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Maltrattamenti sugli animali: insanità mentale o educazione al rispetto deficitaria?

Aron, cane ucciso dal suo padrone

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Si sa, alcuni casi di cronaca tengono banco per diverso tempo, altri passano in sordina, dipende da quanta attenzione presta l’opinione pubblica alla notizia di turno, ma principalmente dal bombardamento mediatico a cui vengono sottoposti spettatori e lettori.

Il caso del pitbull Aron

Fatto di cronaca nera: un evento di cronaca ha toccato particolarmente le corde del mio cuore, mi riferisco al caso del pitbull Aron, arso vivo dal padrone. L’8 gennaio scorso, a Palermo, un 46enne pensa bene di dare fuoco al suo cane di due anni, per giunta tenuto legato con una catena a un palo.

La crudeltà e la morte di Aron

Un atto disumano, che ha portato Aron alla morte dopo tre giorni di atroci sofferenze. Il pitbull presentava ustioni su gran parte del corpo e gravi danni agli organi interni. La povera bestiola non aveva nessuna speranza di vita.

Leggi a favore degli animali e possibili misure cautelari

In un Paese civile come il nostro, dove chi ci rappresenta promulga leggi a favore degli animali, orbene, il reato commesso da questo soggetto non prevede il carcere, ma la Procura potrebbe – si badi bene il condizionale – chiedere una misura cautelare.

Domande e riflessioni sul maltrattamento degli animali

Maltrattamenti sugli animali, insanità mentale o educazione al rispetto deficitaria? La domanda sorge spontanea: “Come può un canile affidare un cane a un individuo con disturbi psichici?”. Il soggetto in questione più di una volta ha manifestato il suo essere aggressivo e insano, eppure gli è stata affidata una creatura indifesa.

La violenza e la mancanza di empatia

La crudeltà esercitata sugli animali è un problema trattato da tempo, se ne parla e se ne scrive ovunque. Infatti rientra tra gli argomenti preferiti dei salotti televisivi, è una di quelle notizie di cronaca che suscita indignazione e attenzione al contempo. Solo, però, che scriverne sui giornali o discuterne nei talk show o emanare nuove leggi non coinvolge chi ha una natura violenta.

Disturbi psichici e comportamenti malvagi

I manuali di psichiatria mettono in chiaro la stretta correlazione tra disturbi psichici e comportamenti malvagi verso gli animali.

Sfortunatamente chi commette violenza sugli animali in tenera età, rispetto a chi è già adulto, ha un’alta probabilità di commetterne anche contro le persone.

Gli studiosi affermano che si diventa violenti se cresciuti in un ambiente famigliare anaffettivo e maltrattante, ma non solo. Vi sono in giro, infatti, diversi individui che, pur appartenendo a famiglie “per bene” sono diventati violenti. In tal caso non si parla di disturbi psichici ma di genitori incapaci di educare la propria prole al rispetto degli animali, che poi si amplifica alla mancanza di rispetto verso i propri simili.

Mancanza di empatia e compassione

In altre parole, questa tipologia di uomini non ha avuto modo di sviluppare l’empatia, ovvero, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, né è in grado di provare compassione e partecipazione emotiva.

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