logo Giornalismo Libero bianco su sfondo in trasparenza
Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

Ma quanti siamo veramente?

Grande folla ad un evento

Tabella dei contenuti

Quasi venti anni fa, agli inizi di questo secolo, sulla scia di una campagna pubblicitaria ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle morti infantili nel paese in via di sviluppo come l’Africa e che ci bombardo’ con lo slogan di Benetton, nel quale si diceva che ogni 3 secondi nel mondo moriva un bambino, molto infastidito da quella che ritenevo una strumentalizzazione basata su dati falsi e usati solo per meri tornaconti economici e di potere, mi decisi a verificare di persona la realta’ dei numeri riguardanti la popolazione mondiale.

Devo pure dire che questa mia scetticita’ sui dati “ufficiali” disponibili e sbandierati dai media quotidianamente, derivava anche dalla lettura di un’inchiesta prodotta da mio padre qualche decennio prima, inerente alla grande menzogna nella quale viviamo sull’esatto numero dei cinesi.

Per richiamare brevemente questo studio, ricordo solo che nella seconda meta’ degli anni 50 il “grande timoniere” Mao Tzedong proclamo’. in pompa magna. a tutto il mondo che i cinesi erano 550 milioni, risultato ottenuto con un mega censimento eseguito in oltre 3 anni di tempo(gia’ questo la dice lunga sull’esattezza dei dati).

Nel prosieguo del tempo, personalmente, ho letto sui giornali, nella meta’ degli anni 70, la notizia, a caratteri cubitali, sul fatto che i cinesi fossero 1 miliardo.

Ovverossia, nonostante la terribile carestia avvenuta in conseguenza del programma demenziale portato avanti da Mao e denominato “il Grande Balzo”, nonostante la mortalita’, sia infantile che generalizzata, fosse ai massimi storici, Mao era riuscito nella storica impresa di “raddoppiare” la popolazione in solo 20 anni.

Non voglio assolutamente analizzare ora le motivazioni di queste immense balle, ma ricordo solamente al lettore che, negli anni settanta, il mondo stava attraversando un periodo di politica estera molto turbolento, denominato appunto “guerra fredda” e che gli equilibri, con l’avvento sempre piu’ massiccio del nucleare, erano estremamente delicati per cui dire “io posso avere un esercito di un miliardo di baionette” era pur sempre un deterrente molto forte.

E, da li’, i calcoli per la popolazione mondiale si sono sempre retti su questa immensa menzogna, anche perche’ non si capisce come sia possibile che, in 20 anni, i cinesi siano raddoppiati mentre nei successivi 40 – fino ad oggi – siano cresciuti “solo” di 300 milioni di unita’.

Ammesso e non concesso che il dato di meta’ anni 50 fosse vero, come vero sia quello della meta’ degli anni 70, si dovrebbe ritenere che, alla fine degli anni 90, i cinesi avrebbero dovuto essere 2 miliardi e oggi, a distanza di altri 20 anni, arrivare a 4 miliardi.

Anche perche’ la famosa politica delle restrizioni imposte ai propri cittadini di fare solo un figlio per coppia, e’ degli anni 90 e, quindi, gli effetti di decremento di tale politica non avrebbero dovuto avere effetto nel periodo 70-90.

E’ del tutto evidente che i casi sono due, e cioe’ che o sono false le cifre relative al primo censimento o sono false quelle degli anni 70.

In ogni caso, siamo di fronte ad una delle piu’ grandi mistificazioni della storia umana.

Forte di tutte queste nozioni, agli inizi degli anni 2000 mi decisi a verificare per quanto mi poteva essere possibile i dati in questione e, armato di pazienza, ho creato una tabella in excel dove poter riportare tutti i dati trovati sulla popolazione mondiale.

Tale tabella – in allegato a questo articolo – ho continuato ad aggiornarla nel tempo fino ad oggi e chiunque puo’ notare dei sorprendenti dati riguardanti alcune aree giografiche o paesi specifici.

Ad esempio, si puo’ notare che il Kenia e’ passato da 5.410.000 persone nel 1960 a 31.987.000 nel 2003, cioe’ in 40 anni, con un incremento pari al 491% mentre, dal 2003 al 2015, ha subito un aumento del 8.5%, arrivando a 34.707.000 e, in seguito, dal 2015 ad oggi, la sua popolazione ha di nuovo accellerato la crescita, arrivando agli attuali 53.770.000 cittadini, con un incremento pari al 54,92%.

