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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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La resa dei conti

Due cavalieri si sfidano

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Ci siamo.

Stiamo arrivando alla resa dei conti.

La gente, stufa di vane promesse, di menzogne sparse a piene mani e sopratutto della inettitudine della nostra classe politica, si sta ribellando.

Per ora sono solo delle manifestazioni piu’ o meno movimentate, ma molto presto se il governo non interverra’ con una marea di soldi per riparare agli enormi danni procurati all’intera nazione, con molta certezza, la protesta potrebbe dilagare con immaginabili conseguenza.

E tutto questo perche’ la politica tutta, comprese le ex opposizioni, sono state completamente succubi di interessi personali e totalmente impermeabili a qualsiasi forma di intelligenza.

A disatnza di un anno, tutto cio’ che ho scritto su questo sito, si sta rivelando esatto e alcune testate nazionali o giornalisti indipendenti, iniziano a scrivere pubblicamente cio’ che sostenevo personalemnte.

Andando con ordine, la questione mascherine sta saltando agli occhi di tutti per la sua assoluta inutilita’ e forse dannosita’ per l’organismo umano.

Sicuramente per la tenuta psicologica dei piu’ piccoli che si trovano proiettati in un mondo assolutamente insicuro, dove gli viene insegnato al posto della condivisione, della fratellanza, della socialita’ e dell’amore verso il prossimo, l’oscurantismo piu’ cupo sottolineando, di fatto, che “gli altri” sono pericolosi e che bisogna cercare di stare distanti da chi ci circonda, non toccarli e farsi toccare e sopratutto non avere piu’ una vita sociale.

Questo sistema al quale siamo stati costretti da ottusi burocrati, privi di una qualsiasi visione lungimirante, sta velocemente trasformando la nostra societa’, da allegra e piena di brio e voglia di fare che era a una societa’ tetra, buia, piena di paure dell’altro e del diverso.

Splendida visualizzazione di quanto detto, la si puo’ vedere con le animazioni create ormai quasi 40 anni fa, in occasione dell’uscita del celeberrimo lavoro dei Pink Floyd, “The Wall”.

Tornando all’attualita’, mentre paesi come la Svezia e l’Inghilterra, contro i quali si scagliavano i soliti radical chic e la nostrana sinistra da salotto, tuonando che erano degli incoscienti e dei pazzi ad agire come hanno fatto e con estrema sicurezza, avrebbero finito per far sprofondare le rispettive popolazioni nel disastro totale, stanno dimostrando che le loro erano le scelte giuste e che proprio in questi giorni stanno iniziando a riaprire alla vita, noi siamo ancora sprofondati nella piu’ totale incapacita’ di gestire la situazione.

Per affrontare tutto cio’, e’ stato chiamato il salvatore della patria, colui che avrebbe fatto risorgere la Fenice dalle ceneri, il Professor Mr. Mario Draghi.

Ma non ci si e’ resi conto che il signor Draghi altro non e’ che un bravo – discutibile – banchiere, che ha operato, sempre per il pensare illuminato delle sinistre da salotto, in modo splendido in occasione della crisi del 2008.

Parere personale, e’ che il signor Draghi ha fatto solo ed esclusivamente gli interessi delle lobbye finanziarie e bancarie – mondo dal quale proveniva – sperperando una quantita’ di soldi pubblici che ci vorranno 3 o 4 generazioni per poter recuperare, senza alcun utile tangibile per i normali cittadini.

Dopo il famoso Quantitative easing, non mi sembra proprio di aver visto un incremento del lavoro, una diminuzione della poverta’ e gente saltare dalla gioia, anzi.

Non ci scordiamo che il signor Draghi, ha iniettato nelle casse delle banche, circa 3500 miliardi di euro con i quali, matematica alla mano, avrebbe potuto dare circa 40.000 euro a famiglia in tutta Europa. Allora si che la ripresa economica sarebbe stata un buldozer inarrestabile.

Ma venendo a quanto questo oscuro burocrate delle banche puo’ e potrebbe fare per risollevare il paese, ho forti dubbi che riesca a farlo poiche’ al di la’ del suo biglietto da visita personale, non ritengo che abbia il carisma e le competenze necessarie per poter incarnare il leader politico della svolta.

Sara’, come al solito, l’ennesiam presa in giro di un popolo ormai stremato da un anno e mezzo di vessazioni, che e’ ormai arrivato alla frutta.

Ma ci rendiamo conto che in Italia ci sono 4 milioni di persone che vivono nella totale indigenza, ai margini dell’invisibilita’ assoluta e altri 6 milioni di persone che fanno fatica a mangiare 2 volte al giorno?

Ma cosa vogliamo aspettare, che la rabbia sociale arrivi a dei livelli tali da non poter essere piu’ fermata, nel momento dell’esplosione?

Ci si vuole rendere conto che le maggiori guerre civili e rivoluzioni sono nate proprio per il problema di sopravvivere?

Vogliamo capirlo o no che un domani il Tizio che non ha piu’ nulla da perdere, invece che ammazzare la mogli, i figli e poi suicidarsi, dira’ “aspetta un po’, ora prima di ammazzare mia moglie, prima vado a cercare qualche politico e lo porto con me all’inferno, poi si vedra’”?

E quando questo succedera’ – perche’ succedera’ statene sicuri – sara’ ormai troppo tardi per tornare indietro  e si innescheranno tutte quelle azioni tipiche di una guerra civile.

Il governo dovra’ intervenire con misure di repressione drastiche e la gente si imbestialira’ ancora di piu’.

E sara’ la fine.

Con quanto scrivo non voglio assolutamente passare per catastrofista o per fomentatore d’odio e di rabbia, ma voglio solo avvertire quanti avranno la pazienza di leggermi, che ormai siamo seduti su una polveriera e che bastera’ veramente molto poco per innescare una reazione a catena assolutamente inarrestabile.

E che il prezzo che le prossime generazioni pagheranno, sara’ molto alto.

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