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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Presunzione e arroganza dell’uomo

Scorcio di una statua, raffigurata con un carboncino in mano, pare che disegni i colori del tramonto, sullo sfondo

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Personalmente in quanto amante delle scienze in genere e della ricerca della verità “scientifica ed obiettiva”, è da ormai oltre 30 anni che discuto a più non posso con chiunque a proposito del surriscaldamento della terra come concausa della stessa azione umana.

Ed è proprio a proposito di tali motivazioni che ho voluto intitolare così questo mio articolo, ovvero definendo in modo assoluto quanto arrogante e presuntuoso sia l’essere umano.

Infatti, all’indomani di una delle periodiche catastrofi che, via via, si ripetono sul nostro suolo Italico o da qualche altra parte del mondo, sento per ogni dove il continuo “cicaleccio” di pseudo esperti, giornalai o anche gente comune che starnazzano contro il disastro che noi uomini stiamo creando e portando avanti verso la nostra madre terra e che, in qualche modo, dobbiamo massacrarci la vita per riuscire ad invertire la tendenza con “prevenzioni” che evitino le varie inondazioni, tempeste o, addirittura, terremoti.

A prescindere dal fatto che alla Terra la nostra presenza non procura il benché minimo fastidio, in quanto siamo talmente piccoli ed insignificanti, di fronte alla natura, che, appunto, non potrebbe fregargliene di meno: noi uomini siamo, nei confronti della Terra, quella cosa con la quale o senza la quale, resta tutto uguale.

Non abbiamo nessuna influenza sulle dinamiche naturali del nostro pianeta e mai potremo averne.

Quando sento dire che dobbiamo porre rimedio alle continue inondazioni dovute a delle “bombe d’acqua” che si presentano con sempre maggiore frequenza in quanto “noi”, da disgraziati, stiamo “uccidendo” il pianeta con le emissioni di gas serra, mi viene prima da ridere e poi da piangere, rendendomi conto di quanto siamo imbecilli, oltre che, per l’appunto, arroganti.

Tanto per fare un piccolo esempio, legato strettamente alla climatologia, basti pensare che l’eruzione del Krakatoa del 23 agosto del 1883, nello stretto della Sonda, ad est di Giava – la più grande eruzione vulcanica della storia recente – ha immesso nell’atmosfera, nell’arco di poche ore, una quantità di polveri, gas, lapilli e cenere, pari a quanta ne produceva l’uomo a quel tempo in un anno (circa 10 km cubi di sostanze immesse nell’atmosfera, in meno di un giorno).

Per di più, tale eruzione, con relativa emissione di polveri e fumi nell’intera atmosfera (la cenere ha “transitato da Londra” per ben 8 volte), ha contribuito ad abbassare la temperatura globale di qualche grado medio – 2 o 3 a seconda degli studi – nei successivi 3 anni, tanto è vero che ci furono carestie diffuse su tutto il globo per, appunto, 3 anni.

Addirittura, l’eruzione di un altro vulcano particolarmente “cattivo”, il Tambora nel 1815, con estrema probabilità ha determinato le sorti dell’intera umanità, in quanto le ceneri e le modifiche climatiche innescate da tale eruzione, insieme ad altre avvenute nel 1811 e 1812 nelle Filippine e nei Caraibi, fecero in modo che il 1815, insieme ai 3 anni successivi, venissero ricordati come “anni senza estate” e, con moltissima probabilità, co-parteciparono alla sconfitta di Napoleone a Waterloo, dovuta principalmente all’intensa piovosità e modifica sostanziale del terreno di combattimento.

https://www.focus.it/cultura/storia/napoleone-a-waterloo-e-il-vulcano-tambora

Quindi vedete bene che è esattamente il contrario di quanto pensiamo noi, piccoli e presuntuosi esseri, sono i fenomeni naturali, il clima ed il comportamento della Terra che possono influire sulla nostra esistenza e non viceversa, come specialmente l’accozzaglia di pseudo scienziati appartenenti al mondo dei “verdi” ci vuol far credere.

Proprio in questi giorni stiamo piangendo le vittime che abbiamo dovuto contare per il crollo improvviso della Marmolada, uno degli innumerevoli ghiacciai che stanno appollaiati sopra le nostre Alpi, e subito tutti si sono messi a gridare al disastro ambientale come causa di questo disastro umano e che dobbiamo fare immediatamente qualche cosa per evitare che ciò si ripeta un’altra volta: certo, bisogna iniziare ad usare il cervello e, sapendo che stiamo attraversando un periodo di alta siccità, con calore estremo, evitare di andare ai piedi di un ghiacciaio che, con molta probabilità, subisce fortemente gli effetti del riscaldamento (spiacente per chi ci ha lasciato la vita, ma non è possibile andarsi a cercare le situazioni pericolose e, se poi va male, dare la colpa all’intera umanità per i suoi comportamenti disastrosi).

