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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Terza guerra mondiale

Carro armato in primo piano e una grossa esplosione sullo sfondo

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Quando si pensa o si parla di Terza Guerra Mondiale, immediatamente in tutti noi, specialmente nelle classi di età inferiori ai 40 anni, si tende ad immaginarsi un conflitto sullo stile dell’ultima guerra che ha infiammato i territori dell’intera Europa, in particolare e, più in generale, l’intero mondo.

Ci immaginiamo divisioni infinite di “panzer” con al seguito schiere illimitate di uomini imbacuccati in divise impolverate e coperti dai classici elmetti che abbiamo visto e stravisto nelle centinaia di film prodotti in tutto il dopoguerra, mega corazzate o subdoli sottomarini che lanciano devastanti siluri contro qualsiasi natante abbia la sfortuna di trovarsi di fronte ai loro periscopi.

Nel nostro immaginario pensiamo ad un tipo di guerra che, per forza di cose, debba avere come denominatore comune l’invasione e la devastazione di un numero elevato di paesi indifesi – come è successo per Polonia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e, successivamente, Francia e Inghilterra – impiego infinito di bombe sganciate da schiere di bombardieri, con al seguito centinaia di caccia che si gettano a capofitto in micidiali combattimenti con i nemici, per non parlare di generali che si riuniscono in bunker sotterranei per pianificare le prossime mosse.

Se poi risaliamo con la memoria – almeno i più anziani di noi, che hanno avuto modo di sentire i racconti direttamente dalla voce dei propri nonni o, quantomeno, si sono dovuti adattare allo studio scolastico – alla Grande Guerra (Prima guerra Mondiale, ndr), possiamo facilmente vedere quale siano le differenze sostanziali con la seconda guerra.

Infatti, mentre la prima è stata una guerra cosiddetta “di trincea”, con massacri indicibili, combattuta prevalentemente nel cuore dell’Europa e che ha causato un numero impressionante di vittime sui campi di battaglia, falcidiati dai nidi di mitragliatrici o dalla mira infallibile dei cecchini, per non parlare delle migliaia di vittime occorse a causa dei famigerati gas, bellamente utilizzati da ambo gli schieramenti, la seconda guerra mondiale ha potuto vedere un sostanziale cambio di “paradigma combattivo”, sviluppandosi maggiormente grazie alle innovazioni tecnologiche avvenute nel frattempo, per poi sfociare, alla fine, nell’olocausto nucleare, scatenato con false e vergognose scusanti inesistenti dagli Stati Uniti d’America sulla già vinta potenza nipponica.

A questo proposito, vorrei ricordare a quanti non hanno ben presente la vicenda nei dettagli, o anche a coloro i quali si siano “dimenticati” di tale sconcertante dimostrazione della imbecillità umana, che le due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki agli inizi dell’agosto 1945 hanno causato, nel loro complesso, all’incirca 300.000 morti, quasi tutti civili, e la distruzione pressoché totale delle due città.

Chiuso questo vergognoso capitolo del nostro passato, vorrei arrivare al nocciolo della questione, cercando di far capire a quanti mi leggono che la Terza Guerra Mondiale è, di fatto, già iniziata, anche se, praticamente, a tutti quanti non appare in tutta la sua perniciosa pericolosità, sostanzialmente solo per un fatto assai semplice da analizzare.

Infatti, tutti quanti noi, da una parte, abbiamo la possibilità di “studiare” ciò che è avvenuto durante la Prima e la Seconda Guerra (5 anni la prima e 6 la seconda) leggendo i numerosi libri che ne parlano ampiamente e, quindi, riusciamo in pochissimo tempo ad avere un quadro più o meno completo di tutti gli accadimenti succedutisi nel corso di tutto il conflitto.

Dall’altra parte, ovverosia oggi, non abbiamo questa possibilità, poiché i “fatti” li viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, ascoltando o leggendo i vari organi di stampa che, bene o male, in malafede o in buonafede (rarissimi, questi ultimi) ce li raccontano.

Ma, se per un momento riusciamo a “raccogliere” nella nostra mente tutti gli avvenimenti che si sono succeduti in questo ultimo anno, e li aggiungiamo a quanto è successo nei 3 o 4 anni precedenti, già ci possiamo accorgere che non siamo di fronte ad “un’operazione speciale”, come viene chiamata dai russi o, viceversa, ad “un’invasione illecita”, come viene definita dalle potenze occidentali, ma bensì ci troviamo di fronte a quella che si può, a buona ragione, chiamare Terza Guerra Mondiale.

