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Israele: tra sionismo, transumanesimo e conflitti interni

bandiera israeliana disegnata a murale

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In questo articolo, Stefano Zecchinelli analizza la situazione attuale in Israele, tra conflitti interni, sionismo e transumanesimo. L’autore esamina la recente alleanza strategica fra il nazionalismo ucraino e il sionismo-revisionista nella proiezione della “guerra eterna” contro Russia e Cina. Inoltre, Zecchinelli critica la dottrina della “guerra eterna” e l’imperialismo tecnocratico di Netanyahu.

Alleanza fra straussiani, nazionalisti integralisti e sionisti-revisionisti

L’autore sottolinea l’assimilazione dell’Holodomor alla Shoah affermando che l’alleanza fra straussiani, nazionalisti integralisti e sionisti-revisionisti abbia portato alla nascita di nuove dittature caratterizzate dalla Teo-politica. Questo tipo di alleanza ha consolidato la “guerra eterna” contro Russia e Cina. Secondo Zecchinelli, l’alleanza è stata creata dai cosiddetti “straussiani”, seguaci dell’ideologia politica del filosofo Leo Strauss, che sostengono l’idea di una democrazia guidata da un’élite intellettuale.

Conflitti interni in Israele

Le proteste contro la controriforma della magistratura in Israele hanno fatto emergere tutte le contraddizioni interne al sionismo territoriale. L’autore critica la transizione di Netanyahu da una concezione tradizionale dell’imperialismo ad una nuova architettura di potere, utilizzando la Teo-politica per rilanciare la costruzione della Grande Israele contro l’Eurasia. Entrambi gli schieramenti rappresentano un male. Secondo Zecchinelli, la sinistra post-marxista ha subito appoggiato acriticamente la borghesia “cosmopolita” israeliana contro Netanyahu, trasformando un conflitto inter-sionista nella perpetua lotta fra democrazia ed autoritarismo.

Transumanesimo e imperialismo tecnocratico

Zecchinelli definisce Netanyahu come un dittatore post-moderno; neoliberista, neo-sionista ed aperto al transumanesimo. Il mito della Grande Khazaria ha una proiezione transumanista nelle guerre “di quinta generazione”. Tel Aviv è diventata a sorta di tempio/laboratorio nell’utilizzo militare delle nuove tecnologie di cui si servirà l’imperialismo USA per sottomettere una porzione del pianeta. Secondo l’autore, Netanyahu non guarda al passato, ma ad un nuovo modo d’intendere il capitalismo; quello tecnocratico, teorizzato da Harari a Davos. Inoltre, l’autore critica la legge sulla ragionevolezza e gli sproloqui teocratico-razzisti del ministro Ben Gvir sulla “distruzione del Tempio”, affermando che il mito della Grande Khazaria ha una proiezione transumanista nelle guerre “di quinta generazione”.

In sintesi, Zecchinelli sostiene che la situazione attuale in Israele sia caratterizzata da conflitti interni, alleanze strategiche con il nazionalismo ucraino e dal transumanesimo e imperialismo tecnocratico di Netanyahu.

Articolo originale su linterferenza.info

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