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Il caso Ferragni è sintomatico del vuoto che ci circonda

Chiara Ferragni e Fedez

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Quando mi venne l’idea di aprire e fondare un giornale online per dare a chiunque la possibilità di scrivere di qualsiasi argomento senza, peraltro, dover appartenere a partiti, lobby di potere o, peggio ancora, essere costretto a seguire esami su esami costosi e praticamente inutili al fine di poter esprimere il proprio pensiero, fui fin da subito molto chiaro e determinato su quelli che sarebbero dovuti essere i paletti della mia neonata creatura, e cioè che chiunque sarebbe stato libero di scrivere di qualsiasi argomento con le eccezioni dello sport, del cinema cinema e del classico gossip.

E tutto questo per dare un indirizzo ben chiaro al Giornale e, in ultima analisi, in quanto reputo lo sport una cosa assolutamente seria ed in taluni casi anche ammirevole, ma del quale si dovrebbe parlare più che altro nel caso di significativi risultati – con orgoglio umano o nazional campanilistico, se si vuole – ma strettamente fine a sé stesso, e non come viene visto ed utilizzato oggi, cioè come puro strumento di business per e contro il quale si sviluppano amore e odio fin troppo profondi e dannosi per una società che si voglia ritenere moderna e democratica.

Per quanto concerne, viceversa, il settore del gossip puro e semplice, ritengo questa deleteria branca delle emozioni umane una iattura totale, che sta portando la nostra società – intesa nella sua più vasta accezione – nel baratro più profondo dell’inutilità e della stupidità.

Ed ecco perché mi sono sempre rifiutato categoricamente di ospitare sulle pagine del mio giornale notizie relative ad uno o all’altro degli argomenti sopra citati, ed ecco spiegato come mi senta io, oggi, ad essere costretto a parlare in prima persona di un caso che sta occupando le prime pagine di tutti i maggiori media italiani e riguarda la coppia Ferragni-Fedez.

La coppia famosa

Di questi due personaggi non mi sono mai realmente interessato, li ho solo sentiti citare nei vari telegiornali della sera o in qualche trasmissione cosiddetta di “approfondimento” – approfondimento di cosa, della stupidità? – e che regolarmente saltavo, proprio per un impulso repulsivo che mi assaliva improvvisamente, per cui non conosco sostanzialmente nel dettaglio le loro vite intime e tutte le possibili peripezie messe in campo dal duo per arrivare al punto nel quale sono, ma nello stesso tempo, e proprio in questi giorni, dovendomi documentare prima di tracciare un quadro della situazione, ho avuto modo di apprendere diverse notizie in merito al duo.

Infatti, avendo la sciagura di trovare, su molti dei canali disponibili in TV, programmi interamente dedicati a questo caso mediatico per giorni e giorni, con l’intervento di “grandi esperti”, “grandi giornalisti” professionisti e pure politici che dissertavano – molto spesso, se non sempre, a sproposito – su questa deprecabile vicenda, ho avuto modo di farmi una mia particolare idea.

La nostra immagine nel mondo

Al di là della mera questione giuridica che, come al solito, in Italia finirà a “tarallucci e vino” o, al massimo, con un’ammenda comminata al duo e, forse, una bacchettata sulle dita, unita a qualche pubblica reprimenda da parte di autorità più o meno autorizzate a farla, vorrei focalizzare l’attenzione sul fatto che a livello di immagine, agli occhi di tutto il mondo, stiamo dando un pessimo esempio (non che il resto del mondo sia poi tanto meglio) e sicuramente corroboriamo l’idea che gli altri hanno su di noi, e cioè che, in fin dei conti, siamo pur sempre dei “mangia spaghetti”.

Il problema della vacuità

Prima di analizzare a fondo le questioni che, per me, sono assolutamente prioritarie, vorrei brevemente parlare di queste due persone, dicendo, sostanzialmente, che impersonificano perfettamente il “nulla” cosmico e la vacuità dell’apparenza a detrimento dell’essere, che infiniti programmi, negli ultimi decenni, stanno portando avanti – hanno anche detto che dietro a tutto ciò c’è un preciso programma di de-culturalizzazione a fini politici, poiché è molto più semplice governare sopra un branco di ignoranti, piuttosto che dover aver a che fare con una società illuminata e di grande cultura ed evoluzione – e sto parlando di persone come la d’Urso, Maria de Filippi, Signorini e tutta quella categoria di talk show che perseguono la stupidità come scopo ultimo.

