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Governo Meloni: le promesse tradite

Salvini sussurra qualcosa all'orecchio di una Giorgia Meloni dall'aspetto stanco

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Fin da dopo le elezioni, a fine settembre, tutti quanti siamo stati in ansia e trepidante speranza, nell’attesa di vedere cosa ci avrebbe portato il nuovo governo, per la prima volta dopo oltre dieci anni, espressione diretta della volontà popolare.

Visti i due anni passati alla luce dei disastri più o meno colpevoli, fatti dai precedenti governi, Conte 1, Conte 2 e Draghi, con le incommensurabili performance dei vari Speranza, Lamorgese, Bonafede & c., tutti quanti speravamo di assistere ad un capovolgimento delle situazioni di ordinaria amministrazione che, ormai, sembravano essere sfuggite non solo di mano, ma anche dalla logica di un bambino di 10 anni.

Le aspettative, dopo una campagna elettorale durata praticamente due anni, erano tante, e anche diverse persone dello schieramento che ha poi perso le elezioni di settembre si era espressa con ottimismo verso quello che si delineava sempre di più essere il nuovo assetto politico dei prossimi 5 anni (e forse anche di più).

La nuova compagine, formata sostanzialmente dai tre partiti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – vittoriosi su tutti – con i tre leader: Berlusconi, Salvini e Meloni, nonostante avesse al suo interno vecchi nomi di personaggi stranoti alle cronache per il loro “non fare” o, peggio ancora, per le loro “alzate d’ingegno” degne dei più ostinati somari, sembrava poterci dare quanto ogni cittadino si aspettava dalla politica.

Personalmente, ho seguito l’evolversi della situazione durante questi lunghi 3 anni e, inizialmente, avevo riposto buone speranze pure io nella Meloni, fino a quando, con mio grande rammarico, anche lei si è piegata alle dinamiche pro U.S.A., pro Europa e, sostanzialmente, piegata supinamente a tutti i diktat imposti dai poteri forti che governano Europa e Mondo.

A quel punto ho capito che, malauguratamente, l’Italia non poteva avere alcun tipo di futuro, poiché, seguendo la stessa politica che è stata seguita fino ad oggi, se non sarà domani, sarà dopodomani ma, inevitabilmente, andremo a sbattere contro la dura realtà, che tutti continuano a non voler vedere.

E come sempre, in questi ultimi anni, con mio reale disappunto ho dovuto constatare di aver visto giusto, poiché fin dalle prime mosse messe a punto dal nuovo governo, si è potuto vedere la totale “continuità” con l’ultimo governo Draghi, servo fedele dell’Europeismo più sfrenato.

Come si può vedere, i primi provvedimenti adottati dalla Meloni e dal suo governo sono stati, in ordine:

-Continuazione della campagna vaccinale, senza, per altro, insistere più di tanto su quanto promesso, ovvero di costituire una commissione d’inchiesta seria per quanto successo durante la pseudo pandemia;

-Il nuovo ministro della salute, Schillaci, ha pedissequamente ricalcato le orme del suo disastroso predecessore, Speranza, non avendo il coraggio di eliminare definitivamente le museruole da ogni luogo in Italia, e lasciandole fino a primavera prossima (state tranquilli, che poi troveranno una scusante per reiterare l’obbligo “ad libitum”, poichè questo è lo scopo primario) in tutte le strutture sanitarie o similari, come addirittura le A.S.L., dove una persona si reca per pagare un ticket;

-Peggio ancora, proprio oggi è uscita la notizia che, durante gli incontri dei giorni scorsi con la Ursula Von Der Lyen e con i vertici Europei, ha dato ampia garanzia – finalizzata ieri, con il voto del Senato – di continuare a fornire armamenti all’Ucraina, per la difesa ad oltranza dalla Russia;

-Sotto il profilo economico, non si è capito poi molto bene cosa abbia intenzione di fare, tranne generiche promesse di riordinare l’intera economia Italiana nei prossimi 5 anni della legislatura e che, per il momento, con i soldi disponibili – effettivamente non ce ne erano più – ha preferito, e qui devo darle atto, venire incontro alle necessità dei cittadini, con una forte azione sulle bollette dell’energia.

Queste le principali azioni del governo che, in sostanza, non ha scalfito nemmeno di sfuggita l’enorme voragine che si sta aprendo sotto i nostri piedi, e che avrebbe necessitato di maggior coraggio e più serietà, oltre che di visione strategica della situazione globale.

Per fare un esempio lampante a proposito delle sperequazioni delle bollette energetiche (ricordatevi che quelle del gas, nonostante il prezzo dello stesso sia calato di oltre la metà, negli ultimi 4 mesi, mentre le bollette continuano, imperterrite, ad aumentare) avrebbe dovuto, con fermezza e da vera leader di una nazione sovrana, imporsi con le multinazionali energetiche e obbligarle per legge ad eliminare le voci alternative presenti sulla bolletta, come le spese di trasporto, le spese di dispacciamento, le spese di commercializzazione e, per ultima, quella che viene chiamata “perequazione”.

Altro fatto, a mio avviso di una pericolosità estrema, è il voler continuare sulla strada del sostegno “militare” all’Ucraina senza rendersi conto che, un domani, saremo, gioco forza, costretti a interfacciarci con la Russia che uscirà da questa guerra, e visto e considerato che, con estrema probabilità, il risultato di questa guerra sarà una sostanziale vittoria della Russia o, al limite, un “pareggio” (anche se in queste cose il pareggio non esiste) e questo per un milione di motivi che ho già avuto occasione di illustrare in precedenti articoli, quando ciò avverrà, state pur certi che Putin o chi per lui non si scorderà di certo del ruolo sostenuto dal nostro paese e, come sempre, chi ne farà le spese saremo noi cittadini.

Per ultimo ma non meno importante, si preannunciava da squilli di tromba che il nuovo governo avrebbe approcciato il problema dei migranti e degli scafisti che fanno affari d’oro con la tratta umana dei poveri derelitti che si imbarcano su gommoni fatiscenti, con determinazione e con fermezza – ricordate il blocco navale, tanto auspicato da Meloni e Salvini in tempi di opposizione? – mentre, nella realtà, ha, sì, adottato degli escamotage che rendono le cose più difficili alle O.N.G. e a chi vuole operare in tale settore ma, con buona pace sua e di tutti quelli che avevano paura di veder finire i loro lucrosi affari, le cose, praticamente, continuano nello stesso modo di prima.

Sì, ha fatto un po’ la voce grossa, ma parafrasando Robert de Niro nell’impareggiabile “Gli Intoccabili” si potrebbe dire: “sei solo chiacchiere e distintivo!”.

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