Cio’ significa che in 43 anni ha incrementato quasi del 500%, poi ha rallentato e, in 12 anni, e’ sceso all’8,5% e successivamente, nella meta’ del tempo, ovvero in 6 anni, e’ aumentato quasi del 55%.

Anche ad un bimbo della terza media verrebbero in mente delle domande e dei dubbi sui dati che gli scorrono davanti agli occhi, perche’ e’ assolutamente lampante che qualche cosa non torna.

Le nascite e le morti non sono cose che si possono comandare a bacchetta come e quando ci pare ma seguono delle dinamiche “naturali” influenzate da una miriade di fattori esterni, quali le condizioni economiche, sanitarie, alimentari e, per non dimenticarle, alle situazioni di degrado sociale, guerre, delinquenza e, per finire, decisioni politiche.

Senza esaminare stato per stato del continente nero, basta analizzare le cifre globali dell’intero continente per capire come sia semplicemente assurdo quello che si legge.

Infatti, sempre secondo i dati riportati sulle enciclpedie o nei siti delle organizzazioni demografiche mondiali, si evince che nel 1960 la popolazione totale africana assommava a circa 230 milioni, mentre oggi viene data ad oltre 1,3 miliardi, con un incremento di 6 volte quella originaria.

Parlando con amici mi e’ stato obiettato che, essendo un continente molto povero – falso – dove la procreazione non e’ regolamentata e viene vissuta come utile per fornire manodopera alle famiglie (piu’ o meno come succedeva nel meridione italiano negli anni subito dopo la guerra), per cui e’ ovvio un aumento cosi’ esponenziale del numero presente della popolazione.

A questa obiezione tuttavia, rispondo con la considerazione che:

A) In Africa c’e’ una mortalita’ infantile elevatissima – oltre 250 morti per 1000 nati in alcuni paesi come il Burkina Faso – che, in qualche modo, dovrebbe “condizionare” l’incremento demografico.

B) In Africa, dal 1960 ad oggi, non c’e’ stato un anno nel quale ci fossero “meno” di 14 conflitti contemporanei, per non parlare delle lotte tribali interne, come il genocidio del Ruanda dei Tutsi sugli Hutuche provoco’ secondo stime ufficiose di oltre 2 milioni di morti in 3 mesi.

C) Da non dimenticarsi che l’Africa e’ oggetto, per meri scopi economico-politici dei paesi cosiddetti “occidentali”, di politiche di aiuto umanitario e che, quindi, e’ conveniente, ai fini delle elargizioni, “aumentare” arbitrariamente il numero dei destinatari degli aiuti.

D) Esistono altri paesi nelle condizioni di miseria e degrado simile all’Africa, e considerate da tutti come “terzo mondo”, come, ad esempio l’India. Guardando i dati relativi a questo paese, in vero, non risulta un incremento cosi’ abnorme come quello africano. Infatti l’India “risulta” essere passata dai 350 milioni circa del 1960 ad 1,4 miliardi attuali, con un incremento (anche in questo caso poco credibile) di solo 4 volte in piu’ e non 6, come il continente Africano.

Spostandoci oltre oceano, possiamo analizzare che lo stesso discorso e’ avvenuto per un altro grande paese che da sempre e’ considerato “terzo mondo”, con miseria e degrado ambientale alle stelle e, cioe’ il Brasile che, guarda caso, ha avuto le stesse dinamiche dell’India, aumentando dai 51 milioni del 1960 ai circa 210 milioni di oggi, ovvero ha visto quadruplicati i propri cittadini.

Inoltre, analizzando i dati della tabella, si possono trovare delle curiosita’ a dir poco esilaranti come, ad esempio, il Quatar che nel 1960 aveva 30.000 abitanti, mentre oggi ne conta circa 2,9 milioni con un incremento vicino al 2000%!!

Riconosco che questa situazione e’ gia’ piu’ comprensibile, in quanto tale paese, negli anni sessanta, era quasi disabitato e, in seguito alla scoperta del petrolio, c’e’ stato l’assalto alle immense risorse del sottosuolo, con conseguente “popolamento” selvaggio, un po’ come e’ successo negli Emirati Arabi Uniti dopo la scoperta, anche li’, del petrolio, che li ha portati dagli iniziali 1,2 milioni ai quasi 10 di oggi.

Ma, in sostanza qui si parla di numeri relativamente grandi – pochi milioni – spiegabili e comprensibili proprio in ragione di fattori economici contingenti come il trasferimento e concentrazione di popolazioni emigrate da altre nazioni e non con la reale crescita demografica dovuta alle nascite.

