Quando qualche amico, durante una cena o mentre si prende un caffè al bar, ti racconta con aria quasi da carbonaro e sottovoce di alcune aziende che stanno conducendo esperimenti per inserire dei microchip sotto pelle, con i quali controlleranno, attraverso il famoso 5g, tutte le menti umane, ti domandi se ci fa o se ci è, come si usa dire in Toscana o, se magari ha già bevuto due o tre bicchierini di troppo.
Ma poi inizi a riflettere, specialmente in seguito ad alcune notizie che, magari, leggi su giornali leggermente più “autorevoli”, e allora inizi ad indagare personalmente, venendo così a scoprire delle cose che, a onor del vero, non sembrano assolutamente vere per, quanto sono “distopiche” e veramente assurde, degne del miglior racconto di fantascienza di Asimov.
Girovagando per la rete mi sono, così, imbattuto nella notizia che, già dal 2018, il legittimo governo Svedese ha legittimato e reso legale l’impianto di microchip sottopelle e, nell’immediato, addirittura 4.000 persone si erano prestate tranquillamente a farsi immettere questo impianto tecnologico nel palmo della mano, ad oggi sono aumentati ad oltre 10.000.
L’azienda che gestisce il tutto e fornisce tali impianti si chiama Dsruptive, start-up alla quale si era rivolta la manager Ilvi Evecan per farsi fare il primo impianto in assoluto e che, in seguito, rilasciò un’intervista alla Stampa, nella quale si diceva assolutamente entusiasta dell’esperimento e che, se tornasse indietro, lo farebbe sicuramente molto prima di quanto lo abbia effettivamente fatto.
Secondo la Evecan ora tutto le é più facile, e non deve assolutamente perdere tempo con carte, password, documenti vari o altri “vecchiumi” del genere, potendo tranquillamente pagare piccole somme con il semplice contatto del palmo della sua mano, oppure utilizzarlo come badge per entrare al lavoro o come biglietto per l’autobus, senza, quindi, essere più costretta a ricordarsi un sacco di cose e perdere tempo prezioso.
Addirittura, Eric Larsen, che guida Biohax Italia, confida ad Euronews che pure in Italia si sta aspettando il via libera del Ministero della Salute per poter procedere con un esperimento test a Milano e Roma su 2 o 3.000 volontari , di modo che si possano verificare in tempo reale le applicazioni pratiche nel mondo sanitario – principalmente Covid 19, vaccini, ecc. – e, successivamente, in tutti i settori che potrebbero beneficiare di questa nuova tecnologia “transumanistica”.
Aggiunge poi che non servirebbe neppure il benestare del Ministero, in quanto già qualche centinaio di persone si sono prestate all’esperimento (e l’articolo e’ del 2020).
Questi gli antefatti, relativamente a questo immenso problema che si sta delineando all’orizzonte, e chiunque sia dotato di un minimo di intelligenza e di spirito critico capirà immediatamente quali siano le terribili implicazioni insite in questa fantascientifica novità.
Gironzolando per la rete, ho trovato una valanga di articoli che citano più o meno gli stessi dati, e hanno tutti uno stesso filo conduttore, ovvero sostengono la assoluta volontarietà della cosa, a partire dai cittadini Svedesi, estremamente curiosi delle novità tecnologiche e, soprattutto, della perfetta “innocuità” del tutto.
Ma stiamo scherzando?
A prescindere dal fatto che oggi abbiamo degli Smartphone con migliaia e migliaia di applicazioni che ci permettono di fare qualsiasi cosa con un telefono di poco superiore ai 200 grammi – dai pagamenti al supermercato, alle transazioni bancarie, al pagamento delle multe, alla ricezione di certificati o come badge per entrare in ufficio – non riesco propri a capire come un essere umano sia così drasticamente privo di cervello da doversi prestare ad un esperimento scientifico sul proprio corpo senza, per altro, conoscere quali possano essere le controindicazioni del caso a breve, medio e lungo termine.
Quasi tutto il mondo scientifico avverte della pericolosità delle emissioni elettromagnetiche del telefonino o degli apparati digitali, se utilizzati troppo a lungo, e poi andiamo a impiantarcene addirittura uno nel nostro corpo?
Ammesso e non concesso che possa essere un passo importante dell’umanità verso la interazione corpo umano – intelligenza artificiale(?!!?), bisogna sempre e comunque tener presente quello che potrebbe essere fatto dagli organi di potere e come tale strumento, anche se magari per qualche verso positivo, possa essere utilizzato per scopi assolutamente non positivi ma di controllo totale effettivo.
E se qualcuno continuerà a gridare al complotto e a etichettarci come complottisti , vorrei ricordare che, proprio in questi giorni, in Europa si sta già discutendo di poter creare una carta tipo “passaporto sanitario” da rendere permanente e necessario per l’accesso ai più elementari servizi del sistema sanitario nazionale.
Da questo nuovo tipo di “passaporto” al racchiudere il tutto in un microchip sottocutaneo che, ovviamente, all’inizio sarà volontario, ma che poi, molto presto, potrebbe trasformarsi in obbilgatorio – ne abbiamo una plastica dimostrazione con il vergognoso Mega Green Pass creato dalla banda Speranza/Draghi – creando, così, di fatto, la “dittatura perfetta”.
Ma la cosa che più mi rattrista e che mi é balzata alla mente in modo prepotente mentre leggevo queste notizie, é l’immagine che mi si é creata nella mia testa di un popolo che, volontariamente, sta seguendo l’ormai quasi noioso pifferaio magico verso il proprio buio destino.
Gli Svedesi saranno anche un popolo all’avanguardia ma, secondo il mio modesto avviso, chiunque dovesse sottoporsi gioiosamente ad un simile esperimento, l’unica cosa che avrebbe modo di dimostrare inequivocabilmente sarebbe quella di appartenere categoricamente ad una specifica specie animale: le pecore.
Come qualcuno, molto tempo fa, disse: “Alea iacta est!!!”.
https://it.insideover.com/societa/i-chip-sotto-pelle-sono-realta-cosa-succede-in-svezia.html