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21 luglio 1969: l’uomo scende sulla luna. Vero? Falso? Chiariamo, una volta per tutte

Apollo atterrato sulla Luna

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Quella sera mi trovavo con tutta la mia famiglia, riunita davanti al piccolo schermo televisivo, rigorosamente in bianco e nero, ad ascoltare l’emozionato e, comprensibilmente, in confusione totale, Tito Stagno, che commentava il primo, memorabile passo dell’uomo sulla faccia di un altro corpo celeste, la nostra Luna.

Ovviamente, tutti noi ascoltammo la traduzione della ormai storica frase: “un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità!” pronunciata da Neil Armstrong quando posò il piede sulla superficie polverosa del nostro satellite.

Non nascondo che, nonostante la mia giovanissima età – 9 anni da compiere dopo pochi giorni – e nonostante io, per carattere, non sia facilmente emozionabile per eventi simili (forse per altri sentimenti), mi sentii veramente partecipante di un evento dopo il quale nulla sarebbe stato più uguale a prima e, in qualche modo, sentii che stavamo entrando in un’altra epoca, del tutto differente dalla precedente.

Forse, ripensandoci a ritroso, fu proprio quell’evento a scatenare, in me, la irrefrenabile passione per l’astronomia, lo spazio e pure per la fantascienza, della quale mi sono “cibato” per almeno 50 anni, e continuo tutt’ora a esplorare tutti i suoi possibili segreti.

Il tempo ha poi continuato a scorrere tranquillamente, come sempre succede dopo una grande notizia che ci assorbe, magari, per qualche giorno, ma poi lascia il posto al quotidiano tran tran, specialmente di un bimbo in vacanza al mare.

Per i successivi 20 o 30 anni mi sono occupato di altro, e non ci ho pensato più molto, ma verso la fine del secolo scorso ho iniziato a sentire le prime teorie sul complotto del “falso sbarco sulla Luna”.

Da allora, fino ad oggi, penso di essermi sgolato ed aver esaurito completamente il fiato disponibile con decine e decine di persone, nel tentativo di far loro comprendere come tutto ciò fosse solo ed esclusivamente un mezzo per determinate persone per fare soldi, a scapito dei soliti creduloni che, come è risaputo, abbondano in gran numero sulla faccia del nostro pianeta.

A prescindere dal fatto che i sostenitori del “complotto” si suddividono in due nette categorie, e cioè quelli che ritengono che l’uomo non sia mai andato sulla Luna né, tanto meno, in giro per lo spazio – figuriamoci se credono alle missioni su Marte – in quanto sostengono che l’ostacolo principale per uscire dall’atmosfera terrestre sia dovuto alle fasce di Van Allen, che impedirebbero a chiunque di superare l’alta atmosfera, mentre l’altra categoria riconosce che ci siano state le missioni successive all’Apollo 11, fino all’Apollo 17, che chiuse l’avventura umana sulla Luna, ma che, per diversi motivi, il primo lancio, ovvero quello dell’Apollo 11, con a bordo Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, fosse tutta una montatura, con tanto di riprese cinematografiche segrete, dirette nientemeno che da Stanley Kubrik, in uno studio cinematografico creato appositamente la bisogno.

Le principali motivazioni sulle quali si basano questi personaggi sono principalmente dovute al fatto della guerra fredda in essere fra U.S.A. e U.R.S.S. ed alla volontà degli Stati Uniti di arrivare prima dei Russi a conquistare il nostro satellite.

Oltre a queste abbastanza fragili giustificazioni, ve ne sono altre decine che spaziano, come sopra detto, dall’impossibilità, per l’uomo, di lasciare il nostro pianeta a causa di condizioni proibitive dello spazio che ci circonda a, addirittura, fantasiose motivazioni di tipo “controllo della popolazione mondiale” grazie, appunto, ad allucinazioni di massa; ovvero l’assioma sarebbe che se fossero riusciti a far credere a tutti quanti ad una simile bufala, nulla gli sarebbe stato più impossibile e, di conseguenza, avrebbero avuto il potere assoluto in mano.

Ebbene sì, uno studio per delle riprese cinematografiche di un “falso allunaggio” ci furono e, per di più, furono girate proprio dal succitato Stanley Kubrick in alcuni studi cinematografici in Inghilterra, ma il motivo per il quale furono girate queste scene è molto semplice e spiegato egregiamente nel link che vi riporto più sotto e che cercherò, in due parole, di esplicitare qui.