E proprio a sostegno della non credibilita’ dei dati “ufficiali” del mainstream, vi e’ l’immenso flusso migratorio di questi ultimi decenni da paesi poveri – India, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, l’intera Africa – verso paesi emergenti, come quelli citati e come l’area Europea, in quanto ai dati riguardanti i suddetti paesi e riportati in questo articolo, andrebbero riportati i cittadini emigrati in altre nazioni al fine di avere un quadro relativamente corretto sul totale delle popolazioni e dei relativi incrementi demografici.

Per converso, nei paesi cosiddetti “occidentali” come l’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e, limitatamente, l’Australia, si sta notando un fenomeno totalmente inverso e, cioe’, una stagnazione nella crescita demografica, se non addirittura una recessione e decrescita, come nello specifico caso dell’Italia.

Prendendo in esame solo il nostro paese infatti, si nota come siamo passati progressivamente dal 1960-2003-2015-2021 rispettivamente da 50 milioni a 57 milioni a 61 milioni, per finire a 59 oggi, ma senza considerare che in queste cifre vi sono un cospicuo numero di immigrati stranieri, molto superiori a quanti Italiani hanno lasciato il paese.

Tutto cio’ potrebbe essere spiegabile con la maggior attenzione della popolazione e, sicuramente, con delle politiche economiche che disincentivano la volonta’ di fare figli.

Se negli anni sessanta la possibilita’ di fare figli era considerata una cosa sostanzialmente positiva, in virtu’ del boom economico che stava attraversando il paese e in considerazione di un roseo futuro, oggi, viceversa quelle stesse motivazioni circa il nostro ipotetico futuro sono venute del tutto a mancare e decidere di mettere al mondo un figlio diventa sempre piu’ difficile.

Da questa prima analisi dei dati riportati in tabella che, mi rendo conto, sono molto parziali, anche perche’ ci sarebbe da condurre un vero e proprio studio approfondito (forse in futuro), si possono trarre delle prime conclusioni e deduzioni circa il nostro immediato futuro.

Ovviamente le conlcusioni alle quali si puo’ arrivare divergono sostanzialmente a seconda che si prenda per oro colato quelli che sono i dati “ufficiali” o se, viceversa, si reputi che tali dati siano gonfiati.

Nella prima ipotesi, e prendendo in esame per il momento solo l’Africa, calcolando che non e’ un solo paese come la Cina e che, eventualmente, il governo potrebbe adottare delle misure “correttive” per regolamentare la crescita incontrollata, andando di questo passo si arriverebbe ad avere una popolazione di oltre 4 miliardi di esseri nel solo 2050 e, con molta probabilita’, si sfiorerebbero i 9 miliardi nel 2080.

E’ estremamente evidente che tutto cio’ sembra essere assurdo solo per le dimensioni numeriche e per le implicazioni che questi risultati porterebbero nello scenario mondiale, ma ne siamo davvero sicuri?

Per non parlare degli effetti che questa abnorme crescita della popolazione mondiale potra’ avere nello stesso periodo, sugli altri stati del cosiddetto “terzo mondo”, a partire da India, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Nigeria e tutti gli altri menzionati poco sopra.

Risulta del tutto evidente che, sempre partendo dal presupposto che i dati di cui abbiamo parlato siano veri e non taroccati, andando di questo passo, la popolazione mondiale, verso la fine di questo secolo, potrebbe tranquillamente arrivare ai 20 miliardi di esseri.

E questo a discapito di quanti studiosi pubblichino stime e ricerche che ci ricordano quanto la natura possa accorrere in nostro soccorso con non meglio precisate leggi appunto “naturali” di decrescita strutturale.

Infatti, se andiamo ad analizzare le svariate tabelle che si trovano in rete a partire dall’aborrita Wikipedia che riporta dati presi dall’organizzaione mondiale per la demografia, ci ricordano che addirittura, nel 2150, ovvero fra 130 anni, saremo poco piu’ di 9,5 miliardi di esseri.

E come e’ possibile che in 60 anni siamo quasi triplicati, passando da 2,6 miliardi a 7,6 miliardi di oggi, e nei prossimi 130 anni – quindi il doppio del tempo – aumenteremo solo di 2 miliardi?

