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Fenomeno migranti e costi connessi

riproduzione di immigrati nei cpa in Italia

Tabella dei contenuti

Riuscire a dipanare la matassa della migrazione è veramente cosa ardua e assai difficile, visti gli immensi interessi economico-finanziari che ruotano intorno a questo ricchissimo business, ma con un po’ di buona pazienza si riesce a farsi un quadro abbastanza preciso della situazione in generale.

Il costo della migrazione

In questo articolo cercherò di portare all’attenzione dei lettori tutte le cifre che compongono il fenomeno della migrazione sul nostro territorio, a partire dall’elevatissimo numero di persone arrivate nel nostro paese, ai costi sostenuti dal nostro Stato – noi – e anche dal numero di morti che ci sono stati nel Mediterraneo a causa delle barche fatiscenti usate per l’attraversata e soprattutto a causa della ferocia di coloro che si arricchiscono con il traffico di esseri umani.

L’accoglienza illimitata

Ma indipendentemente da tutte le cifre che seguiranno, quello che vorrei puntualizzare a differenza di qualsiasi altro giornalista o commentatore di talk show, è che mi si dovrebbe dire con quale autorità tutti i politici e i governi coinvolti dalla fine anni ’90 ad oggi nella gestione del traffico di migranti, si sono arrogati il potere di spendere centinaia di miliardi di euro – nostri – dilapidandoli in un’accoglienza illimitata di stranieri con nessun titolo per stare sul nostro suolo, riparandosi dietro al falso dogma che l’accoglienza è dovuta ad un popolo democratico e cristiano.

La delinquenza degli immigrati

Se, poi, inseriamo in tutto ciò il fatto che moltissimi di coloro che sono arrivati nel nostro paese hanno trovato il bengodi, dal punto di vista di organi di polizia e leggi restrittive, grazie alle quali hanno tranquillamente messo in piedi le loro attività criminali indisturbatamente, creando danni non calcolabili, finanziariamente, ma di sicuro “sentiti” sulla propria pelle da moltissimi nostri compatrioti, il quadro è completo. Infatti, basterebbe che anche una sola persona fosse stata ammazzata in una rapina o in un regolamento di conti o in uno stupro perpetrato da qualsiasi immigrato clandestino, per far sì che tale fenomeno rientri nella categoria delle cose da estirpare e bloccare immediatamente, anche perché non abbiamo di certo bisogno di importare altra delinquenza rispetto a quella endemica che già abbiamo.

Dati sul fenomeno migratorio

Per venire ai dati (Viminale) degli ingressi nel nostro territorio e senza calcolare i profughi ucraini scaturiti dalla attuale guerra fra Ucraina e Russia, attraverso la rotta Mediterranea dal 1997 ad oggi sono entrati in Italia la bellezza di 1.496.379 immigrati – delle più disparate nazionalità – che si aggiungono ad un numero di difficile reperimento provenienti dalla cosiddetta “rotta Balcanica” ma che si può ipotizzare sia non meno di 500.000 persone nei 25 anni presi in considerazione.

Infatti, da conteggi riferiti dai governatori di Friuli e Veneto, che dichiarano in non meno di 100 persone al giorno il numero di chi attraversa le frontiere con la Slovenia, si può risalire facilmente ad un minimo di 20.000 persone anno, che in 25 anni danno, appunto, il conteggio di mezzo milione di cui sopra.

Se, poi, consideriamo che questi sono solo quelli “ufficialmente” riconosciuti, fermati e controllati e che non comprendono tutti coloro che sono riusciti, in qualche modo, ad entrare in Italia nascondendosi nei furgoni, nei camion – ogni tanto balza all’onore delle cronache qualche cella frigorifera con dentro ammassati dei clandestini che, qualche volta, si scopre sono morti – o procedendo di notte attraverso i valichi di montagna, si può ipotizzare tranquillamente, senza timore di sbagliare più di tanto, che almeno un altro 10% del totale sopra conteggiato sia da aggiungere al computo generale, portando di conseguenza la cifra totale a quasi 2,5 milioni di persone entrate in Italia – legalmente o illegalmente – negli ultimi 25 anni.