Come se un capitano di una nave da crociera con 3000 passeggeri, nonostante i bollettini meteo lo avvertano di mare forte – magari forza 7 o superiore – decide di uscire lo stesso dal porto, in quanto la sua nave è forte e potente e, invece, dopo poco trova condizioni per le quali la nave se ne va tranquillamente a picco con tutti i suoi 3000 passeggeri.

Di chi è la colpa in questo caso? Della “cattiva” natura o delle azioni di un imbecille che non ha ascoltato chi gli diceva di non fare una certa azione?

Altra cosa che mi dà assolutamente fastidio è sentire i vari “giornalai” che asseriscono univocamente che “la scienza”, quasi nella sua totalità – 97% – è fermamente concorde sul fatto che l’aumento delle temperature della Terra sia principalmente dovuta alle nostre sconsiderate azioni.

E non è assolutamente vero, in quanto la “vera” scienza, al contrario di quanto viene mendacemente sostenuto, non è d’accordo su questa visione, come infiniti video, report e studi “seri” stanno a testimoniare.

https://ilbolive.unipd.it/it/news/clima-puo-cambiare-lha-sempre-fatto#:~:text=Nel%20corso%20di%20un%20periodo,%C2%B0C%20rispetto%20all’attuale.

La Terra è un inseme di accadimenti, reazioni ed effetti che dipendono da infiniti parametri, ad iniziare dall’influenza del nostro Sole, che “vive” con dei cicli costanti di circa 11 anni l’uno che vanno da un’attività minima a dei picchi in prossimità della metà del ciclo – il prossimo è atteso per la metà del 2025, essendo iniziato nel settembre del 2019 l’attuale ciclo solare – per continuare con il normale andamento dei periodi glaciali della nostra Terra, che si dividono in 3 categorie, di 100 mila, 40 mila e 22 mila anni e che, a loro volta, hanno dei cosiddetti cicli interglaciali che si ripetono ormai da oltre 3 miliardi di anni.

Tutto ciò è spiegato in modo assolutamente chiaro e comprensibile a tutti in diversi studi che si possono trovare in rete e, tanto per fare un esempio, essendo essi strettamente collegati alla nostra situazione astronomica, uno di tali cambiamenti avvenuto fra i 6 e i 7 mila anni or sono, ha determinato la nascita di una delle più grandi e longeve civiltà del nostro pianeta: quella egizia.

Di fatti, in seguito alla progressiva desertificazione dell’attuale Sahara – prima era una rigogliosa giungla tropicale – le popolazioni presenti in tali luoghi si sono gradatamente spostate a nord est fino a quando sono giunti sulle sponde del Nilo e lì hanno fondato la civiltà Egizia.

Per concludere questa rapida disamina degli effetti che, fatalmente, condizionano la nostra vita, è risaputo, nel mondo scientifico, che il picco di una di queste interglaciazioni si è verificato agli inizi del 1700, con i suoi minimi di temperatura, e da lì ha iniziato a risalire gradatamente, fino ad arrivare a quello che sarà il picco massimo del periodo, identificato intorno all’anno 2050, quando, sempre ciclicamente, tornerà a scendere fino a raggiungere il successivo picco minimo.

In conclusione, e con molto rammarico ed amarezza, sono estremamente convinto di due cose fondamentali: la prima è che, come sopra descritto, noi come esseri umani, nonostante tutto quello che facciamo, non possiamo influire sullo stato climatico del nostro mondo, né ora né mai, anche se dovessimo metterci d’impegno e, per converso, state pure certi che potremo anche trasformare l’intero pianeta in un parco divertimenti totalmente elettrico, o asservito solo ed esclusivamente da fonti rinnovabili, eliminando definitivamente le energie provenienti dal fossile – petrolio, carbone – ma i risultati che riusciremmo ad ottenere sarebbero assolutamente risibili e non influenti sul clima generale della Terra e sui capricci dell’intero sistema solare.

La seconda è che, come sempre, tutto ciò che viene fatto a livello politico globale non viene pensato ed organizzato certamente per il bene che vogliamo alla nostra Terra, ma solo ed esclusivamente per il solito motivo: l’interesse economico di pochi, che se ne infischiano grandemente dei cambiamenti climatici, specialmente se questo non gli porta ulteriore ricchezza e potere.

Per farvi un ultimo piccolo esempio a suffragio di quanto sopra descritto, vi basti sapere che, nell’ipotesi – non molto remota per la verità – che il nostro sole decida, un bel giorno, di lanciarci addosso un piccolo “flare solare” – brillamento – con una potenza che varia da 10 a 100 Tesla (unità di misura per calcolare la potenza dei campi magnetici), il nostro destino verrebbe modificato o cancellato definitivamente nel giro di pochissimi giorni.

Basta guardare cosa è successo a Marte per capire che potrebbe succedere la stessa cosa al nostro bel pianeta blu.

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