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Macchine elettriche: un errore che pagheremo molto caro

auto elettrica

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Come penso ormai tutti sappiano, l’Europa ha deciso che dal 2035 in avanti non sarà più possibile produrre motori a combustione interna – benzina e gasolio – su tutto il territorio della Comunità. Ciò, sinteticamente, vuol dire che, a partire da quell’anno in poi, nessuno potrà più acquistare un’auto che vada a benzina o a gasolio – potremo sempre comprare auto usate o le rimanenze dei magazzini delle case automobilistiche, ma con quali prospettive, se l’intenzione dei governi centrali è quella di sostituire l’intero parco auto con macchine elettriche – e quindi, nell’arco di pochi anni, saremo costretti a servirci di un’auto elettrica di nuova generazione, con tutti gli svantaggi che ben conosciamo.

Impatto sul nostro stile di vita

Il nostro stile di vita, sicuramente, cambierà, e non di poco, in quanto è fuori discussione che le auto elettriche – specialmente le cosiddette city car – avranno necessità di essere ricaricate molto spesso, e o ci adatteremo a fare code interminabili ai distributori automatici (colonnine) che verranno disseminate in ogni città – e per chi sta in campagna o in montagna? – o decideremo di ricaricare presso le nostre abitazioni le nostre automobiline elettriche.

In questo ultimo caso, e specialmente se in una famiglia ci sono 2 o più auto, i problemi si presenteranno molto presto, poiché, come tutti sanno, un nucleo familiare normale ha in dotazione una potenza nominale di 3,3 Kwh, e state pur certi che, se si mette sotto carica un’auto, nello stesso tempo non pensiate di poter accendere una lavatrice, un forno od un semplice asciugacapelli, poiché istantaneamente salterebbe il contatore, staccando l’erogazione della luce a tutta la casa.

Problemi con la ricarica pubblica

Se, viceversa, ci adatteremo a ricaricare le auto presso i punti di ricarica pubblici, sarà un vero disastro, poiché oggi, che le macchine elettriche sono una piccola minoranza, vediamo le piazzole dedicate quasi tutte vuote, ma domani, quando l’intero parco auto (circa 50 milioni di veicoli) dovrà essere convertito in elettrico, o verranno impiantate migliaia di colonnine in tutto il territorio nazionale o ci dovremo adattare a passare le giornate – letteralmente – in coda per poter ricaricare la nostra magica E-Car.

Le sfide matematiche

Ma al di là di tutte queste considerazioni, che sono puramente accademiche e che potrebbero anche trovare delle soluzioni abbastanza accettabili, chi ha preso queste scellerate decisioni non ha fatto i conti con il classico “oste”, ovvero non ha considerato i numeri che sono coinvolti in questa mega operazione di conversione da autotrazione con combustibili fossili a quella con energia elettrica.

Personalmente, come i miei lettori più assidui sanno, essendo un matematico di natura, ho voluto analizzare il problema dal punto di vista appunto matematico, e i risultati che ne sono usciti sono a dir poco disastrosi e, con molta probabilità, ci costeranno assai cari.

Il consumo dell’intero parco auto

Come potrete analizzare dai link in fondo all’articolo, il parco auto del nostro paese è di circa 40 milioni di autovetture, che, in media, percorrono 20 mila km all’anno (fra quelli che ne fanno 5 mila e quelli che ne fanno 60 mila e oltre, come i rappresentanti) e che consumano all’incirca 13,5 Kwh per ogni 100 km percorsi, per cui il conteggio è assolutamente semplice.

Ogni auto consumerebbe, al meglio delle sue capacità e senza considerare la naturale obsolescenza delle batterie, che ne farebbe scendere la performance in modo assai ovvio, all’incirca 2700 kwh anno per percorrere i suoi 20.000 km medi con un costo diretto abbastanza contenuto, rispetto a quanto pagherebbe in benzina o in gasolio, ma con dei costi assai più alti, sia per acquistare l’auto che per, poi, doverla riparare o rivendere (avrebbe dei ricavi molto inferiori alle “cugine” a combustione interna, per una serie di motivi che non sto a spiegare in questa sede).

Moltiplicando i nostri 2700 kwh anno per i 40 milioni di autovetture, ci accorgiamo immediatamente che avremo un consumo dell’intero parco auto di poco inferiore ai 110 Twh – Terawattora – annui, che, già di per sé stessi, sono un’enormità, specialmente se andiamo a confrontarli con i dati statistici della nostra produzione elettrica annua, che è pari, quest’anno, a quasi 296 Twh.

Problemi con il parco circolante degli autotreni

Applicando questa media al solo nostro parco circolante (circa 4,5 milioni di camion, dal più piccolo al più grande senza, per altro, considerare i furgoni, ovvero quei mezzi che restano al di sotto dei 35 quintali a pieno carico) se, considerando delle percorrenze medie di 200.000 km anno – molto pochi, per la verità – si avrebbero dei consumi generali superiori ai 1340 Twh/anno, i quali, sommati a quelli consumati dalle auto, portano il totale a poco meno di 1500 Twh/anno.

