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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Ecco perchè non sopravviveremo

Strane scintille luminose che cadono dal cielo su una città

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Gia’ in un precedente articolo, avevo affrontato il discorso del decadimento della nostra societa’ o quantomeno, il fallimento di un modello di societa’ che ci ha guidati per piu’ di 2000 anni.

L’umanita’ si e’ evoluta, attraverso sacrifici, lavoro, guerre, disastri naturali, malattie ed ogni altra possibile difficolta’, temprandosi e, qualche volta, imparando dai suoi stessi errori.

Siamo riusciti a sopravvivere nonostante le difficolta’ che noi stessi o madre natura ci poneva di fronte, siamo riusciti a creare un modello di societa’ che, nonostante le sue molteplici imperfezioni, dovute a retaggi ereditati dai nostri predecessori, poteva essere una base sulla quale riuscire a portare quelle modifiche funzionali a una duratura coesistenza con le avversita’ che ci si sarebbero presentate nel futuro.

Siamo ad un passo dalla colonizzazione di un altro pianeta, le porte dell’ignoto cosmico con tutti i suoi segreti ancora custoditi gelosamente, si stanno per aprire, in questo ultimo secolo, abbiamo fatto passi da gigante in quasi tutte le branche della scienza e della tecnologia tranne che in un settore.

Ed è proprio quello che ci dannera’ per l’eternita’.

Non siamo stati capaci di adeguare ai progressi che facevano i nostri scienziati, studiosi e ricercatori,  la consapevolezza e l’intelligenza collettiva.

E per capire questo passo fondamentale, che secondo il mio modesto avviso ci portera’ rapidamente alla rovina, e’ bastato che si innescasse un fenomeno naturale come la pandemia attuale.

A prescindere dal merito stesso della questione, se veramente questo virus possa rappresentare un serio pericolo per l’intera umanita’ o meno, non siamo stati assolutamente in grado di gestire il tutto con un minimo di raziocinio o di organizzazione collettiva, troppo concentrati sugli sterili interessi personali o di cortile.

D’altra parte, era di una semplicita’ disarmante riuscire a dominare la situazione e a risolverla nel minor tempo possibile e con il miinor spreco di energie e vite umane.

Ma a nessuno e’ venuto in mente proprio quanto dicevo poc’anzi e cioe’ la coscienza e intelligenza collettiva, il senso di appartenenza ad un’unica specie, per quanto ne sappiamo l’unica nell’universo conosciuto, cosi’ meravigliosa in tanti suoi aspetti ma nello stempo cosi’ stupida da scivolare sulla classica buccia di banana.

Faccio solo un piccolo esempio del come si sarebbe dovuto agire, tenendo presente che si potrebbe fare anche ora per evitare danni ulteriori, senza dilungarmi troppo, tanto per far comprendere incontro a quale disastro stiamo andando.

Fin dall’inizio si sapeva che questo virus aveva un tempo di incubazione di 14 giorni e si sapeva perfettamente che andando in ordine sparso come e’ successo, avremmo avuto le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Quindi, anche un bambino delle elementari avrebbe saputo dare la soluzione. 

Fuori c’e’ una tempesta con 50 gradi sotto zero che dura 14 giorni? Bene, stai in casa ed esci quando spunta il sole.

Provate a fare un po’ di conti elementari e calcolate sia dal putno di vista emotivo, economico e di vite umane, quanto meno ci sarebbe costato se a febbraio dell’anno scorso ci fossimo chiusi in casa ermeticamente per 14 giorni e fossimo usciti quando avesse iniziato a risplendere il sole.

Il governo poteva fare un conto molto semplice di quanti soldi avrebbe dovuto stanziare per compensare questa chiusura forzata e il gioco era fatto.

Avremmo avuto una nazione intera e forse il mondo, libero deifinitivamente da questo virus.