Allora, forse, dietro a tutto questo potrebbe esserci qualche “variabile” che e’ ancora sconosciuta ai piu’, perche’ puo’ essere vero che nei paesi occidentalizzati, come il nostro, ci sia in atto un decremento costante della popolazione (ricordo che abbiamo avuto una negativita’ di forse 3-4 milioni di persone nell’arco di oltre 30 anni) ma, per quanto riguarda paesi immensi come l’India, la Cina e il Brasile, come puo’ succedere la stessa cosa?

Mi risulta che tali paesi non abbiano ancora il grado di benessere, di sanita’ o di stato sociale come abbiamo noi del Vecchio Continente, per cui la gente continuera’ a fare i figli come sempre ha fatto, non curante nel modo piu’ assoluto di regole o normative emesse da governi centrali, lontani centinaia di kilometri se non addirittura migliaia.

E, tantomeno, non si puo’ invocare delle leggi “naturali” assurde che possano, in qualche modo, limitare quello che sembrerebbe assolutamente inarrestabile, ovvero un incremento demografico incontrollabile.

Mentre, invece, al contrario, se si parte dal presupposto che i dati esaminati in tabella siano frutto di errori, calcoli politici o mere frottole e che la popolazione mondiale sia di poco superiore ai 5 miliardi di persone (come del resto veniva ipotizzato in uno studio pubblicato su una della piu’ autorevoli enciclopedie del mondo negli anni sessanta, la Enciclopedia Britannica) il discorso cambierebbe sostanzialmente e si potrebbe tranquillamente ritenere che nel nostro futuro potra’ esserci una sovrapopolazione a livello mondiale ma, sostanzialmente, in termini assolutamente piu’ gestibili.

Infatti l’essere poco oltre i 5 miliardi oggi, prevederebbe che nel 2080 la popolazione totale potrebbe attestarsi intorno ai 9-10 miliardi e non oltre, una quantita’ di persone che, tutto sommato, potrebbe essere “sostenuta” dalla nostra povera Terra.

Per concludere questa lunga disamina dei dati riportati in tabella e riguardante quanti esseri umani calpestano il suolo del nostro pianeta, vorrei segnalare con estrema preoccupazione quanto sta succedendo nel mondo in questi ultimi due anni.

Con molta probabilita’, alle stesse conclusioni delineate poco sopra nella prima delle due ipoesi prese in considerazione ci sono arrivati anche i personaggi che detengono il vero potere e che “lavorano “dietro le quinte”, come si suol dire.

E non vorrei essere “Nemo profeta in patria”, ma ho tanta paura che, forse, qualche progettino tipo quelli che vengono denunciati sui vari siti “complottisti” per mettere in atto la “depopolazione” mondiale sia veramente stato pensato e, perche’ no, messo anche in atto.

In effetti, se ci si pensa veramente bene e si desse per scontato che il primo dei due scenari, delineato poco sopra, possa essere in qualche moso preso in considerazione, il risultato di avere 20 miliardi di esseri umani nel 2080 sarebbe del tutto inaccettabile e, sopratutto, insostenibile.

Come viene detto nel famoso discorso finale dell’ultima puntata di Utopia, si assisterebbe a guerre civili continue, carestie, anarchia totale e disfacimento di quello che oggi conosciamo come stato sociale.

Per cui, effettivamente, se “lor signori” pensano davvero che l’umanita’ sta andando verso questa fine, a rigor di logica, pensare di intervenire per “modificare” il risultato regolamentando l’incremento demografico non sarebbe del tutto illogico.

E’ per altro vero che utilizzare un sistema “nascosto”, come vengono accusati di fare, inserendo in un vaccino globale degli agenti chimici che inducano la sterilita’, non e’ che sia proprio tanto etico e permissibile.

Se veramente ci fosse chi pensa a scenari da apocalisse sulla terra, sarebbe il caso che organizzasse le cose alla luce del sole, chiamando alla realta’ l’intera popolazione mondiale e spiegando come stanno veramente le cose.

Forse, e ripeto forse, l’intera umanita’ potrebbe essere cosiderata piu’ “responsabile” di quanto si creda, e chiedendo l’aiuto dell’intero consesso umano, probabilmente, si potrebbero ottenere dei risultati impensabili.

Ma, come ci ricorda un detto popolare, come sempre il “se” ed il “ma” sono il paradiso dei coglioni.


DATI DI STUDIO POPOLAZIONE MONDIALE: 
https://www.dropbox.com/s/catbasoggxo3qxl/STUDIO%20POP.%20MONDIALE.xls?dl=0

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

INFORMATIVA COOKIES
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
logo Giornalismo Libero blu su sfondo in trasparenza

Accesso