Le vittime del traffico

Prima di affrontare il capitolo finanziario che ci riguarda tutti quanti indistintamente, mi preme ricordare che durante questi ultimi 10 anni (purtroppo, un conteggio esatto, comprensivo di tutti i 25 anni, non si riesce a trovare) durante la traversata del Mediterraneo per arrivare in Italia sono morti o dispersi all’incirca 20.000 poveri disgraziati che credevano, dopo aver speso anche fino a 10.000 € per il passaggio, di poter arrivare nella “Terra Promessa” e riuscire ad avere una vita migliore di quella che conducevano nel loro paese.

Se si fa un conteggio molto singolare ma, purtroppo, con molta probabilità vicino al vero, moltiplicando per 2,5 si ottiene quella che potrebbe essere una stima abbastanza precisa delle vittime sacrificali di questo ignobile traffico: 50.000 vite che ricadono totalmente sulle coscienze di chi ha permesso questo immenso scempio.

https://pagellapolitica.it/fact-checking/25-mila-morti-mediterraneo

Piccola postilla personale

A proposito della questione migratoria, vorrei riflettere sul fatto che, forse, lasciando al lettore il compito di decidere, se si fosse adottato un approccio più rigoroso per impedire la partenza delle imbarcazioni dei migranti o se si fossero intraprese azioni decisive con i governi di Tunisia, Marocco e Libia, avremmo ottenuto risultati molto migliori e un numero di vittime significativamente inferiore, negli ultimi 25 anni.

Il costo economico della migrazione

Calcolare i costi sostenuti dai cittadini a causa dell’immigrazione è estremamente complesso. Le cifre riportate dai siti istituzionali e privati non distinguono le spese specifiche sostenute dai vari ministeri e forniscono solo un totale aggregato. Inoltre, non esiste attualmente un dato omogeneo che tenga conto dei costi “indiretti” derivati dall’immigrazione, come ad esempio i costi del personale di pubblica sicurezza dedicati al fenomeno migratorio. Pertanto, è quasi impossibile calcolare con precisione la spesa effettiva sostenuta a causa dell’immigrazione.

La cifra stanziata per l’accoglienza e il suo possibile aumento

Tuttavia, molti giornali hanno riportato recentemente la cifra di 3,5 miliardi di euro, stanziati e spesi quest’anno per affrontarlo. Considerando che, quest’anno, sono arrivati circa 130.000 immigrati, e che il totale degli ultimi 25 anni è di circa 2,5 milioni di individui (20 volte di più rispetto a quest’anno), è facile supporre che il denaro speso per l'”accoglienza” si aggiri intorno ai 50-70 miliardi complessivi, nel corso dei 25 anni.

La difficoltà nel calcolare i costi

Tenendo presente che la cifra spesa quest’anno ed, in genere, anche negli anni precedenti, è di gran lunga superiore alle cifre indicate, si parla di circa 5 miliardi solo quest’anno, senza tener conto delle quote di denaro che l’Italia versa regolarmente all’Unione Europea annualmente proprio per questa voce, si può tranquillamente vedere che i nostri esimi governanti – sinistra o destra che siano – si sono “permessi” di buttare letteralmente nel cesso la bellezza di oltre 100 miliardi in 25 anni per correre dietro alle fanfaluche della “carità cristiana” che si deve offrire a tutti.

L’uso del denaro pubblico

A prescindere da quanto personalmente penso in merito a tale problema, se mi si permette, vorrei puntualizzare ulteriormente sul fatto che, a mio modesto avviso, i nostri governanti non hanno alcun diritto di utilizzare il denaro che noi gli diamo con le nostre tasse in un modo che è esattamente il contrario di quanto dovrebbe fare un buon padre di famiglia, un amministratore di condominio o un dirigente di una florida azienda.

