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La nuova rotta migratoria via Tunisia-Lampedusa: la verità sulle partenze dalle chat dei trafficanti

barcone carico di migranti

Tabella dei contenuti

Il fenomeno migratorio è sempre stato al centro dell’attenzione dei media, della politica e dell’opinione pubblica. In particolare, la rotta migratoria via Tunisia-Lampedusa è diventata oggetto di dibattito per via dell’aumento del numero di arrivi negli ultimi mesi.

In un articolo di Michelangelo Severgnini, vengono raccolte informazioni sulle chat dei trafficanti che organizzano queste partenze e che dimostrano come questa sia un’ondata nuova che aggira la Libia e raggiunge la Tunisia attraverso l’Algeria.

La situazione in Algeria e Tunisia

Severgnini ha scoperto che né Algeria né Tunisia stanno facendo nulla per contrastare i trafficanti, anzi sembra che il processo di adescamento e contrattazione tra migranti e trafficanti avvenga impunemente e alla luce del sole sulle pagine social senza alcun tipo di contrasto. Ciò dimostra una mancanza di volontà politica a livello locale per affrontare il problema.

Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), il numero di migranti che arrivano in Italia dalla Tunisia è aumentato del 300% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel solo mese di agosto 2023, sono sbarcati in Italia più di 6.000 migranti provenienti dalla Tunisia.

Il ruolo dei trafficanti

Le chat dei trafficanti sono il mezzo principale attraverso cui organizzano le partenze. In Tunisia, un meccanismo si è formato nell’ultimo anno che funziona un po’ alla vecchia maniera: vieni, paghi, parti (in tempi rapidi). Solo che ora sono i social ad accorciare e a velocizzare la catena di trasmissione.

Molte pagine Facebook non sono gestite dai singoli trafficanti, ma funzionano come bacheche degli annunci. Qui vengono pubblicate le offerte di viaggio, i prezzi e le condizioni.

La situazione dei migranti

I migranti raggiungono la Tunisia in poche settimane e in poche settimane si imbarcano diretti a Lampedusa. La cosa sorprendente è che i migranti pronti alla partenza non transitano dalla Libia, ma dall’Algeria. Ciò dimostra che la rotta migratoria sta cambiando e che i trafficanti stanno cercando nuove vie per aggirare i controlli.

Secondo l’OIM, la maggior parte dei migranti che arrivano in Italia dalla Tunisia sono giovani uomini provenienti da paesi dell’Africa subsahariana come Mali, Guinea, Costa d’Avorio, Senegal e Gambia. La maggior parte di loro cerca lavoro in Europa per sfuggire alla povertà e alla disoccupazione nei loro paesi d’origine.

Le conseguenze della situazione

La situazione in Tunisia sta diventando sempre più critica a causa dell’aumento del numero di arrivi. Il governo italiano ha chiesto alla Tunisia di fare di più per contrastare i trafficanti e per controllare le partenze. Tuttavia, la Tunisia sta attraversando una crisi politica ed economica che rende difficile affrontare il problema.

La situazione dei migranti è altrettanto critica. Molti di loro arrivano in Europa senza documenti e senza lavoro, il che li rende vulnerabili all’esclusione sociale e all’exploitation. Inoltre, molti di loro rischiano la vita durante il viaggio in mare a bordo di imbarcazioni sovraffollate e insicure.

Conclusioni

In conclusione, la rotta migratoria via Tunisia-Lampedusa sta diventando sempre più critica e richiede un intervento deciso da parte delle autorità competenti. La situazione dei migranti è altrettanto critica e richiede un intervento a livello internazionale per garantire loro una vita dignitosa e sicura.

**Fonte**: “La nuova onda migratoria via Tunisia-Lampedusa: dalle chat dei trafficanti la verità sulle partenze” di Michelangelo Severgnini su “L’antidiplomatico”


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