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La questione Israelo-Palestinese: storia e riflessioni sulla natura umana

suddivisione dei territori israelo palestinesi nel 1949

Tabella dei contenuti

Introduzione

È da molto che rifletto e penso attentamente alla composizione di un articolo sull’argomento più ostico che l’umanità abbia mai dovuto affrontare e che affonda le proprie radici nel nostro DNA e che, con quasi matematica certezza, non si potrà mai estirpare, e il compito mi pare assai arduo.

Sulla guerra, penso che siano stati versati fiumi, se non oceani, di inchiostro e, ancora oggi, non hanno portato assolutamente a nulla, tanto meno ad una presa di coscienza globale tale da poter modificare sostanzialmente il nero animo umano. Pur tuttavia, proverò a capire qualcosa di più su questo devastante problema che ci accompagna fin dall’alba dei tempi: la guerra.

Periodo di pace

Dalla fine della Seconda Guerra mondiale abbiamo attraversato un periodo di relativa calma e pace, durante il quale i nostri nonni e padri si sono dati da fare per la ricostruzione di quanto era stato distrutto in poco più di 3 decenni e, nonostante in giro per il mondo ci siano state una serie di guerre più o meno locali con conseguenti devastazioni, morti e distruzioni, l’umanità ha debolmente cercato di evitare dei conflitti a livello mondiale, in principal modo trattenuta dallo spauracchio nucleare, sul quale è stata portata avanti la cosiddetta “guerra fredda” almeno fino al 1991, quando la ex Unione Sovietica si è dissolta, gettando le basi per quella che avrebbe potuto essere un nuovo tipo di società.

Occasione mancata

Purtroppo, questa occasione non è stata colta dai vari governanti che si sono succeduti al comando delle principali nazione coinvolte, sia che si tratti degli Stati Uniti o che si parli della nuova realtà nata dalle ceneri dell’Unione Sovietica, la Federazione Russa, per non parlare del ridicolo tentativo del duo FranciaGermania di dar vita ad un organismo che si opponesse ai due storici blocchi, quale la neo nata Unione Europea, e questa grande occasione è stata vanificata, come chiunque può ben osservare in questi giorni, attraverso le inenarrabili atrocità che vengono commesse sul fronte Russo-Ucraino.

“Senza entrare nel merito della questione, in quanto già ho avuto modo di scriverne in recenti articoli, voglio solo sottolineare con forza che gli oltre 300.000 morti che si possono contare dall’inizio delle ostilità su quel fronte li dobbiamo sostanzialmente piangere per delle puerili contese di tipo territoriale, ovvero per decidere se un fazzoletto di terra debba avere la bandiera ucraina o quella russa.

E tutto questo dovrebbe far riflettere tutti quanti su quella che è veramente la natura umana e su quanto, in fin dei conti, non siamo degni del grande dono che ci è stato fatto dalla natura: quello di un meraviglioso pianeta unico nel suo genere nell’universo, per quanto sia di nostra conoscenza, dove potremmo tranquillamente vivere tutti quanti in pace ed armonia.

Pura utopia!”

Guerra tra Palestina e Israele

Ma venendo a cose più materiali, in questi giorni stiamo assistendo ad un ennesimo capitolo della infinita faida che si sviluppa tra i popoli di origine musulmana – palestinesi – e lo stato di Israele, appoggiati chiaramente dalle varie tifoserie del caso: da una parte quasi la totalità del mondo occidentale, Stati Uniti in testa, e dall’altro una buona parte del mondo Islamico, che vede come fumo negli occhi l’ingerenza occidentale sul proprio territorio e nei propri affari, specialmente se di tipo religioso.

Origini del conflitto

Ora, non voglio qui cercare di esaminare le motivazioni di tipo religioso o sociale che possono essere alla base di questa millenaria disputa, anche perché, in caso contrario, mi ci vorrebbero un paio di volumi enciclopedici solo per intaccare parzialmente l’intero problema, ma voglio provare a capire quali siano le ragioni per le quali si sia arrivato a tutto questo.

Creazione dello stato di Israele

Esaminando solo l’ultimo secolo trascorso – ricordandoci, però, che tale problema affonda le sue radici circa 1500 anni prima di Cristo con il biblico esodo del popolo ebraico dalla terra di Egitto, che viene collocata all’incirca verso il 1250 Ac. – bisogna ricordarsi che il popolo Isrelita era stato praticamente inglobato all’interno dell’Impero Ottomano per oltre 6 secoli e che tale impero si è sostanzialmente dissolto nel 1922, subito dopo la fine della Grande Guerra, dando così modo alle genti di origine ebraica di prendere ulteriormente coscienza di sé come popolo unito e di pianificare il proprio futuro.

Proseguendo in quello che è stato per oltre 3000 anni il filo conduttore del loro pensiero, hanno continuato ad inseguire la ricerca di quella che, nei libri di storia alle scuole medie ci indicano come la “Terra Promessa” e, dopo un ventennio circa, nel 1948, sotto la guida di Ben Gurion, strenuo sostenitore dell’esistenza di uno stato di Israele, riuscendo finalmente a coronare il loro sogno e costituendolo di fatto.

