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Campi elettromagnetici: il pericolo invisibile per la salute umana

rappresentazione delle onde emesse da un'antenna

Tabella dei contenuti

Introduzione

Molti sanno che l’esposizione a raggi ionizzanti come i raggi X e i raggi gamma può causare il cancro. Tuttavia, esiste una consapevolezza limitata che alcuni campi elettromagnetici non ionizzanti possono essere cancerogeni per l’uomo. Questi campi elettromagnetici non ionizzanti sono emessi da dispositivi elettronici come Wi-Fi, segnali Bluetooth e dispositivi wireless utilizzati nelle telecomunicazioni.

Secondo l’Istituto Nazionale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (INAIL), i campi elettromagnetici sono “campi di energia che si propagano nello spazio, senza bisogno di un mezzo di trasporto materiale, sotto forma di onde elettromagnetiche”.

Campi elettromagnetici ionizzanti vs non ionizzanti

I campi elettromagnetici ionizzanti sono considerati cancerogeni, mentre quelli non ionizzanti generalmente non lo sono. I campi elettromagnetici ionizzanti come i raggi X, i raggi gamma e i raggi cosmici hanno abbastanza energia per rimuovere gli elettroni dagli atomi, causando mutazioni nel DNA. Le mutazioni accumulate possono portare alla malignità cellulare.

D’altra parte, i campi elettromagnetici non ionizzanti come quelli emessi da dispositivi wireless come telefoni cellulari, modem Wi-Fi, TV e ripetitori per cellulari utilizzati nelle telecomunicazioni, non hanno abbastanza energia per danneggiare direttamente il DNA. Tuttavia, vari studi hanno collegato l’esposizione a campi elettromagnetici non ionizzanti con la rottura del DNA.

Possibile effetto cancerogeno dei campi elettromagnetici non ionizzanti

Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), alcuni campi elettromagnetici non ionizzanti sono classificati come cancerogeni di classe 2B, che indica una potenziale cancerogenicità per l’uomo. La radiofrequenza, un tipo di radiazione non ionizzante utilizzata nelle telecomunicazioni, potrebbe eventualmente rientrare nella classificazione di classe 2A, che denota un probabile cancerogeno per l’uomo.

Il professor emerito Martin Pall della Washington State University ha spiegato che solo specifiche frequenze e intensità di campi elettromagnetici provocano effetti sul DNA. In un recente studio dell’Università del Colorado, si è scoperto che a una frequenza di 4,2 MHz, i mitocondri di fibroblasti e fibrosarcomi umani sono aumentati di massa, inducendo stress cellulare.

L’ossidazione generata dai campi elettromagnetici può rompere il DNA nello sperma umano e nelle cellule dei fibroblasti, indicando rischi potenzialmente cancerogeni. Per questo motivo, il dottor David Carpenter dell’Università di Albany suggerisce che i campi elettromagnetici possono essere cancerogeni semplicemente inducendo “specie reattive dell’ossigeno” che stressano l’ambiente cellulare attraverso l’ossidazione.

Possibili effetti dei campi elettromagnetici sulla salute

Oltre al possibile effetto cancerogeno dei campi elettromagnetici, ci sono anche altri possibili effetti sulla salute umana. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’esposizione a campi elettromagnetici può causare effetti sul sistema nervoso centrale come mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno, irritabilità e depressione.

Inoltre, l’esposizione a lungo termine ai campi elettromagnetici può aumentare il rischio di malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson. L’esposizione ai campi elettromagnetici può anche influire sulla fertilità maschile, causando una riduzione della qualità dello sperma.

Campi elettromagnetici potenzialmente cancerogeni

Secondo IARC, i campi elettromagnetici non ionizzanti potenzialmente cancerogeni includono:

– Campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa (ELF) che si trovano comunemente a frequenze comprese tra 50 e 60 Hz emessi da linee elettriche, cavi elettronici e praticamente tutti i dispositivi alimentati elettricamente.

– Campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi da dispositivi wireless come telefoni cellulari, modem Wi-Fi, TV e ripetitori per cellulari utilizzati nelle telecomunicazioni. Questi sono anche utilizzati nella risonanza magnetica (MRI).

parabola che emette onde elettormagnetiche

Conclusioni

L’esposizione ai campi elettromagnetici è un argomento controverso in quanto gli effetti sulla salute umana non sono ancora completamente compresi. Tuttavia, ci sono prove che alcuni campi elettromagnetici non ionizzanti possono essere cancerogeni per l’uomo. Inoltre, ci sono anche altri possibili effetti sulla salute umana come mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno, irritabilità, depressione, malattie neurodegenerative e riduzione della qualità dello sperma.

Fonte:

https://www.theepochtimes.com/health/emfs-a-possible-human-carcinogen-linked-to-brain-and-breast-cancer-leukemia-5448431

Autore del testo originale: Marina Zhang
Originalmente tradotto in italiano da: Carlo Makhloufi Donelli per Ita.li

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