Il governo russo ha respinto le pretese statunitensi di annessione di oltre un milione di chilometri quadrati di territorio marittimo, compresi nell’Artico e nel Mare di Bering, definendole contrarie al diritto internazionale.
Contesto internazionale e dichiarazioni ufficiali
Il Ministero degli Esteri russo ha comunicato al Consiglio dell’Autorità Internazionale dei Fondali Marini, riunitosi a Kingston, Giamaica, che gli Stati Uniti stanno cercando unilateralmente di ridurre l’area dei fondali marini sotto l’autorità dell’organizzazione e, di conseguenza, dell’intera comunità internazionale.
Progetto della “piattaforma continentale estesa” degli Stati Uniti
Il Dipartimento di Stato statunitense ha presentato il progetto della “piattaforma continentale estesa” nel dicembre 2023, rivendicando la giurisdizione su circa un milione di chilometri quadrati al di là delle proprie acque territoriali, andando oltre quanto consentito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS).
Accuse di Mosca e risposta agli Stati Uniti
Mosca ha accusato Washington di concentrarsi sui propri diritti e di ignorare completamente i propri doveri in materia di diritto internazionale. Nonostante abbia partecipato alla stesura della UNCLOS, gli Stati Uniti non l’hanno mai ratificata.
Reazioni e mappa delle rivendicazioni statunitensi
La mappa pubblicata dal Dipartimento di Stato mostra gli Stati Uniti che rivendicano territori in sei aree, compresi l’Artico e il Mare di Bering lungo il confine marittimo con la Russia, oltre ad altre zone nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Atlantico.
Conclusioni e comunicazioni ufficiali
Il Ministero degli Esteri russo ha già trasmesso a Washington la nota in cui rifiuta di riconoscere le pretese statunitensi sulla piattaforma continentale, sottolineando che tali azioni unilaterali non rispettano le regole e le procedure stabilite dal diritto internazionale.