infatti, trovandoci noi in un classico “periodo interglaciale” (iniziato alla fine dell’ultima glaciazione, avvenuta circa 10.000 anni or sono) stiamo osservando all’interno di esso un sottoperiodo diviso in due distinti tronconi, uno detto “Piccola glaciazione” – anche se il termine è improprio – che ha avuto inizio nel XIV secolo ed è terminato agli inizi del XIX secolo, dove si è registrato un brusco raffreddamento delle temperature, dovuto a un insieme di cause e concause molto complicate da comprendere ancora oggi, e il secondo, iniziato subito dopo e che ci sta interessando tutt’ora ed avrà la sua fine probabile fra un paio di secoli od oltre, a seconda degli andamenti di tutte le variabili coinvolte.

Antropicità dei cambiamenti climatici

Molto dibattuto in questi periodi è proprio l’antropicità di tali cambiamenti oppure l’assoluta ininfluenza dell’azione umana nel cambiamento stesso, ma di questo ho già parlato e non è interessante ai fini di questo articolo.

Conseguenze del cambiamento climatico

Sta di fatto che il cambiamento c’è, e continuerà ad aumentare le proprie temperature con la progressiva “tropicalizzazione” dell’emisfero nord continentale, e noi possiamo solo ed esclusivamente provare a tracciare dei modelli consequenziali su ciò che potrà accadere a causa di tale cambiamento.

Impatti del cambiamento climatico sulle calotte polari e sugli oceani

Una delle conseguenze più dirette a tutto ciò sarà sicuramente racchiusa nello scioglimento progressivo della calotta polare Artica nella sua interezza o per la maggior parte, generando, di conseguenza, delle ripercussioni sugli interi equilibri mondiali, poiché, come principale effetto, si assisterà all’innalzamento del livello di tutti i mari della Terra – di quanto, è difficile stabilirlo, nonostante ci siano disparati studi che preconizzino un innalzamento fino a 70 metri, cosa per me assai poco credibile – di modo che le conseguenze per l’intera umanità saranno a dir poco disastrose.

Impatti dell’innalzamento del livello del mare sulle città costiere

E questa è una considerazione abbastanza semplice da fare, in quanto una grande fetta delle popolazioni umane ha le proprie città proprio sulle coste dei loro paesi e, quindi, saranno direttamente interessate da tale innalzamento. Per quanto riguarda il nostro paese, basti pensare a città come Napoli, Genova, Venezia, Roma, Palermo, Cagliari e, più in generale, tutte le città che hanno a che fare con il mare direttamente e a quanta gente vive all’interno di queste potenziali “bombe ecologiche/geologiche” e si capisce immediatamente quale immenso disastro potrebbe avvenire se tali previsioni si avverassero nelle dimensioni immaginate da alcuni studiosi.

Possibili effetti contrastanti sul clima dell’Europa settentrionale

Ma per capire quanto terribili e contrastanti siano le dinamiche geologiche del nostro pianeta, se tale scenario si dovesse sviluppare come descritto poco sopra, potrebbe verificarsi un effetto contrario, dovuto alla dolcificazione progressiva delle acque dell’oceano Atlantico e la sua diretta conseguenza – per una specifica legge fisica – sarebbe lo sprofondamento della Corrente del Golfo, che ha la funzione di mitigare il clima del Nord Europa. Di conseguenza, si potrebbe innescare una microglaciazione dovuta alla mancanza degli effetti mitiganti della Corrente stessa e si assisterebbe, così, a degli inverni rigidissimi, con abbondanti nevicate in tutto il Nord Europa, cosa che influenzerebbe drasticamente la vita di tutti i cittadini Europei e, per riflesso, anche del resto del mondo.

Sfaldamento della società mondiale e aumento della popolazione

Tutto ciò considerato, quello che personalmente ritengo anche se per la complessità degli argomenti non basterebbero diverse centinaia di pagine per analizzare tutte le interconnessioni di questi problemi, quello che purtroppo accadrà nei prossimi decenni sarà un progressivo sfaldamento di tutta la società mondiale fino ad arrivare al momento fatidico nel quale, a causa di un motivo scatenante, ci autodistruggeremo fatalmente. Dimenticavo di annoverare fra le possibili concause di tutto ciò anche il progressivo aumento indiscriminato della popolazione mondiale che, già con i numeri attuali – oltre 8 miliardi di anime – non è più “gestibile”, né dal pianeta, né da noi stessi, e con previsioni di un aumento ad oltre 10, se non 15 miliardi entro la fine del secolo, le conclusioni sono facilmente prevedibili.

Conseguenze del surriscaldamento globale e possibili conflitti

Il progressivo surriscaldamento globale – non modificabile significativamente dall’uomo né, tanto meno, invertibile – spingerà masse di popolazione a scappare dai propri paesi per andare a cercare luoghi meno aridi e con maggiori prospettive di vita gradevole, innescando così delle vere e proprie guerre, sia “classiche” che condotte con altri sistemi e “disegni” elaborati per depopolare l’intera umanità, al fine di salvaguardare la vita di tutti.

Pandemia di Covid 19 docet. Questo stato di cose renderà via via sempre più instabile l’equilibrio fra i vari paesi e ingenererà delle azioni di autodifesa di quei paesi che reputano di doversi difendere dalle invasioni – Europa, Stati Uniti – che fatalmente porteranno i vari governanti, sulla scia di pressioni sempre più forti da parte dei propri cittadini, a chiudersi a “riccio”, se non addirittura ad agire militarmente contro tali invasioni.

La possibilità di una guerra globale

Ed arriverà un certo giorno nel quale le tensioni fra nazioni potranno realmente degenerare in una guerra di tutti contro tutti, al grido “si salvi chi può”, vedendoci, così, tristi spettatori del fatale decadimento della nostra tanto democratica “razza umana”. E come si può facilmente immaginare, prima o poi si presenterà l’occasione per un qualsiasi Kim Jong-Un o altro guerrafondaio dello stesso tipo – che sia un Iraniano o Israelita o Americano – che penserà di poterla fare franca solo nel momento in cui attaccherà per primo, e premerà il fatidico pulsante. E allora sarà finita veramente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cambiamento_climatico

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

INFORMATIVA COOKIES
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
logo Giornalismo Libero blu su sfondo in trasparenza

Accesso