logo Giornalismo Libero bianco su sfondo in trasparenza
Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

Di guerra in guerra, dove finiremo come umanità

Tabella dei contenuti

Come al solito, dai TG, dai giornali e dalle trasmissioni di cosiddetto “approfondimento” – che tutto sono, tranne che questo – veniamo bombardati continuamente da notizie distorte e falsificate a seconda degli interessi dei vari gruppi di potere, circa le guerre in corso nel mondo.

Ma se qualcuno riesce a credere, anche per un solo momento, che le guerre in atto oggi giorno siano solo ed esclusivamente quelle due che ci propinano gli schermi televisivi o i fogli dei giornali che si trovano nei bar, si sbaglia di grosso, in quanto la realtà è veramente molto peggiore di quanto venga dipinta per interesse.

I due conflitti più discussi

Ma prima di parlare di ciò che, in questo momento, sta accadendo in giro per il mondo, prendiamo pure in esame i due conflitti esistenti al momento, e cioè quello fra la Federazione Russa e l’Ucraina e quello che si sta svolgendo, in modo assai vergognoso, fra Israele e lo stato della Palestina – o Striscia di Gaza, se lo preferite – per motivi più o meno uguali, ma “comunicati” in maniera assai differente.

Nella prima, dopo quasi due anni di combattimenti, a seconda delle fonti che si consultano si possono contare all’incirca fra i 500 e i 700 mila morti su tutti e due i fronti, la stragrande maggioranza dei quali sono civili o poveri diavoli che sono stati costretti, per forza o imbottendogli la testa di false ideologie, ad andare ad uccidere dei propri simili.

Per non parlare delle centinaia di migliaia di feriti o di persone che porteranno sulla propria pelle i segni di una guerra totalmente inutile, scatenata per futili motivi – l’appartenenza di un pezzo di terra a una parte o all’altra – e che, come tutte le guerre, non porterà assolutamente a nulla.

Inoltre, alla fine di tutto ciò, ci troveremo di fronte ad un paese totalmente in macerie, con la necessità di ricostruire tutto quanto per tornare ad una parvenza di vita normale – cosa per la quale, come minimo, ci vorranno dai 5 ai 10 anni – con, ovviamente, una montagna di miliardi che verranno messi sul piatto dalle nazioni Europee e dagli Stati Uniti, che si getteranno nel business come avvoltoi su una preda tremante ed indifesa.

Vergogna!

E senza entrare nel merito di chi ha ragione, poco più a sud si sta consumando la stessa sceneggiata di un paese che pretende di essere il padrone di un territorio e, per questo, vuole scacciare gli occupanti “abusivi” con tutte le forze a sua disposizione, e considerando che Israele è dotato di uno dei più moderni e potenti eserciti dell’intero scacchiere medio orientale, penso che questa operazione gli riuscirà abbastanza facilmente.

La nostra più grande colpa

Anche perché siamo di fronte ad una delle maggiori vergogne che la nostra umanità abbia mai dovuto affrontare, poiché la maggior parte degli stati Occidentali – noi compresi – stanno avallando questo assurdo massacro che viene perpetrato in nome di fantomatici “scritti sacri” e di una storia quasi per certo inventata di sana pianta.

Nel frattempo, il “contatore” delle vittime di guerra – o, per meglio dire, del massacro – che si stanno contando in questi giorni, segna all’incirca 22.000 morti, di cui un buon 30% sono bambini o giovani sotto i 14 anni che, al di là di qualsiasi teologia, credo politico o ferrea ideologia, urlano vendetta, in quanto non hanno alcuna colpa di quanto sta succedendo.

E di certo nessuno potrà chiedergli “scusa”!

Le guerre in Africa e nel Medio Oriente

Dopo aver esaminato questi due conflitti, tanto diversi fra loro ma, allo stesso tempo, molto simili, vorrei elencare le guerre che, attualmente, sono in corso in solo due continenti, e nella fattispecie in Africa e nel Medio Oriente, tanto per dare al lettore una ben più precisa chiave di lettura, relativamente al baratro profondo nel quale la nostra cosiddetta umanità sta cadendo.

