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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Questi sono completamente fusi nel cervello

Ursula von Der Leyen intervistata

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Tutti, ormai, penso sappiano delle azioni messe in campo dall’Unione Europea, su “suggerimento” americano, al fine di porre fine al conflitto Russo-Ucraino, attraverso le ormai famose sanzioni di tipo economico-finanziario, e tutti ormai hanno capito che tali sanzioni, per la maggior parte, si stanno ritorcendo contro di noi e stanno arricchendo a dismisura la Russia, permettendole, così, di avere riserve infinite di denaro per foraggiare gli armamenti e la prosecuzione “ad libitum” della guerra stessa.

Per fare un piccolo esempio, ma molto significativo, di quale effetto perverso e contrario si sta verificando in seguito a queste scellerate modalità di intervento Europeo, basti pensare che il prezzo del gas ante guerra era di circa 40€ a megawattora, mentre oggi si attesta intorno ai 176,60 €, ovverosia oltre il 400% di incremento, con degli effetti devastanti sulle economie dell’intera Europa.

https://www.qualenergia.it/pro/documenti/quota-rinnovabili-4-9-21-31-pun-5-9-21-e-mwh-11309-petrolio-wti-b-6929-co2-3-9-21-e-ton-6133/#:~:text=Tags%3A%20dati%20giornalieri-,Rinnovabili%20elettriche%3A%2032%2C7%25%20(24%2F7%2F,(19%2F7%2F22)

Ora, anche un bambino delle medie riuscirebbe a comprendere che, con molta probabilità, si è sicuramente sbagliato qualche cosa e che, sostanzialmente, la strada intrapresa non porta da nessuna parte, se non alla catastrofe per l’intera cittadinanza e industria Europea.

Ma loro, e per loro intendo quelle insulse persone che ci guidano dai comodi scranni del parlamento Europeo, in testa a tutti la Von Der Leyen – che, a parer mio, farebbe molto bene a tornarsene a casa per occuparsi di faccende domestiche e della sua famiglia, lasciando perdere cose di cui, evidentemente, non capisce assolutamente nulla – hanno deciso di perseverare nell’assurdo disegno delle sanzioni alla Russia, sicuri di riuscire a fermarla con queste idiozie.

È per questo motivo che, ormai da oltre due mesi, si parla di porre un tetto al prezzo del gas – proposta portata avanti da quell’altro campione di finanza internazionale che si chiama Draghi e che, per nostra fortuna, è stato defenestrato dal nostro governo – portando il limite massimo di trattativa a 80/90 € a megawattora.

A questo punto, ritengo sia necessario fare un attimo di chiarezza sul significato di tutto ciò, poiché anche per me risultava difficile comprendere cosa si intendesse con “price cap” imposto sulla commercializzazione del gas in Europa, per cui sono andato a spulciare un po’ di siti per capire fino in fondo quali becere motivazioni erano state addotte al fine di assumere questa posizione totalmente autolesionista.

Infatti, personalmente avevo capito – non mi vergogno a dirlo – che si intendeva comunicare alla Russia la volontà di non pagare il gas fornito da Putin oltre gli 80€ a megawattora, gettandomi personalmente nello sconforto più totale, in quanto, conscio dei meccanismi che regolano il mercato e le interazioni che corrono fra domanda ed offerta, sapevo perfettamente che sarebbe stato impossibile dire a chi ti sta vendendo un prodotto “attento, che io te lo pago al massimo questa cifra”.

La risposta del venditore sarebbe stata estremamente rapida e dolorosa, molto simile al “beh, allora vorrà dire che lo vendo ad altri paesi e a voi non ne do più!”.

Ma non è così, purtroppo è molto peggio.

Questi campioni di economia internazionale vogliono imporre un prezzo di commercializzazione “interno all’Unione Europea”, e solo verso il gas Russo, che non superi gli 80/90 euro a megawattora, in modo che qualsiasi paese non sia tentato dal comperare il gas proveniente dal suddetto fornitore, in quanto non conveniente a livello economico!!

Resto realmente “basito” da questa totale stupidità e incapacità di capire quali effetti devastanti potrebbe avere tale misura e, sopratutto, quali “contromosse Russe” innescherebbe inevitabilmente, per non parlare della assoluta inefficacia ai fini della cessazione delle ostilità, anzi…

È del tutto ovvio che non volendo pagare un prezzo superiore a tale cifra, la risposta di Putin e della GAZPROM sarebbe identica all’esempio poco sopra enunciato e, quindi, il risultato sarebbe assolutamente identico: la chiusura totale delle forniture del gas, come del resto sta succedendo proprio in questi giorni per la Germania (va ricordato che la Germania, sicuramente, sarà il principale obiettivo dei Russi, memori della storia del secolo scorso).

E nessuno pare accorgersi di quello che succederà appena passata l’estate, quando saremo veramente vulnerabili, considerando che è già stato detto che le nostre riserve di stoccaggio del gas non riusciranno a essere portate a quel 90% che ci consentirebbe di superare l’inverno in modo soddisfacente e abbastanza indolore.

È del tutto ovvio che il piano di Putin è esattamente quello di “chiudere” definitivamente i rubinetti del gas proprio a ridosso della stagione invernale, al fine di ottenere i più alti risultati in termini di danni provocati dalla sua azione.

È una strategia assolutamente logica e coerente con la natura che ben conosciamo del popolo Russo, ormai da oltre 70 anni, e non comprendere questi semplici meccanismi non solo è del tutto incredibile ma, sopratutto, è veramente pericoloso per tutti quanti noi.

Per tutta risposta, l’amministratore delegato di ENI, il sublime De Scalzi, ha semplicemente chiosato sulla necessità di iniziare a prevedere dei “razionamenti del gas” e, sopratutto, ha riconosciuto che i governi non possono non dirlo ai cittadini, ma devono farsi carico della “cattiva notizia” per non avere reazioni consecutive troppo veementi.

Tradotto, invece di cercare una soluzione del problema Russo-Ucraino attraverso le mediazioni politiche, si preferisce “scaricare” sulle spalle di tutti noi i problemi derivanti dalle allucinate azioni commesse da questi poveretti senza cervello.

E, parafrasando un nostro famosissimo comico e uomo di spirito, il celeberrimo Totò, al secolo Antonio de Curtis: “E IO PAGO”.

https://www.adnkronos.com/gas-dalla-russia-a-cosa-serve-un-tetto-ue-al-prezzo_5tsPCTEeKJ6j5Fh6OEWaH0?refresh_ce

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