Possibili soluzioni

Basti pensare che 100 miliardi di euro, dividendoli per le famiglie presenti in Italia, avrebbero portato nelle tasche di ogni famiglia la bellezza di 4500 euro cadauna, che possono sembrare pochi, ma credetemi, potrebbero fare anche la differenza per molti.

In ogni caso, analizzando dettagliatamente la situazione, si sarebbe potuto fare degli accordi con i sopra citati paesi – Tunisia, Marocco, Algeria e Libia – offrendogli il nostro aiuto e magari, per sopperire alla nostra mancanza d’opera endemica, offrendogli il trasporto a nostre spese delle persone che intendevano entrare legalmente nel nostro paese.

Se si considera che questi disgraziati sono costretti a pagare, in alcuni casi – quelli provenienti dalla zona sub Sahariana – fino a 25.000 dollari per farsi portare – forse – a destinazione, e che poi rischiano anche di morire durante il percorso o non venire accettati dallo stato alle porte del quale si presentano, state pur tranquilli che una soluzione migliorativa, rispetto all’attualità, si sarebbe potuta trovare in modo estremamente semplice.

Proposta di accordo con i paesi di origine

Ma scusate, tutti i politici si stanno sgolando, cercando di far accettare a tutti quanti noi che da oggi in poi saremo costretti, per mancanza di manodopera, ad accogliere come minimo 150 mila immigrati “regolari” ogni anno, per cui perché non mettersi d’accordo con i paesi di origine e fare a metà delle spese con loro?

Riduzione dei costi di viaggio e gestione dei flussi migratori

Quanto può costare un biglietto di volo di sola andata dalle coste del nord Africa a Roma o, comunque, sul suolo Italiano? Diciamo 500 euro e non di più, credetemi. Considerando che, se venisse organizzato dallo stato, con molta probabilità verrebbero indetti voli appositi con aerei di stato o con accordi particolari con le compagnie (magari offrendogli degli sgravi fiscali, che a loro fanno comodo e che allo stato non costano quasi nulla), che in tal modo ci metterebbero al riparo dai costi di 35 euro giornalieri che siamo costretti a dare a tutti gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste, ai costi dovuti dai rimpatri per quelle persone che si decide non possano stare da noi ed, infine, ma non ultimo, agli infiniti costi che gravano sulle spalle di noi cittadini per tutto il resto del comparto immigrazione.

Le sfide future dei flussi migratori

Prima di concludere, vorrei segnalare, non come cattiva Cassandra o classico uccello del malaugurio, che nei prossimi decenni, dato che il clima continuerà gradatamente a “tropicalizzarsi” per il normale evolversi della nostra Terra, e non per causa dell’uomo – ma questo è un altro discorso – i flussi migratori dall’Africa aumenteranno a dismisura e, fatalmente, ci troveremo di fronte a delle drastiche scelte: o continuare a spendere e spandere incoscientemente e ciecamente, senza provare a fare altro o reagire molto più duramente di quanto si sarebbe potuto fare fin dalla fine del secolo scorso, con conseguenze veramente gravi per noi e per i disgraziati che si dovessero provare a venire qui.

L’importanza di una presa di posizione

Per chi non lo sapesse, ma a causa di clima, condizioni finanziarie e sociali e guerre diffuse un po’ in tutto il continente Africano, la massa di persone che sono pronte a partire o che partiranno nell’immediato prossimo futuro supera di gran lunga qualsiasi più funerea previsione, e molto probabilmente arriva a cifre con 7 zeri.

Sfide future e necessità di un cambiamento

In conclusione di questa lunga disamina del fenomeno migratorio, o ci svegliamo e iniziamo a dire a gran voce ai nostri governanti che è ora di finirla con questo falso buonismo con i soldi degli altri oppure ho gran timore che i prossimi anni saremo costretti a vivere in un simil inferno Dantesco.

In buona fede, mi augurerei di essere nel falso, ma dubito fortemente.

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