MOZAMBICO: in atto una guerra incentrata sull’accaparramento delle risorse energetiche, fra fazioni rivali che si vogliono aggiudicare il potere ormai da anni.

ZIMBABWE: Dittatura di fatto, con atti di ferocia inaudita da una parte e dall’altra, con torture, uccisioni e soprusi di ogni genere, mentre la miseria e la fame dilagano.

MADAGASCAR: Situazione esplosiva, molto vicina ad un colpo di stato di tipo militare, in mezzo alla corruzione più spietata, ai soprusi di ogni genere e alle violenze, specialmente sulle donne.

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO: Guerra in atto ormai da anni, fra gruppi terroristici armati e potere centrale, detenuto dai militari; e come negli altri paesi, la fame e la miseria la fanno da padrone.

KENYA: Una volta, questo Paese era una meta ambita da tutti i turisti occidentali, sia per le sue spiagge meravigliose che per la caccia grossa che vi ci si poteva praticare e, sopratutto, per le bellezze naturali. Oggi vive una situazione costantemente sull’orlo della rottura definitiva, con bande di predoni che scorrazzano per tutto il paese, rapinando, uccidendo, stuprando e facendo prigionieri al fine di chiedere i riscatti.

GABON: Recente colpo di stato militare con uccisioni, processi sommari e tutto quello che consegue ad una situazione simile. Situazione assolutamente critica e pronta ad esplodere.

REPUBBLICA CENTRAFRICANA: Perenne guerra civile con catastrofi umanitarie, delle quali nessuno si interessa.

SOMALIA: Senza uno straccio di governo stabile da anni, preda di terrorismo, sia religioso che politico, e in balia di diverse bande armate, che la fanno da padroni.

ETIOPIA: forse uno dei più tranquilli stati, fra quelli citati fin qui, ma con l’ombra di una imminente guerra con il Sudan, sempre per ragioni legate alle risorse energetiche e per rivendicazioni di tipo geografico fra i due paesi.

SUDAN: Guerra civile in atto e, con molta probabilità, prossimo scontro con la sopra citata Etiopia.

CAMERUN: Guerra in atto fra separatisti e governativi, in mezzo, come al solito, a fame e miseria per tutti gli abitanti.

CIAD: Situazione sull’orlo della guerra civile a causa della miseria, fame e presa di potere da parte di gruppi armati che imperversano per il paese.

NIGER: Colpo di stato militare recente e situazione come per gli altri stati, precaria e molto pericolosa.

NIGERIA: Terrorismo di stampo Jihadista dilagante e situazione ad un passo dalla guerra civile.

BURKINA FASO: Terrorismo dilagante, bande armate che scorrazzano per il paese e attacchi di stampo Jihadista.

GHANA: Come per gli altri stati confinanti, disordini continui e molto vicini a guerra civile.

MALI: Dittatura militare e continui scontri con fazioni di opposizione. Terrorismo continuo e probabile guerra civile entro breve.

COSTA D’AVORIO: Dittatura di fatto, di stampo militare.

GUINEA: Anche questo paese è sotto dittatura militare, dopo golpe recente.

SIERRA LEONE: Continui scontri armati fra opposte fazioni e bande armate, libere per tutto il paese.

LIBIA: Situazione del tutto fuori controllo fra le varie tribù e le due fazioni militari che si contrappongono una all’altra. Punto di passaggio per le emigrazioni verso il nostro paese e l’Europa.

TUNISIA: Risente pesantemente della situazione Libica, ed è sull’orlo di una guerra civile.

EGITTO: Dittatura di fatto, da svariati anni sotto l’egida di potere misto militare/religioso. Probabile prossimo scontro con Israele a causa della vicina guerra in corso.