Trattandosi di una missione veramente molto complicata – sia perché era la prima, sia per il disastro dell’Apollo 1, sia perché, fondamentalmente, nessuno sapeva come sarebbe andata – ed avendo una grandissima paura – gli Americani – di fare una figuraccia mondiale, oltre che di mettere a rischio la vita di tre esseri umani (in realtà delle vite degli astronauti non gliene fregava un granché, mentre erano ossessionati dalla possibilità di venire derisi dal mondo intero), avevano deciso di girare scenicamente un “finto allunaggio” nel caso le cose fossero andate diversamente da come, poi, andarono realmente.

https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ACdregY

La reale motivazione per la quale è nato e germogliato il seme del ragionevole dubbio, è spiegato esaurientemente dalla divulgatrice scientifica Elizabeth Svoboda in un Podcast andato in onda il 12 giugno 2019 sulla C.N.N. e, successivamente, ripreso da uno dei più famosi debunker italiani, Paolo Attivissimo, che ricostruisce l’intera vicenda, dubbio per dubbio.

La motivazione principale, come dice la stessa Svoboda, era la corsa allo spazio sia degli Stati Uniti che della Russia e, ulteriormente, c’era una grande voglia da parte di Nixon di sviare l’attenzione della collettività dalla faccenda disastrosa del Vietnam, ed il motivo scatenante gli immediati scetticismi, nati dopo la missione Lunare, era dovuta alla scarsissima copertura mediatica dell’evento, alla mancanza di dettagli tecnici sulla stessa missione e, in parole povere, alla solita cialtronaggine degli americani.

Del resto, e qui apro una piccola parentesi che mi risulta essere d’obbligo, gli americani non sono altro che dei bambini viziati e un po’ stupidi che hanno a disposizione ogni sorta di ricchezza e materia prima per poter fare tutto quello che gli passa per la testa, ma, per converso, sono anche estremamente superficiali, distratti e per nulla seri.

https://pagellapolitica.it/articoli/come-sono-decollate-le-teorie-del-complotto-sulla-luna

In questo articolo non è mia intenzione ripercorrere tutte le “accuse” e le “controdeduzioni” riportate da svariate persone attraverso interviste, libri, articoli, post e siti appositi, ma mi limiterò a riproporvi alcuni link dove è possibile trovare tutte le risposte a qualsiasi domanda.

https://complottilunari.blogspot.com/2008/02/faq-le-affermazioni-ricorrenti-dei.html?m=1

Per chi mi conosce e mi segue, leggendo i vari articoli sulla materia, che ho avuto modo di pubblicare su questo giornale, saprà certamente quale sia la mia posizione sull’uomo nello spazio e su quali limiti, io personalmente, ritengo che l’umanità abbia incontrovertibilmente nei confronti dei cosiddetti “viaggi spaziali”.

Perché, come ho già avuto modo di dire, quasi rasentando la noia, per una serie di motivi, che non sto a spiegare nuovamente in questa occasione, lo spazio, oltre al nostro sistema solare, ci è sempre stato proibito, ci è proibito e, con estrema probabilità, ci sarà proibito per l’eternità, in quanto abbiamo una cosa che ci impedisce, ora e sempre, l’accesso alle immense distanze intergalattiche: la velocità della luce, che è “finita” e, se viene aggiunta alle dimensioni reali dell’Universo, ci fa comprendere come noi siamo assolutamente ed inequivocabilmente relegati al nostro piccolo ed insignificante sistema solare.

Ciò detto, ho voluto scrivere questo articolo cercando di raccogliere una discreta quantità di fonti certe, non tanto per sostenere a spada tratta gli americani – che, come ormai è noto, non mi sono poi molto simpatici – ma perché, onestamente, mi sono rotto di sentire blaterare la gente a proposito di cose delle quali non ha la minima conoscenza, e solo perché ha sentito un amico dell’amico dire una cosa, se ne appropria e diventa un divulgatore seriale di panzane insostenibili fin dalle prime domande, fatte da chi, magari, ha studiato un briciolo di più.

Concludo dicendo che, come sempre, nella vita, bisognerebbe ascoltare tutte le “campane”, approfondire fino alla nausea i problemi che ci si presentano, e solo allora ci si può permettere di aprire bocca con cognizione di causa, altrimenti si corre il rischio, come per la maggior parte della gente, di riempirsi la bocca di mosche.

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