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Femminicidio e orfani speciali, aspetti legislativi

Una donna fluttua nell'aria, accanto ad una rosa rossa, simbolo della vita strappata

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Codice Rosso

Senza ombra di dubbio, l’entrata in vigore della legge 69/2019, nota anche come Codice Rosso, è stata una novità senza precedenti a difesa di soggetti deboli.

Tale legge ha apportato “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”.

Il legislatore, con la legge 4/2018, aveva già provveduto anche per i figli delle donne assassinate; in altre parole, una sorta di garanzia per la prole delle vittime.

Il Codice Rosso è un efficace strumento di lotta contro la violenza, concepito al fine di aiutare le vittime che denunciano i propri aggressori, riducendo i tempi di attesa che intercorrono tra la denuncia e l’ascolto della parte offesa da parte del pubblico ministero di turno.

Infatti “il pubblico ministero, nelle ipotesi ove proceda per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. Il termine di tre giorni può essere prorogato solamente in presenza di imprescindibili esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini, pure nell’interesse della persona offesa”.

Eppure, se si va sul sito del Ministero dell’interno e si apre il file relativo al Report settimanale del 19 giugno 2023, è possibili farsi un’idea del numero ancora troppo alto di delitti. Dal 1 gennaio al 28 maggio 2023, nel nostro bel Paese sono “stati registrati ben 151 omicidi, con 55 vittime donne, di cui 45 uccise in ambito familiare/affettivo, di queste, 26 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner”.

https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2023-06/78_settimanale_omicidi_19_giugno_2023.pdf

Il numero elevato di morti innocenti ha spinto i governanti a proporre un disegno di legge che possa arginare un male dilagante che, a mio avviso, potrebbe essere contenuto con la certezza concreta della pena. Chissà, forse, mi sbaglio, giacché il mio punto di vista non è tecnico, ma semplicemente di donna.

Comunque, il novello decreto approvato su proposta della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del ministro della giustizia Carlo Nordio dovrebbe costituire un’ulteriore stretta nei confronti di coloro che manifestano comportamenti violenti.

Cosa prevede il nuovo disegno di legge?

“Effettuare in modo più rapido valutazioni preventive sui rischi; dare maggiore efficacia alle azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela in generale delle vittime di violenza”. Resta, tuttavia, il fatto che fino a quando il colpevole non viene beccato prima di aver commesso il reato, il che sappiamo bene non avvenire, perché prima si deve uccidere e solo poi si può procedere all’arresto!

Insomma, un cane che si morde la coda, oltre al fatto che il confino a vita nelle patrie galere, si sa, anche questo è pura utopia; insomma, che Dio ce la mandi buona, anche con le nuove disposizioni di legge!

Nei casi di femminicidio, l’attenzione pubblica si concentra principalmente sulle vittime, dimenticando che molte donne uccise erano anche moglie e madri.

I figli, povere anime incolpevoli, con un trauma psicologico non indifferente, in una frazione di secondo hanno visto mutata la loro esistenza, e privati di non una, ma, ben due figure di riferimento importanti della propria vita: madre e padre.

Orfani speciali che, spesso, vengono affidati alle famiglie della vittima o, addirittura, dell’aguzzino. Il legislatore ha provveduto con la legge 11 gennaio 2018 n. 4 che reca “Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici” e prevede il Patrocinio gratuito per i figli minori o maggiorenni economicamente non autosufficienti rimasti orfani di un genitore a seguito di omicidio commesso in danno dello stesso genitore dal coniuge”.

Insomma: le leggi ci sono, ciò che conta è che venga data loro piena attuazione.

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