Quanto poi successo in seguito lo si può tranquillamente leggere nei link a fondo articolo a partire dalla “guerra dei 6 giorni” fino ai giorni nostri, e non è mia intenzione andare ad esaminare nei dettagli tutto ciò che è avvenuto, con le atrocità commesse da una parte e dall’altra, ma quello che vorrei sottolineare in questo momento è che, sostanzialmente, in quell’epoca, all’interno dei confini di uno stato preesistente, ne è stato creato arbitrariamente un altro, senza, per altro chiedere, il permesso a nessuno.

https://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_israelo-palestinese

https://it.wikipedia.org/wiki/Palestina

In pratica, fra la Giordania a Est, la Siria a Nord-Est, l’Egitto a Ovest e il Libano a Nord, fu individuata dai paesi vincitori della Grande Guerra, Inghilterra in testa, quel terreno nel quale vivevano i palestinesi, che venne occupato dal già citato Mandato Britannico, e sul territorio nel quale venne istituito in seguito il neonato Stato di Israele per permettere al popolo ebraico di avere una casa ed uno stato propri, ma a scapito della popolazione ivi residente da millenni.

Un po’ come il cuculo, che depone le propria uova nel nido di altri uccelli e, quando queste si schiudono, buttano fuori i figli dei legittimi proprietari.

Un Confronto Inevitabile

Tutto ciò, come facilmente prevedibile, ha scatenato una continua guerra che dura da ormai 70 anni, con rovesciamenti di fronti continui e con indicibili soprusi da una parte ed atti terroristici dall’altra, che stanno vedendo una terribile, per quanto prevedibile, recrudescenza proprio in questi giorni.

La contrarietà alla guerra

Confermando la mia irremovibile contrarietà ad ogni tipo di guerra, e con buona pace dei guerrafondai produttori di armi, che ne fabbricano continuamente – fosse per me le bandirei dalla faccia della Terra e, forse, si otterrebbe qualche cosa – vorrei solo segnalare che, di fatto, tutto quanto accaduto 70 anni or sono non ha assolutamente né giustificazione né, tanto meno, logica – se non quella del più forte – e che non si può fare una cosa simile solo perché 3000 anni fa quello stesso territorio era appartenuto ai propri avi.

La storia del popolo ebraico

Come si può evincere tranquillamente, leggendo nei link sopra riportati, fin dall’inizio del secolo scorso il popolo ebraico, al quale va riconosciuta una perfetta organizzazione e capacità, sia finanziaria che di unione fra consimili, ha dato vita ad una serie di Aliyah (esodi di massa) che hanno riportato su quel territorio la maggior parte del popolo stesso, sparso in giro per il mondo, al fine di costituire un vero e proprio stato.

La coesistenza forzata di due popoli

Ed è del tutto ovvio che, alla fine dei discorsi, la coesistenza forzata sullo stesso suolo di due popoli così diversi abbia portato alla situazione attuale e che, in sostanza, non potrà mai esserci una pacifica convivenza fra due culture così diametralmente opposte e, per di più, spalleggiate dai due soliti blocchi che dividono il resto del mondo.

Una Soluzione Violenta

Mi dispiace dirlo, ma questo problema non può avere una soluzione se non di tipo violento, poiché questi due popoli, oltre a non essere in grado di coesistere insieme, per tutta una serie di motivazioni che, in qualche modo, ho cercato di spiegare nelle poche righe sopra scritte, convogliano su di loro tutti gli interessi e le meschine “voglie” del resto del mondo che cerca di risolvere i propri problemi lontano dalle proprie case, fregandosene del fatto che per fare questo altri dovranno soffrire e morire al posto loro.

La Terza Guerra Mondiale

E il brutto di tutta questa situazione al di là delle personali convinzioni di ciascuno di noi, è che nonostante in questo teatro di guerra le cosiddette “democrazie occidentali” abbiano scelto di combattere il male assoluto – per loro – rappresentato in buona sostanza dal blocco Russo-Cino-Indiano-Musulmano, con estrema probabilità il conflitto e le ripercussioni che ne deriveranno non si limiteranno a livello territoriale a quella, in fondo, piccola area geografica, ma rischiano realmente di incendiare tutto il mondo.

La natura umana

Non so cosa possano pensare singolarmente i lettori ma se aggiungiamo a tutta questa situazione la vergognosa pantomima che si sta dipanando ormai da 2 anni nell’est Europa, mi dispiace dirlo ma siamo realmente sull’orlo di quella che viene agitata da sempre come Terza Guerra Mondiale.

I prodromi perché ciò accada ci sono tutti e a scapito di quanti mi possano dare del catastrofista, vorrei indicare che a capo di tutto ciò non ci sono dei leader di stati che vogliono emulare i dittatori del passato ma c’è quello che è il più grande male che affligge la nostra umanità e cioè la nostra reale natura.

Noi siamo stati, siamo e saremo sempre degli animali violenti, prepotenti che vogliono imporre il proprio tornaconto ed interesse sopra a quanti ci stanno intorno, e questo non è estirpabile.

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