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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Norimberga 2

Foto dell'aula durante il processo di Norimberga

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La Corte Superiore di Giustizia del Canada, ha accettato la causa presentata per crimini contro l’umanità e, di conseguenza, si è aperto il relativo processo.

Ora, cosa riuscirà ad ottenere questa iniziativa a livello internazionale, non è dato saperlo, ma si può sempre sperare che riesca, in qualche modo, a scardinare l’aberrante piano che è stato pensato e messo in atto da un gruppo di persone – ben note – al fine di ottenere il pieno potere con il controllo totale dei popoli, ormai da diversi anni.

Come si può leggere tranquillamente cliccando sul link in fondo, che riporta alla pagina ufficiale dove vengono raccolti tutti i documenti relativi a questo processo, oltre ad una serie di notevole interesse, concernente tutti i possibili dubbi sul Corona virus e su quello che è stato scatenato grazie a questa immensa sceneggiata, dai dati si desume che, in sostanza, tutto quanto stiamo vivendo da due anni a questa parte faceva parte di un progetto a media-lunga scadenza che, originariamente, avrebbe dovuto essere posto in essere nel 2050 e che, in seguito, passando prima per il 2030, è stato poi frettolosamente anticipato al 2020 con gli ovvi, macroscopici errori che una tale accelerazione ha comportato.

Per sintetizzare meglio quanto si può riscontrare nel sito ufficiale di questa organizzazione, composta da oltre 1000 avvocati, provenienti da tutto il mondo, e capitanati da uno dei migliori avvocati esistenti oggi, Reiner Fuellmich, famoso per la vittoria delle sue cause miliardarie vinte contro i colossi della Deutsche Bank e Wolkswagen per il diesel gate, questo gruppo ha iniziato un’azione legale nei confronti dell’Oms – Organizzazione mondiale della sanità – e il gruppo di Davos, che conta al suo interno la presenza di circa 3.000 fra i più ricchi e potenti uomini del mondo. Questi ultimi, rei, secondo Fuellmich, di aver pianificato ed organizzato il più grande evento criminoso della storia umana.

Dall’altra parte il gruppo di Davos, guidato, per così dire, da Klaus Schwab e con la presenza dei soliti noti Rokfeller, Rothschild, Gates e tanti altri che ormai conosciamo tutti, ha orchestrato un piano che chiamare diabolico sarebbe usare un eufemismo.

D’altronde nemmeno si sono nascosti o hanno cercato di celare quali fossero i loro veri piani, in quanto basta ricercare in rete e si trovano tutti i documenti relativi alle varie dichiarazioni, nel tempo, dei vari componenti succitati, attraverso le quali, spudoratamente, dichiaravano in modo del tutto palese quello che si apprestavano a fare, forti del fatto che, a ragione, sapevano che l’opinione pubblica mai sarebbe riuscita ad essere univocamente d’accordo su quanto sarebbe stato necessario fare per fermarli.

Infatti, oggi, tutti quelli che portano avanti questi stessi discorsi, vengono tacciati, come minimo, di “complottismo” se non, addirittura, perseguiti per vie legali e, sicuramente, isolati dai loro stessi amici e indicati come persone da evitare. E in questo sta la loro forza.

La motivazione che viene addotta per spiegare il perché di questo complicato piano su scala mondiale, come giustamente ricorda anche un nostrano divulgatore, Alessandro Meluzzi, è di natura economica. L’azione di questo gruppo si è prevalentemente indirizzata sull’Europa, in quanto è la zona più pesantemente colpita da un sovraindebitamento e, sostanzialmente, in bancarotta, grazie alle politiche scellerate degli anni scorsi.

Infatti pare, sempre secondo Fuellmich e compagni, che i fondi pensione dell’intero continente siano ormai stati saccheggiati e quasi esauriti, per cui hanno dovuto anticipare le loro mosse prima che i popoli si accorgessero di quanto accaduto e iniziassero a “protestare” con reale veemenza.

Ecco, quindi, che le azioni dei vari governi, quello Italiano in testa, guidato dallo stesso Draghi, che è stato una delle principali cause del disastro economico dell’Europa con le sue politiche del Quantitative Easing – operazione che ha cercato di dare soldi alle banche, ormai sull’orlo del fallimento totale, con conseguenze devastanti per l’intera società Europea – sono state anticipate così bruscamente sul piano originale.

Il paradosso di tutta questa vicenda è che tutti questi elementi, atti all’attenta valutazione di quanto sta succedendo, sono di facile reperimento sulla rete e, contrariamente a quanto si possa pensare per un piano di tale portata, non sono stati minimamente nascosti agli occhi dell’opinione pubblica.

Ma per poterli trovare e, contestualmente, comprendere, oltre alla volontà, ci vuole anche la capacità di sintesi ed avere una  “visione d’insieme” che, purtroppo, manca alla maggior parte di noi.

Per concludere, personalmente, spero di cuore che questa azione di pochi coraggiosi dia i suoi frutti e si apra, come già detto circa un anno fa in altri articoli, la stagione dei grandi processi, con le relative condanne di tutti gli autori. Questi ultimi, responsabili di migliaia di morti, anche se, in fondo all’anima, sono quasi convinto che ormai sia troppo tardi e che alla fine di tutta questa pantomima avranno vinto loro.

Ma non tanto perché non ci saranno condanne o perché i responsabili non pagheranno ma, sostanzialmente, perché questi personaggi sono riusciti ad ottenere quello a cui più miravano, ovvero l’inebetimento totale della stragrande maggioranza della popolazione mondiale.

Infatti, e ripetendomi fino alla nausea, quando si vedono persone che, da sole in auto, portano la mascherina o anche mentre vanno a fare jogging o, altrimenti, quando passeggiano in solitaria, si capisce quanto in profondità abbia colpito questo subdolo piano che, in sostanza, non necessita minimamente di soldati o guardie o mastini tipo SS per controllare la popolazione, poiché è la stessa popolazione che si auto controlla e autolimita, comportandosi eclatantemente da docile “gregge”, quale è in realtà.

Noi non conosciamo l’intero piano di questi personaggi, anche se, come detto, si potrebbero trovare tracce palesi in ogni dove nella rete, ma sono del tutto convinto che non sia finita qui, poiché questo non è altro che il primo atto.

E ho pure  l’amara sensazione che il “secondo atto” di questa sceneggiata globale sarà molto più doloroso del primo, comprendendo, come logica impone, la guerra globale.

I prodromi di tutto ciò sono già sotto gli occhi di tutti, anche se non vengono né considerati né capiti.

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