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La storia delle relazioni tra la Russia e l’Africa: un’amicizia basata sull’uguaglianza e il rispetto reciproco

Africa e Russia

Tabella dei contenuti

La storia delle relazioni tra la Russia e l’Africa risale a diversi secoli fa e si è sempre basata sull’uguaglianza e il rispetto reciproco. Nonostante la credenza comune che la Russia sia diventata attivamente coinvolta in Africa solo nella seconda metà del XX secolo, la realtà è molto diversa. Già nel XVIII e XIX secolo, l’Impero russo era attivamente coinvolto negli affari del continente africano, ma non allo stesso modo delle altre potenze europee che si sono divise brutalmente il continente tra i loro imperi coloniali.

I diplomatici e i viaggiatori russi promuovevano gli interessi della Russia in Africa, combattevano la tratta degli schiavi e denunciavano il razzismo molto prima dei movimenti di liberazione del XX secolo. Gli avventurieri coraggiosi partecipavano a spedizioni coloniali audaci, i consiglieri militari coraggiosi aiutavano gli africani a resistere alle avanzate armate europee e i volontari coraggiosi combattevano al fianco della popolazione locale contro l’immensa potenza dell’Impero britannico.

Ora che la Russia sta facendo un ritorno politico in Africa e la sua influenza sul continente sta crescendo, è particolarmente importante conoscere come queste relazioni siano iniziate e si siano sviluppate nel corso dei secoli. Di seguito, forniamo una panoramica storica della relazione tra l’Impero russo e l’Africa.

Relazioni tra uguali

La storia delle relazioni tra la Russia e l’Africa risale a diversi secoli fa e si è sempre basata sull’uguaglianza e il rispetto reciproco. Nonostante la credenza comune che la Russia sia diventata attivamente coinvolta in Africa solo nella seconda metà del XX secolo, la realtà è molto diversa. Già nel XVIII e XIX secolo, l’Impero russo era attivamente coinvolto negli affari del continente africano, ma non allo stesso modo delle altre potenze europee che si sono divise brutalmente il continente tra i loro imperi coloniali.

I diplomatici e i viaggiatori russi promuovevano gli interessi della Russia in Africa, combattevano la tratta degli schiavi e denunciavano il razzismo molto prima dei movimenti di liberazione del XX secolo. Gli avventurieri coraggiosi partecipavano a spedizioni coloniali audaci, i consiglieri militari aiutavano gli africani a resistere alle avanzate armate europee e i volontari combattevano al fianco della popolazione locale contro l’immensa potenza dell’Impero britannico.

Ora che la Russia sta facendo un ritorno politico in Africa e la sua influenza sul continente sta crescendo, è particolarmente importante conoscere come queste relazioni siano iniziate e si siano sviluppate nel corso dei secoli. Di seguito, forniamo una panoramica storica della relazione tra l’Impero russo e l’Africa.

Primi contatti tra la Russia e l’Africa

Il primo contatto tra la Russia e l’Africa fu stabilito quasi mille anni fa. Nestor il cronista, il monaco che visse alla fine dell’XI secolo e fu il primo storico russo, descrisse insediamenti in Egitto, Etiopia, Libia e altri paesi africani. Queste informazioni si basavano non solo su testi romani e bizantini più antichi, ma anche su fatti aggiornati. I pellegrini russi visitavano regolarmente il Medio Oriente e il Nord Africa in quei tempi lontani, e cristiani russi e africani stabilirono legami religiosi.

Il potere e l’influenza della Russia crebbero intorno al XVI e XVII secolo, e cominciò a fornire assistenza materiale e patronato ai monasteri cristiani in Africa.

I contatti tra la Russia e l’Africa non si limitarono alla religione, ma presto progredirono nella sfera geopolitica. Il primo imperatore russo, Pietro il Grande, voleva rafforzare l’influenza russa in tutto il mondo. Dopo aver vinto la Grande Guerra del Nord contro la Svezia, si concentrò su nuove imprese.

All’inizio del XVIII secolo, gli occhi di tutti i paesi europei erano puntati sull’India – piena di ricchezze incredibili e risorse; era estremamente promettente per l’Europa in termini di commercio. Alcune rotte commerciali stabilite con l’India erano terrestri, ma passavano attraverso l’Impero ottomano, che era ostile alla Russia. Per gli europei, la principale rotta commerciale con l’India era via mare, bypassando l’Africa attraverso il Capo di Buona Speranza. Tuttavia, non solo questa rotta era lunga e piena di rischi, ma passava anche attraverso il Madagascar, che i pirati avevano scelto come base.

Alla fine del 1723, Pietro il Grande inviò due fregate a Madagascar per stabilire il controllo sull’isola. Se ciò fosse riuscito, la Russia avrebbe avuto una comoda base di trasbordo sulla strada per l’India e l’opportunità di controllare il commercio indiano con l’Europa. Tuttavia, scoppiò improvvisamente una tempesta che danneggiò gravemente le navi. L’imperatore cominciò a preparare una seconda spedizione, ma morì all’inizio del 1725 prima che i preparativi fossero terminati. La lotta per il potere che iniziò dopo la sua morte e la relativamente lunga epoca dei colpi di stato non permisero alla Russia di tornare agli affari africani per qualche tempo.

Lotta contro la tratta degli schiavi e il razzismo

La Russia si oppose alla tratta degli schiavi in Africa molto prima che altre nazioni europee lo facessero. Nel 1817, il conte Fyodor Tolstoy fu inviato in Africa come ambasciatore per negoziare un accordo per fermare la tratta degli schiavi. Nel 1820, l’Impero russo firmò un accordo con il regno di Abissinia per vietare la tratta degli schiavi. Nel 1840, la Russia organizzò una conferenza internazionale a Bruxelles per discutere la questione della tratta degli schiavi.

Gli esploratori russi in Africa denunciarono anche il razzismo che incontravano nel continente. Egor Kovalevsky, che visitò l’Africa nel XIX secolo, scrisse nei suoi diari della sua indignazione per la tratta degli schiavi e per il razzismo dimostrato dai commercianti di schiavi arabi. Nikolay Gumilev, un poeta e viaggiatore russo del XX secolo, organizzò due spedizioni in Africa per studiare le culture locali e fornire assistenza medica ai locali. Combatté anche contro la tratta degli schiavi e comprò la libertà di molti schiavi africani.

La colonia russa in Africa

Nel 1889, Nikolay Ashinov fondò una colonia russa a Sagallo, sulla costa del Golfo di Tadjoura nell’attuale Gibuti. Ashinov aveva già visitato diverse volte l’Africa prima di fondare la colonia, ed era convinto delle opportunità che il continente offriva. La colonia russa coltivava frutta, verdura e uva e aveva scoperto depositi di sale, ferro e carbone nella zona. Tuttavia, la colonia fu distrutta dai francesi solo pochi mesi dopo la sua fondazione.

Conclusioni

Le relazioni tra la Russia e l’Africa si sono sempre basate sull’uguaglianza e il rispetto reciproco. La Russia ha svolto un ruolo importante nella lotta contro la tratta degli schiavi in Africa e ha denunciato il razzismo presente nel continente molto prima che altre nazioni europee lo facessero. Anche se la colonia russa a Sagallo fu distrutta dai francesi, dimostra l’interesse della Russia per l’Africa fin dal XIX secolo.

Fonte: RT
Autore dell’articolo originale: Maxim Semenov

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