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Il piano pandemico del governo Meloni

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Tabella dei contenuti

Il governo Meloni ha recentemente trasmesso alle Regioni la bozza del nuovo Piano Pandemico 2024-2028, un documento che si presenta come una continuazione del precedente Piano Pandemico del governo Conte II 2021-2023, sviluppato sotto la direzione di Roberto Speranza. Nonostante le critiche precedentemente mosse dalle forze di centrodestra nei confronti delle politiche adottate per gestire l’emergenza Covid, il nuovo Piano Pandemico sembra riproporre molte delle strategie e delle misure delineate nel precedente documento.

Misure preventive e gestione delle pandemie

Il nuovo Piano Pandemico delinea un approccio metodologico volto a contrastare l’azione di future pandemie, focalizzandosi sull’efficacia dei vaccini come misure preventive primarie. Si sottolinea il rapporto rischio-benefici significativamente favorevole dei vaccini e si evidenzia il valore solidaristico della vaccinazione come strumento chiave nella lotta contro potenziali pandemie future. Inoltre, si fa riferimento a misure già adottate durante l’era Covid, quali i test diagnostici, la chiusura di attività lavorative non essenziali e delle scuole, il distanziamento fisico, l’isolamento e l’uso delle mascherine.

Obiettivi e durata del Piano

Il nuovo Piano pandemico 2024-2028 si pone come obiettivo primario la riduzione degli effetti di una pandemia, la messa in atto di azioni appropriate e tempestive, la riduzione dell’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali, la tutela della salute degli operatori sanitari e l’informazione e sensibilizzazione della comunità nel contrasto al virus. Con una durata quinquennale, il documento si propone di delineare un approccio metodologico che possa essere applicato a pandemie con diverse caratteristiche epidemiologiche.

Novità e aggiornamenti

Il Piano annovera tra le novità l’ampliamento del perimetro ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, non limitandosi più alla “pandemia influenzale (PanFlu)”, come previsto nel precedente Piano. Inoltre, si sottolinea l’importanza di avere a disposizione un vaccino specifico per il patogeno responsabile di una pandemia al fine di controllarne e mitigarne l’impatto, determinando la gravità della malattia e/o riducendo la trasmissione.

Interventi non farmacologici e limitazioni

Il Piano dà priorità ai test diagnostici e all’utilizzo delle mascherine come interventi non farmacologici primari nella lotta alle pandemie. Si evidenzia inoltre la possibilità di ricorrere a limitazioni delle libertà individuali, come nel caso di lockdown, qualora risulti necessario per tutelare la salute della collettività. Tali misure devono essere proporzionate sia alla probabilità sia all’entità dell’evento, al fine di contenere i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui.

Niente di nuovo sotto il sole

Insomma, nonostante la Giorgia nazionale avesse scatenato un putiferio per le misure prese da Conte durante il suo governo, a sua volta non si fa sfuggire l’occasione per rinnovare a sua volta modalità liberticide con la scusa dell’ennesima ventilata pandemia di turno. E il gioco dell’oca continuerà, statene pur certi, fino a quando il popolo non si alzerà in piedi, ma continuerà a dare il suo assenso a tutto questo non-sense in cui siamo immersi, in nome della paura e della viltà, mascherate da senso di responsabilità.

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