Tanti mi hanno detto ma come sarebbe stato possibile mangiare, approvigionarsi, mandare avanti i servizi essenziali, gli ospedali, le fabbriche, la luce elettrica, il gas, l’acqua?

Tranquilli, con un briciolo di organizzazione si sarebbe potuto fare tutto.

La differenza e’ sostanziale. In questo modo avremmo avuto un danno estremamente contenuto e ridotto rispetto, al disastro epocale di fronte al quale ci troviamo oggi.

Invece cosa e’ stato fatto? Ogni paese e’ andato in ordine sparso, non ci sono state comunicazioni, ognuno ha fatto il geloso verso l’altro, si sono iniziate guerre fra poteri interni ed esterni e sopra ad ogni cosa, il dio denaro ha comandato indisturbato.

E cosi’ facendo, fatalmente ci siamo incamminati allegramente verso il baratro piu’ profondo.

Perche’ non e’ detto che non si riuscira’ ad uscire da questa situazione, ma il prezzo che tutti quanti pagheremo, sara’ altissimo e ci vorranno anni per riuscire a rimediare a quanto non e’ stato fatto.

ma la vera sostanza del discorso, e’ che non meriteremmo di sopravvivere proprio per quanto ho detto all’inizio, ovvero per il fatto che piu’ andiamo avanti e meno siamo coesi e tutt’uno gli uni con gli altri.

Nonostante tutti i politici e gli organi di stampa mondiale, strombazzino ai quattro venti le fanfaluche dell’unita’, della fratellanza e del fatto che dobbiamo essere un’unica societa’ mondiale, la relata’ e’ diametralmente opposta.

Ogni paese viaggia su meschine ripicche, sulla corsa ad essere il piu’ bravo della classe, su odii verso l’altro o il diverso perdendo di vista l’unica cosa veramente importante che dovremmo avere ben a mente.

Essendo ormai quasi 8 miliardi, siamo diventati un unico essere vivente, strettamente connesso ed in simbiosi con il nostro povero pianeta e dovremmo comportarci di conseguenza per risucire a vincere tutte le sfide che continueranno a presentarcisi di fronte.

Perche’ sfugge a tutti un piccolo particolare. Ognuno pensa che la Terra sia bellissima, affascinante e che dobbiamo trattarla bene se no la natura ci si rivoltera’ contro.

Non esiste idea piu’ sbagliata di questa.

La Terra si e’ tutto quanto detto ma di noi se ne strafrega sonoramente e che ci siamo o non ci siamo non gli cambia nemmeno di una virgola la sua esistenza.

I vulcani continueranno ad eruttare, le placche tettoniche continueranno a creare terremoti, i mari non smetteranno di trasformarsi in montagne d’acqua violente e distruttive, le intemperie continueranno ad abbattersi con violenza sulle nostre teste.

e in aggiunta a tutto questo, anche dall’esterno nessuno avra’ riguardo per le nostre miserevoli vite.

I meteroiti arriveranno sempre, le radiazioni cosmiche non smetteranno mai di colpirci ed ogni altro tipo di problema continuera’ imperterrito a presentarci il conto.

E tutto questo potremmo affrontarlo e superarlo solo se riusciremo a sviluppare un’intelligenza e  una coscienza collettiva, come se fossimo un unico organismo altrimenti, saremo destinati entro pochi decenni, a perire di fronte ad un’ennesima catastrofe che ci dovesse colpire.

Ma piu’ andiamo avanti e piu’ mi acorgo che di tutto questo non v’e’ nemmeno l’ombra.

E la dimostrazione plastica di quanto affermo, e’ nell’immenso disastro che scientemente stiamo commettendo.

E uso la prima persona plurale, in quanto anche il comportamento di ognuno di noi e’ sintomo della mancanza di una visione leggermente maggiore del proprio naso.

In questo modo di fare, non abbiamo assolutamente alcuna speranza e, detto molto francamente, non abbiamo nemmeno il diritto di sopravvivere.

Non ce lo meritiamo.

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