Ferragni e Fedez possono avere avuto la bravura – che non nego – di intercettare quello che il pubblico richiedeva e, sopra a questo desiderio di nullità e vacuità hanno saputo costruire un impero da 20 milioni di euro all’anno, ma oltre al fatto grave dei quali, personalmente, li accuso, e cioè che hanno pur sempre accettato di cavalcare questa cosa senza degnarsi minimamente di riflettere al danno intrinseco che avrebbero portato all’intera società, e qui sta il vero dilemma, ovvero capire se lo hanno fatto pur consapevoli del male che provocavano o se lo hanno fatto in quanto loro stessi preda della assoluta incapacità di comprendere ciò che facevano.

La responsabilità: un dilemma non da poco

Per fare un parallelo, è come se un bimbo di 10 anni, trovando la pistola del padre, e non sapendo cosa sia, uccide il fratellino o uno dei sui amichetti, nel qual caso la colpa è sostanzialmente solo del genitore, oppure quando un 16enne viene in possesso di un’arma e, ben cosciente di quello che sta facendo, la utilizza per farsi vendetta o per affermare una sua superiorità verso gli altri.

Il bimbo non ha la vera possibilità di comprendere quello che sta facendo, poiché non ha ancora la perfetta coscienza di cosa siano il bene o il male, né, tanto meno, delle conseguenze delle proprie azioni, mentre il sedicenne, al contrario, è già in grado di comprendere tutti questi meccanismi, per cui è assolutamente responsabile delle sue azioni.

Tornando al duo citato, mi dispiace dirlo, e con molta probabilità qualcuno avrà a che ridire a proposito di questa mia esternazione, ma sono totalmente inutili, -sotto qualsiasi profilo si vogliano esaminare, ed in più sono altamente pericolosi, in quanto malauguratamente seguiti da 30 milioni di persone (?!?)- allo sviluppo cerebrale della nostra società, e invece che continuare a parlare di loro andrebbero relegati nel dimenticatoio più buio, al fine di cercare di riparare i danni fatti da questi due perfetti esempi del Nulla che ci circonda e pervade.

Il cavallo che tira

Ma quello che più mi sorprende e sconvolge è che da giorni, ormai, tutti i maggiori quotidiani come Libero, il Giornale, la Stampa, Il Corriere della Sera, Repubblica e molti altri dedichino pagine e pagine ad esaminare tale questione, addirittura in prima pagina, con approfondimenti nelle pagine interne, come a dire che hanno capito che il “cavallo” che tira è quello, e quindi deve essere cavalcato al fine di acquisire consensi e vendite più degli altri.

Persino la Meloni

E come ciliegina sulla torta, gli stessi politici non si sono fatti pregare due volte, e si sono gettati “a pesce” per fare a gara a chi “le sparava più grosse” e sgomitando con gli altri colleghi giornalisti – o giornalai – in modo da conquistarsi anche loro il classico posticino al sole dell’attenzione mediatica (dato che in politica non contano assolutamente nulla) e, vergogna delle vergogne, pure il Presidente del Consiglio si è lasciata andare a delle esternazioni circa il sopra citato duo, camuffandole come critica giudiziaria politica, ma riuscendo solo in un risultato: apparire per quello che, in effetti, è e cioè schiava del suo tempo e della pochezza delle idee.

Per non parlare di un Presidente della Repubblica come il nostro, che si presta ben volentieri a farsi fare un selfie con questa coppia di genuini “portatori di serena stupidita’”.

Ma come?

In un mondo dove i popoli Russo e Ucraino stanno piangendo oltre 600 mila vittime e sono alle prese con una catastrofe di dimensioni quasi mondiali, preda di fame, miseria, distruzione di ogni casa, posto o luogo a lui cari, quando i popoli Palestinese e Israeliano stanno a loro volta piangendo oltre 25 mila perdite di cui 8000 sono bambini sotto i 10 anni e, in un mondo dove, nel solo continente Africano e nel vicino Medio Oriente, ci sono oltre 26 guerre in atto (ultimo articolo pubblicato, ndr.)e dove ogni giorno a migliaia sono i morti per fame, miseria o malattia, noi siamo solo capaci di sprecare letteralmente il nostro tempo a parlare di due perfette nullità come Ferragni e Fedez?

E noi ci vogliamo definire civiltà illuminata?

L’unica illuminazione della quale si dovrebbe parlare è quella che servirebbe per dissipare le tenebre sopra la vastità del nulla cosmico dove stiamo sprofondando le nuove generazioni, e se le cose, poi, vanno come in Ucraina o in Palestina o in uno degli altri numerosi paesi martoriati da guerre fratricide, lo dobbiamo solo alla nostra indolenza, anche nelle piccole cose quotidiane.

Come diceva un immenso Albert Einstein, “solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima (cit.).

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