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La lotta per il Mar Nero: L’Ucraina e la sfida per la Crimea

Raffigurazione della repubblica autonoma di Crimea

Tabella dei contenuti

Il Mar Nero è una regione di grande importanza geostrategica, soprattutto per l’Ucraina e la Russia, che si contendono il controllo di questa zona da molti anni. Nel 2014, la Crimea è stata annessa alla Russia, causando una perdita significativa di influenza per l’Ucraina nella regione del Mar Nero. Da allora, Kiev ha cercato di riconquistare la Crimea e di riprendere il controllo della regione.

L’attacco di Kiev e le conseguenze

Nel settembre 2023, l’Aeronautica ucraina ha attaccato la città di Sebastopoli, sede della Flotta del Mar Nero russa, causando danni significativi. Secondo le informazioni fornite da Kiev, i bombardamenti hanno causato la morte di 34 soldati russi, inclusa la perdita del comandante della Flotta del Mar Nero, Viktor Sokolov. Tuttavia, in seguito, Sokolov è apparso a una riunione del Ministero della Difesa russo, smentendo la versione ucraina degli eventi. Secondo il rapporto ufficiale russo, durante gli attacchi un solo soldato è risultato disperso.

La strategia ucraina e i suoi obiettivi

L’Ucraina ha pianificato attentamente gli attacchi utilizzando missioni di ricognizione e droni contro i sistemi di difesa aerea russi. Secondo alcune fonti ufficiali e non ufficiali, l’obiettivo strategico degli attacchi era la distruzione della Flotta del Mar Nero o la sua espulsione dalla Crimea. Tuttavia, questi obiettivi sembrano troppo ambiziosi, soprattutto considerando il fallimento dell’Ucraina nel tagliare la via di terra tra la penisola e la Russia continentale.

La situazione nel Mar Nero

Dopo che la Crimea è stata annessa alla Russia nel 2014, l’Ucraina ha perso il controllo di importanti infrastrutture nella regione del Mar Nero che aveva ereditato dall’URSS. La Flotta del Mar Nero ucraina, le unità della guardia costiera e i marines sono stati ridimensionati poiché la maggior parte dei loro colleghi che servivano sulla penisola si sono uniti al lato russo. Coloro che sono rimasti fedeli a Kiev sono stati in gran parte trasferiti a Nikolaev e Odessa.

Nonostante le dichiarazioni sulla riconquista della Crimea, le forze armate ucraine si sono concentrate sul Donbass, dove è scoppiata una sollevazione armata contro Kiev nella primavera del 2014. Avendo un budget militare relativamente basso, l’Ucraina ha dato priorità al finanziamento delle sue forze terrestri.

La produzione di missili da crociera

Tuttavia, Kiev ha sentito la necessità di compensare l’influenza persa nelle cruciali regioni del Mar Nero e del Mar d’Azov. Nel 2014, utilizzando ciò che restava delle strutture di produzione militare sovietiche (la fabbrica Artem nella capitale, la Motor Sich Engine Plant a Zaporozhye e la Kharkov Aviation Factory), ha sviluppato e prodotto il missile da crociera Neptune. Otto anni dopo, questi missili hanno giocato un ruolo importante nell’assalto dell’Ucraina alla regione del Mar Nero.

La situazione attuale

Nel febbraio 2022, il Mar Nero è diventato una delle principali direzioni dell’offensiva russa. Mosca ha preso il controllo dell’isola di Serpente situata vicino al delta del Danubio e della lingua di terra di Kinburn (che blocca completamente il fiume Bug Meridionale e la città di Nikolaev). Tuttavia, l’esercito russo non è riuscito a prendere il controllo completo di tutte le infrastrutture nella regione del Mar Nero, inclusi il porto e l’arsenale navale di Nikolaev, la base navale di Ochakov, i porti dell’agglomerato di Odessa e il Danubio.

In seguito all’attacco dell’Ucraina alla Flotta del Mar Nero russa a Sebastopoli nel settembre 2023, la situazione nella regione del Mar Nero è diventata ancora più tesa.

Conclusioni

La situazione nella regione del Mar Nero rimane instabile e incerta. L’Ucraina ha cercato di riconquistare la Crimea e di riprendere il controllo della regione, ma finora i risultati ottenuti sono stati limitati. La Russia ha aumentato la sua presenza militare nella regione e continua a esercitare una forte influenza sulla Crimea. Ciò potrebbe portare a ulteriori conflitti e tensioni nella regione in futuro.

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