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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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I nodi arrivano al pettine

Ritratto di una giovane donna mentre pettina i suoi capelli

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Già in articoli precedenti ho cercato di illustrare in modo soddisfacente quale sia la situazione Europea attuale e a quali rischi andiamo incontro con il perdurare della situazione bellica fra Ucraina e Russia, ma, con molto dispiacere, vedo che le cose non accennano minimamente a migliorare.

In questi giorni leggo su quasi tutti gli organi di stampa nazionali, che si uniscono ai tanti programmi serali di approfondimento politico, che in buona sostanza ci avviciniamo sempre più al reale pericolo di un utilizzo dell’arma nucleare da parte di Putin, al fine di porre fine al conflitto che sta imperversando in quelle regioni.

Le analisi e le ipotesi che si possono ascoltare o leggere sono le più disparate e, spesso, ridicole, che mai si potrebbero immaginare, passando dall’asserzione che ormai Putin è alle corde, per cui la possibilità che utilizzi le testate nucleari la si potrebbe leggere come mossa disperata di un dittatore ormai senza più alternative (tesi largamente diffusa dall’intero main stream), arrivando a dichiarazioni del presidente della N.A.T.O., Stoltemberg, che minaccia i Russi di violente ritorsioni nel caso dell’utilizzo dell’arma atomica.

A prescindere dal fatto che mi piacerebbe veramente sapere cosa gira nella testa di un uomo – chiunque esso sia – che si esprime in siffatta maniera, il quale ci dovrebbe spiegare cosa intende, nella realtà, per “durissime contromisure”, in quanto, a mia personale conoscenza, le uniche ritorsioni comprensibili potrebbero essere quelle di una risposta “nucleare totale” direttamente sullo stesso suolo Russo.

Quindi, questo allegro personaggio, che ha nelle sue mani un potere decisionale quasi totale, pensa realmente che, nel caso Putin si decida ad utilizzare alcune testate tattiche a basso impatto, varrebbe la pena di “premere”, metaforicamente, il famoso pulsante, scatenando l’olocausto nucleare globale??

Ma veramente siamo nelle mani di tali personaggi, assolutamente fuori dalla realtà dei fatti, puri e semplici?

Perché è bene che si cerchi, ancora una volta, di capire quale sia il reale scenario che ci si presenta davanti agli occhi, e che vede due contendenti fisici ben definiti – Russia ed Ucraina – mentre i reali combattenti sono sostanzialmente differenti, poiché, in primis, abbiamo gli U.S.A. che stanno cercando, ormai da oltre 70 anni, di imporre la loro egemonia imperialistica a tutto il resto del mondo, che stanno combattendo una guerra “per procura” al blocco orientale, costituito da Cina, Russia, India e, più in generale, il Sud Est Asiatico, sia sul piano fisico che, più nascostamente, sul piano finanziario e commerciale.

L’Ucraina è il soggetto assolutamente casuale che viene utilizzato per il raggiungimento degli scopi primari, e credetemi che agli Stati Uniti non può fregare di meno della salvezza dei suoi cittadini o delle sofferenze nelle quali sono stati gettati tutti quanti senza possibilità di esprimere il loro parere, in special modo considerando la follia chiaramente espressa da quel fantoccio che è stato messo a capo di questa nazione e che risponde al nome di Zelensky.

Come ho avuto modo di dire fin dall’ormai lontano febbraio di quest’anno, bisogna osservare l’intera situazione con occhi distaccati, mettendo sui due piatti della bilancia ciò che succede e quali sono le poste in gioco e, nello specifico, abbiamo da una parte la contesa di 4 provincie Ucraine (Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia) con popolazione a maggioranza russofona, che nel momento in cui dovessero essere accettate come territorio Russo, la guerra cesserebbe immediatamente, e dall’altra parte abbiamo la pervicace insistenza, sia di Zelensky – ricordiamo che è un uomo sotto il comando della N.A.T.O. e, quindi, degli U.S.A. – che dell’Europa, la quale dà ascolto ai diktat americani, senza domandarsi se sia veramente il suo reale interesse.

