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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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La disgregazione della nostra società ci sta portando direttamente alla catastrofe

ragazzi attorno ad un tavolo intenti a controllare i propri smartphone

Tabella dei contenuti

Non ho certamente la pretesa, con questo articolo, di dirimere la complicatissima questione circa il degrado inarrestabile che sta subendo la nostra società moderna e delle cause che hanno portato a questo inimmaginabile stato di cose, ma vorrei pur sempre provare ad analizzare sia lo stato attuale che le principali motivazioni per le quali ci troviamo in queste disastrose condizioni.

L’evoluzione della società e la tecnologia

Personalmente, ho avuto modo di vivere a cavallo fra due distinte epoche, e più precisamente il tempo nel quale ancora i figli dava no del “voi” ai genitori (mio padre, ad esempio) e prima di poter parlare, durante il pranzo quotidiano, dovevano chiedere il permesso al padre, e l’epoca attuale, dove sembra che di valori fondamentali, ormai, non ci sia più traccia. Per contro, la mia epoca – anni 70 e 80 – era da una parte più permissiva e notevolmente meno “proibizionista” dell’epoca dei miei genitori ma, sicuramente, non aveva tutte le storture che possiamo vedere quotidianamente sotto i nostri occhi e che, per la maggior parte, sono strettamente correlate all’avanzamento della tecnologia.

Il potere della rete e dei social network

Infatti, la tecnologia in sé e per sé dovrebbe essere assolutamente positiva e, certamente, al servizio dell’uomo e dell’umanità, ma per una serie di motivazioni che cercherò di illustrare in questo articolo, specialmente in questi ultimi 30 anni, è stata recepita ed utilizzata in modo del tutto errato, riuscendo, in tal modo, a vanificare del tutto gli effetti benefici che essa dovrebbe avere in sé stessa.

La dipendenza dai social network

Come personale considerazione, probabilmente i social sono una delle peggiori calamità che potessero capitare alla nostra società e, molto rapidamente, stanno distruggendo qualsiasi possibilità di riscatto da parte di tutti quanti noi, poiché, in definitiva, oltre a presentare una serie di problematiche di tipo anche giuridico – come gli adescamenti di minorenni da parte di loschi figuri – stanno riducendo la stragrande maggioranza delle nuove generazioni a delle semplici “larve” umane che non sanno, ormai, più distinguere quale sia la realtà da quello che ogni giorno assorbono dalla “rete”.

Le conseguenze della dipendenza dai social network

E, in sostanza, non è nemmeno colpa loro, in quanto non avendo gli strumenti – nessuno glieli ha mai forniti, né la società né, tanto meno, i genitori, ai quali non sembrava vero il fatto di potersi disinteressare quasi totalmente dall’allevamento coscienzioso della prole, abbandonandola nelle braccia dei social – per poter comprendere a quali rischi stanno andando incontro.

L’impatto sui rapporti umani e sul lavoro

Gli effetti di questa transizione così rapida e violenta alla quale abbiamo assistito negli ultimi 30 anni possiamo verificarli quotidianamente attraverso le notizie che ci vengono sparate a raffica da qualsiasi notiziario. Ci sono schiere di aziende che sono alla canna del gas poiché non riescono a trovare personale da impiegare nelle proprie lavorazioni e, molto spesso, sono costrette o a ridimensionare i loro business o, addirittura, a chiudere i battenti, proprio perché non trovano chi abbia voglia e, sopratutto, sia in grado di svolgere il loro lavoro.

Il problema della disoccupazione

E questo, badate bene, non è solamente un problema di “numeri”, come ciecamente insistono tutti i governi a ripetere, consci solo del fatto di dover abbassare la disoccupazione in modo da poter risultare come benefattori del nostro paese e, sopratutto, più bravi delle opposizioni che erano al governo prima di loro, ma non rendendosi conto che dietro a quei numeri che indicano la percentuale della nostra popolazione senza un lavoro (per altro, già, questi numeri, che equivalgono a qualche milione di persone, dovrebbero assolutamente far riflettere seriamente chiunque sulla gravità della situazione, ma questo lo analizzerò più avanti) si nasconde un malessere diffuso che sta minando le fondamenta stesse della nostra società e che, fatalmente, ci porterà a delle realtà ormai non più sostenibili.

