Il primo ministro israeliano ha promesso vendetta dopo che Hamas ha ucciso 21 soldati in un singolo attacco, il più alto bilancio delle vittime dall’inizio della guerra.
L’IDF ha dichiarato che 21 dei suoi membri sono stati uccisi vicino a Khan Younis il giorno prima, quando i combattenti di Hamas hanno lanciato missili anticarro contro di loro. L’esplosione risultante ha causato il crollo di due edifici mentre molti soldati israeliani erano all’interno delle strutture o nelle vicinanze.
La risposta di Netanyahu
Il primo ministro Netanyahu ha definito lunedì “uno dei giorni più difficili dall’inizio della guerra“. Ha affermato che l’IDF stava indagando sull’incidente per “trarre le necessarie lezioni e fare tutto il possibile per preservare la vita dei nostri combattenti”.
Il bilancio delle vittime e l’operazione terrestre israeliana
Più di 25.000 persone, per lo più civili, sono state uccise nell’enclave palestinese dall’inizio della guerra, secondo i funzionari della sanità di Gaza. Circa 220 soldati dell’IDF sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva terrestre israeliana a fine ottobre.
L’assedio di Khan Younis e le azioni israeliane
Le truppe israeliane hanno circondato Khan Younis, la seconda città più grande di Gaza, dove l’IDF ritiene che i leader di Hamas si stiano nascondendo. Funzionari della sanità palestinese hanno dichiarato lunedì che le forze israeliane avevano fatto irruzione in uno degli ospedali della città e avevano assediato un altro.
La proposta di cessate il fuoco respinta da Hamas
Netanyahu ha respinto le richieste di negoziare un accordo a due stati per porre fine al conflitto, che consentirebbe la creazione di una nazione palestinese indipendente. Il governo israeliano avrebbe proposto un cessate il fuoco fino a 60 giorni per consentire il rilascio di tutti i prigionieri rimanenti a Gaza in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Hamas avrebbe respinto l’offerta, hanno riferito diversi media martedì.
L’attacco ha scosso profondamente Israele e ha portato a una risposta decisa da parte del governo e delle forze armate. La situazione continua a evolversi mentre entrambe le parti cercano di proteggere i propri interessi e raggiungere una soluzione duratura al conflitto.