YEMEN: Guerra civile in atto fra opposte fazioni religiose, all’interno delle quali si sono schierati tutti i paesi limitrofi dall’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi, dagli Stati Uniti alla Federazione Russa.

ARABIA SAUDITA: Paese abbastanza tranquillo, ma essendo al centro dello scacchiere mediorientale è coinvolto in prima persona, alla luce del sole o di nascosto, in svariati conflitti, sia nel continente Africano che nel resto del mondo.

SIRIA: Guerra civile in atto e partecipazione a guerre con altri paesi. Assad è un po’ il perno della discordia fra i paesi limitrofi, quali Turchia, Iran, Iraq, Arabia Saudita, Egitto ed altri.

IRAQ: dopo l’uccisione di Saddam Hussein, il paese è rimasto preda delle opposte fazioni e, quindi, in una guerra civile continua e senza sbocchi, che sta decimando costantemente la popolazione residente.

Lo sport preferito dall’essere umano

Questo lungo elenco di situazioni al limite del credibile può dare una dimensione reale di quello che sta succedendo in giro nel mondo – anche se è stato preso in considerazione un solo continente, come l’Africa – e dal cui esame si può capire facilmente quale sia lo sport preferito dall’essere umano: la guerra e la prevaricazione sul proprio simile.

I Paesi ex URSS

E senza dimenticarci che tutti paesi dell’ex Unione Sovietica, dall’Afghanistan al Turkmenistan, alla Georgia, alla Moldavia, al Tagikistan sono in focolai perenni e corrono seri rischi di guerre civili o di occupazione da parte del vicino invidioso, piuttosto che da un nuovo leader con mire di potere assoluto.

La questione di Taiwan

Inoltre, non scordiamoci quanto si sta consumando sullo scenario Pacifico a proposito della querelle in corso fra Cina e Taiwan, problema molto più grande di tutto il resto, poiché coinvolge praticamente tutto il mondo occidentale, con gli Stati Uniti che si sono schierati apertamente contro la Cina e a favore dell’isoletta di Taiwan che, per loro, resta una posizione strategica in tutto lo scacchiere Pacifico.

Il Sud America

In ultimo, non va scordato assolutamente il continente Sudamericano che, di fatto, è un’unica polveriera pronta ad esplodere in un qualsiasi momento, ed ognuno degli Stati che lo compongono è perennemente instabile o in vera e propria guerra civile.

I nuovi Dei dell’Olimpo

In ogni caso, sempre a scapito della popolazione civile, che fa le spese di un pugno di politici stupidi e corrotti, che pensano che il potere gli dia la possibilità di decidere per tutti quanti, come se fossero i nuovi Dei di un Olimpo assolutamente in preda al caos più totale.

La fotografia del Pianeta

Questa, per sommi capi – ma assolutamente esaustivi – è la fotografia di quanto sta avvenendo sulla faccia del nostro bel pianeta, e le uniche cose che riusciamo a sentire quotidianamente dalla bocca di sedicenti “commentatori”, “giornalisti” o “politici”, sia del nostro paese che della più grande Unione Europea – per non parlare di quanto si sente dire dalla bocca degli stessi personaggi provenienti da oltre oceano – sono appelli a non consumare troppo con la nostra Panda per non essere partecipi della distruzione dell’intero pianeta!!!

Le tragiche conclusioni

Personalmente, sono così disgustato dall’essere umano che, molto spesso, mi trovo a riflettere sul fatto che, probabilmente, i presupposti fautori della depopolazione mondiale potrebbero, in fin dei conti, avere ragione.

Perché, se andiamo a guardare bene la situazione generale e i nostri comportamenti, non ci meritiamo, nel modo più assoluto, le meraviglie che la natura ci ha messo a disposizione.

Per cui, forse, prima ce ne andiamo e meglio sarà.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

INFORMATIVA COOKIES
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
logo Giornalismo Libero blu su sfondo in trasparenza

Accesso