E tutto questo ha prodotto centinaia, se non migliaia di miliardi di danni, decine di migliaia di morti e feriti e minaccia di sfociare in qualche cosa che, con molta probabilità, metterebbe fine all’umanità per come la conosciamo oggi e all’intero sistema sociale al quale ormai siamo abituati da 3000 anni.

Per essere ancora più chiaro, bisognerebbe che l’intero mondo Europeo si risvegliasse, costringesse Putin e Zelensky a sedersi ad un tavolo e gli si imponesse una soluzione diplomatica che ponga definitivamente la parola fine alla guerra, presente e futura, lasciando fuori da tutto ciò gli Stati Uniti d’America.

Agendo in tale modo, si otterrebbero dei risultati positivi assolutamente superiori ai pochi lati negativi di tale azione, sistemando per un lungo periodo la situazione dell’est Europa e potendo, così, tornare a dedicarci alla soluzione dei problemi di altro genere che attanagliano l’Unione Europea (e non sono pochi).

Certo, qualcuno potrebbe anche dire che concedendo quei territori alla Russia si potrebbe creare un precedente molto pericoloso, ma purtroppo, oggi, siamo alle soglie di un evento talmente catastrofico che qualsiasi soluzione prospettata al fine di evitarla, è da preferirsi.

In soldoni, la cessione di un piccolo territorio potrebbe, da una parte, creare un precedente per ipotetiche azioni future della Russia su altri territori, ma sicuramente porrebbe lo stop preventivo alla possibile morte di centinaia di milioni di persone sull’intero globo.

Perché una cosa è certa, e cioè che se uno dei due contendenti – Russia o U.S.A. – dovesse dare il via alle “danze nucleari”, non ci sarebbe più alcuna speranza per l’intera umanità, in quanto la guerra totale non potrebbe essere fermata in alcun modo.

Personalmente, sono veramente molto preoccupato, in quanto vedo tutte le mosse, dichiarazioni e progetti che vengono fatti e detti ogni giorno, e la cosa non è assolutamente buona sotto nessun punto di vista e, come titola questo articolo, i nodi stanno arrivando al pettine.

Analizzando nel dettaglio le due posizioni, vediamo la Russia che o è realmente alla frutta, come si suol dire, e quindi ancora di più preoccupante, in quanto potrebbe realmente agire in modo sconsiderato e utilizzare una bomba nucleare o l’intero arsenale in un’unica soluzione o, viceversa, come io personalmente credo, sta seguendo una strategia consona al carattere russo, di posizionamento sulle sue originali “teste di ponte”, per attendere gli sviluppi dovuti all’arrivo dell’inverno russo e, quindi, prepararsi ad una “guerra di posizione”, tanto cara al vecchio regime Sovietico.

Dall’altra parte abbiamo un emerito imbecille che nulla comprende della strategia militare e che, imbaldanzito dal costante afflusso di denaro ed armi da parte degli U.S.A., si monta la testa, immaginandosi vittorioso sul “colosso Russo” con la sua totale disfatta.

In tutti e due i casi, o si arriverà a breve ad una soluzione negoziale, o dovremo prepararci ad un lungo scenario di guerra – nel migliore dei casi – che potrebbe durare anche diversi anni o, nel peggiore dei casi, potremo assistere al lancio di qualche ordigno nucleare da parte di Putin, dopo di che tutto sarebbe nelle mani del caso o, peggio ancora, delle scellerate decisioni di poche persone che si trovano casualmente al potere.

Qualsiasi sia la direzione che prenderanno gli eventi, l’unica cosa che mi rammarica profondamente è vedere quanto la storia passata non abbia insegnato assolutamente nulla a noi umani, che continuiamo, imperterriti, a crogiolarci nella nostra più totale stupidità.

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