La sfida dell’energia elettrica

La domanda che ritengo sorga spontanea a tutti quanti è: ma dove andiamo a prendere 1500 Twh quando ne produciamo all’incirca un quinto e, soprattutto, tutto il resto delle cose che funzionano con l’elettricità – case, negozi, illuminazione pubblica, aziende – come potremo mai farle funzionare se l’intera nostra produzione dovesse essere assorbita e destinata solo alla circolazione di queste fantastiche auto elettriche?

Come è del tutto evidente, chi ha deciso di seguire questa strada assolutamente impercorribile, a meno che non vengano inventate delle batterie che sviluppino dieci o cento volte tanto l’energia attuale, o che, viceversa, si riescano a trovare delle fonti alternative di produzione elettrica, che ci diano dieci volte tanto la produzione attuale – la vedo molto dura, a meno di non trasformare l’intera nazione in un immenso parco fotovoltaico – non ha fatto dei semplicissimi conti matematici o, cosa per me molto più plausibile, se ne è completamente fregato di quelli che potranno essere i problemi derivanti dalle decisioni prese venti anni prima.

Impatto sociale ed economico

E tutto ciò indipendentemente dal fatto che trasformare un intero parco auto – tutta Europa, quindi oltre 250 milioni di autovetture – in elettrico porterebbe a dei cambiamenti talmente giganteschi che, solo per metterli a regime, occorrerebbero, forse, non meno di 50 anni, con dei dispendi di energie e finanziari che solo una società matura e completamente controllata potrebbe adattarsi a farlo.

Pensate solo al cambiamento che dovrebbe essere fatto a livello di stazioni di servizio esistenti attualmente, e che sono basate sulla distribuzione di carburanti fossili (quindi dotate di enormi cisterne sotterranee adatte ad immagazzinare i carburanti), all’enorme perdita di posti di lavoro e, in ultima analisi, allo sconvolgimento sociale ed economico che ne deriverebbe.

Per non parlare del drastico cambiamento di tutte le nostre abitudini, alla necessità di modificare la nostra vita a seconda delle nuove necessità derivanti dall’adozione di questa nuova tecnologia e dallo sconvolgimento epocale che questa inqualificabile decisione porterà in tutto l’indotto, che vive sostanzialmente tarato su mezzi di locomozione a combustione interna.

Conclusioni

In conclusione, non voglio dire che, in linea di principio, il cambiamento da combustione interna per mezzo di benzine e gasoli a autotrazione elettrica sia sbagliato a prescindere, ma, come al solito, i politici, che si sono arrogati il diritto di scegliere per tutta quanta la popolazione Italiana, Europea e, prossimamente, del mondo intero, hanno messo in campo delle scelte assolutamente discutibili e sbagliate nei loro assunti di base.

La mia personale opinione è che tutto questo sia stato deciso a tavolino, non tanto per “fare del bene” all’umanità (non al Mondo, in quanto la nostra Terra di tutto ciò se ne sbatte altamente) ma solo per un conto meramente di parte e, sono convinto, assolutamente “contrario” ai pomposi enunciati degli stessi politici.

Cioè, hanno messo in piedi questa immensa pantomima solo per una questione economica, ben consci dei conteggi che ho sopra descritto, e ben consapevoli che, alla fine dei discorsi, fallirà miseramente, proprio per evitare a chi effettivamente comanda (chiamatele “sette sorelle” o “nuovo ordine mondiale” o come volete voi) di dover perdere l’egemonia sull’intero mondo attraverso il petrolio che viene estratto quotidianamente dalle viscere della nostra Terra.

Perché se avessero voluto veramente far del bene all’umanità non avrebbero di certo scelto l’energia elettrica – che ha tutti i limiti visti e illustrati sopra – ma avrebbero optato per la combustione interna generata dal consumo di idrogeno, che ha emissioni ancora minori rispetto all’energia elettrica e, se applicata in modo corretto, avrebbe dei costi nettamente inferiori, senza considerare che l’impatto operativo sarebbe stato assolutamente minimo rispetto a quello ipotizzato con l’avvento delle E-Car.

Ma in questo modo, sicuramente nell’arco di un trentennio al massimo, non ci sarebbe più stata la necessità di estrarre il petrolio, e quindi “lor signori” avrebbero perso totalmente il loro potere.

Un grande politico del tempo passato disse: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche

https://pulsee.it/news-media/risparmio/consumo-auto-elettrica-quanto-corrisponde#:~:text=Il%20consumo%20medio%20di%20un,percorrere%20100%20Km%20di%20strada.

https://www.agi.it/fact-checking/parco_circolante_auto_dati_italia-6779841/news/2019-12-22/

https://www.volvotrucks.it/it-it/news/press-releases/2022/jan/volvos-heavy-duty-electric-truck-is-put-to-the-test-excels-in-both-range-and-energy-efficiency.html

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