Un’azione di rappresaglia da parte di Israele nei confronti dell’Iran è stata ritardata a seguito di una chiamata degli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha deciso di attendere dopo aver parlato con il Presidente Joe Biden.
Pianificazione della risposta israeliana
Nonostante il Gabinetto di guerra a Gerusalemme Ovest avesse già approvato diverse possibili risposte all’attacco iraniano, la decisione di attendere è stata presa per motivi di “sensibilità diplomatica”. Si prevedeva un’azione già per la domenica successiva, ma ora sembra che la risposta sarà diversa da quanto inizialmente pianificato.
Preparativi per una possibile risposta
Il Capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane, Generale di Brigata Herzi Halevi, ha dichiarato che le azioni di Teheran riceveranno una risposta, anche se si sta lavorando a un piano che sia accettabile per gli Stati Uniti e che non porti alla degenerazione della regione in una guerra.
Posizioni all’interno del governo israeliano
Mentre la maggior parte della leadership israeliana sostiene un’azione contro l’Iran, alcuni politici, come il leader del partito Shas Aryeh Deri, si sono espressi contro un’escalation. Si evidenzia quindi un dibattito interno riguardo alla migliore strategia da adottare.
Preparativi iraniani e avvertimenti
L’Iran si sta preparando a un possibile attacco israeliano contro obiettivi legati a Teheran in Siria, mentre avverte Israele contro un’eventuale azione. Il Presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato che qualsiasi azione contro gli interessi iraniani sarà accolta con una risposta severa e dolorosa contro tutti i responsabili.