Il futuro del lavoro

Infatti, se da una parte la mia generazione ha, per così dire, la cognizione di cosa significhi “lavorare” per costruirsi il proprio futuro, dall’altra parte la nuova generazione – diciamo quella che coincide con l’inizio del nuovo millennio – sarà la generazione di passaggio verso un futuro composto da persone che, con molta probabilità, dovranno essere “mantenute” vita natural durante da degli stati-mamme, perché da una parte non ci sarà più fisicamente il lavoro sufficiente per tutti, e dall’altra parte essi stessi non saranno più in grado di svolgere una qualsiasi mansione lavorativa per mancanza totale di esperienza.

La disgregazione della società

E, a questo, punto si innescherà una spirale viziosa che, fatalmente, porterà alla totale disgregazione della nostra società, come drammaticamente stiamo osservando già oggi i prodromi di tale meccanismo che, ormai, si è già avviato. E non pensiate che un domani ci potrà essere una classe politica che ci toglierà sapientemente dall’impasse, perché una cosa simile non potrà accadere mai, in quanto le classi politiche future – ed attuali – sono assolutamente figlie delle sperequazioni create dal cattivo utilizzo della tecnologia di cui ho parlato sopra, e per questo motivo non saranno in grado di “guidare” il paese verso un miglior futuro, proprio perché non hanno le armi adatte per poterlo fare. È un po’ come un cane che si morde la coda: gira, gira, ma non ci riesce mai.

Il futuro del mondo

In tutto questo, si innescano due particolari problemi, che non riguardano direttamente noi (l’occidente sviluppato ed avanzato) ma il resto del mondo, che, per la maggior parte dei casi, vive sotto dei regimi o simili – Cina, India, Pakistan, Arabia Saudita, Emirati Arabi, ecc – che hanno dalla loro non solo la maggioranza della popolazione mondiale, ma riescono a mitigare con il pugno di ferro i perversi sviluppi che hanno visto avvenire nel vecchio Occidente, prodotti da un cattivo e miope utilizzo della tecnologia. E questo, credetemi, sarà il futuro che ci aspetta, ovvero una lenta ma inesorabile invasione e conquista del nostro vecchio continente da parte di popolazioni “affamate” del miraggio che gli viene messo davanti agli occhi da gruppi di potere senza scrupoli che perseguono tutt’altri obiettivi.

I burattinai del mondo

Ho già avuto modo di affrontare l’argomento in altri articoli, e il discorso è sostanzialmente sempre lo stesso, ovvero ci sono quelli che io amo definire i “burattinai” – sappiamo perfettamente chi sono, anche se spesso pochi accettano di parlarne – che hanno sviluppato i loro piani su delle evidenze molto chiare (qualcuno si ricorda del discorso che in un secolo la popolazione è aumentata di 6 volte e che, se continua così, nel 2120 ci troveremo con 40 miliardi di persone, assolutamente non gestibili?) e che prevedono, in linea di massima, di innescare una depopolazione tale da condurre il numero totale dei viventi, entro il 2100, sotto la soglia del miliardo di persone. E per questo motivo hanno assolutamente tutto l’interesse acché le cose continuino ad andare come stanno andando, e cioè che le persone restino sempre di più affossate nella propria ignoranza, nelle difficoltà, nella miseria e, per dirla in breve, nel più totale caos, di modo che il loro obiettivo risulti ancor più facile di quanto, magari, potrebbe essere utilizzando altri sistemi.

Conclusioni

In conclusione di tutto ciò, anche se mi rendo conto che sarebbe necessario analizzare molto più in profondità tutti gli aspetti di questo epocale disastro, e di certo non può essere sufficiente un breve articolo simile a questo, se non sbucherà improvvisamente qualcuno, dalla massa, che si accolli l’onere di “risvegliare” le coscienze di tutta quanta la popolazione per potergli fare un salto, potranno esserci degli alti e dei bassi, ma la disgregazione della nostra società, per come l’abbiamo conosciuta e per come la conosciamo oggi, non sarà più arrestabile. E questo è certo come il calore dei raggi del sole.

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