Se poi siamo ancora più bravi e addentro alle vicende storico politiche che il nostro mondo sta attraversando, possiamo tranquillamente “vedere” quelle che saranno le future azioni che si potranno sviluppare in conseguenza di questa catastrofe annunciata.

Analizzando più nel dettaglio la situazione, possiamo vedere come al solito che ci sono due fondamentali schieramenti, il primo dei quali guidato, come sempre, dagli U.S.A. – che continuano a portare avanti una politica di “aggressione camuffata” da ormai 70 anni – al seguito dei quali l’intera comunità Europea si è aggregata, prona e imbelle di fronte alla arroganza imperialistica d’oltreoceano.

Ci sono, è vero, dei distinguo da parte della Germania, ma sono assolutamente di poco conto e molto flebili, mentre, al contrario, dovrebbero alzarsi sopra a questo immane chiasso per riuscire, in qualche modo, a porre un freno a tutto ciò.

Dall’altra parte c’è il secondo blocco, che vede Russia, Cina, India, Pakistan, Emirati Arabi, Iran, Brasile, schierati sostanzialmente insieme verso il perseguimento di un unico obiettivo che, a differenza di quanti la pensino in modo contrario, è solo economico, e nulla ha a che vedere con la tanto sbandierata “solidarietà” umana verso un popolo che soffre un’aggressione da parte di un dittatore nazista (questa è una definizione che ho avuto modo di ascoltare dalla bocca di alcuni politici, che mi hanno veramente fatto sbellicare dalle risate, in quanto fino a pochi anni fa facevano a gara per entrare nelle grazie della ex Unione Sovietica).

Perché deve essere chiaro a tutti quanti che i veri motivi per i quali, da una parte, gli U.S.A. premono per un totale egemonia sul Vecchio Continente e, dall’altra, il secondo gruppo fa di tutto per vanificare questi sforzi, non ha nulla a che vedere con contese di tipo territoriale, ma, semplicemente, è una guerra di tipo finanziario economico per il dominio assoluto a livello globale.

Infatti, per oltre 70 anni abbiamo avuto un sistema finanziario mondiale “dollaro-centrico”, e sono ormai diversi anni che, con a capo la Cina, il coacervo di nazioni poco sopra ricordate sta lottando strenuamente per cambiare questo fondamentale paradigma della finanza mondiale, al fine di trasformarlo in, con molta probabilità, Yuan-centrico.

Al limite, con una moneta neonata, purché non sia il dollaro.

Visto e considerato che la popolazione di riferimento di questo secondo fronte assomma ad oltre il 60% dell’intera popolazione mondiale, gli Stati Uniti se la sono letteralmente fatta sotto, poiché se tale operazione dovesse riuscire, loro, nonostante le inesauribili risorse materiali delle quali dispongono, verrebbero messi fuori gioco per un tempo indefinito e, quindi, si ritroverebbero a ricoprire un ruolo che non sentono loro e del quale non vogliono assolutamente parlare.

E che i fatti stiano andando nella direzione di una deflagrazione globale di questo conflitto – che è solo agli inizi – lo si può vedere dalle azioni che, via via, accadono nel resto del mondo, come ad esempio la recrudescenza dei combattimenti Israelo-Palestinesi, con il coinvolgimento, due giorni or sono, anche dell’Iran (bombardata una fabbrica di droni Iraniana da parte di Israele), la tensione ormai alle stelle nei territori della ex Jugoslavia, con il movimento di diverse forze armate nella regione e, per ultimo, ma assolutamente non meno pericolosa, la questione infinita fra Cina e Taiwan.

Per concludere, stiamo osservando l’infinito balletto delle dichiarazioni, provenienti da una parte e dall’altra, con l’assicurazione da parte di Germania e Francia che la fornitura di missili a lunga gittata (a cosa gli servono missili che possono andare ad oltre 2000 km di distanza, se non a bombardare direttamente il territorio russo?) e di aerei da caccia come gli F16, non potrà nemmeno essere presa in considerazione, per evitare la tanto ventilata “escalation” e che, in sostanza, tali armamenti costituiscono quella che è una linea “invalicabile”.

Anche i Leopard e gli Abraham americani facevano parte di questa “linea invalicabile”!

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