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5G a Roma: Boldyn Networks vince la gara per la trasformazione in smart city entro il 2025

Rappresentazione artistica di una città interconnessa col 5G

Tabella dei contenuti

Introduzione

Il Comune di Roma ha scelto la canadese Boldyn Networks per la realizzazione dell’infrastruttura 5G che trasformerà la città in una smart city entro il 2025, nonostante le segnalazioni dell’Antitrust. L’obiettivo è quello di predisporre l’infrastruttura per rendere Roma una città intelligente entro l’anno giubilare del 2025. La decisione di scegliere Boldyn Networks è stata presa per la sua proposta di installare antenne più piccole del normale al posto delle classiche torri, riducendo l’impatto visivo.

Boldyn Networks vince la gara per il 5G

La canadese Boldyn Networks si è aggiudicata la gara per il 5G del Comune di Roma grazie alla sua proposta di installare antenne più piccole del normale, ma ovviamente più numerose del solito. La giunta comunale ha scelto Boldyn Networks per ridurre l’impatto visivo delle antenne sulla città e per predisporre l’infrastruttura necessaria per la trasformazione in smart city entro il 2025.

Antitrust e operatori telefonici contestano la decisione

Nonostante le segnalazioni dell’Antitrust e il ricorso presentato da Vodafone, Wind, Tim e Iliad, il sindaco Roberto Gualtieri ha concesso un project financing della durata di 25 anni a Boldyn Networks per dotare le 100 maggiori piazze della capitale di una rete di small cell e antenne. Questa mossa ha causato malcontento agli operatori telefonici che avevano investito miliardi per comprare le frequenze dei telefonini di nuova generazione e che erano in discussioni con l’Atac per far fare il salto di classe alla linea della metropolitana dal 4g al 5g.

Il progetto per il 5G a Roma

Boldyn Network installerà 2.200 small cell, micro-antenne collocabili su supporti di altezza media come i lampioni per ridurre l’impatto visivo e ambientale sulla città. Inoltre, è prevista l’installazione di hotspot Wi-Fi su tutto il territorio di Roma Capitale e di tutti i servizi per la successiva gestione dell’infrastruttura. La società canadese si è impegnata a collegare 2.000 telecamere di sicurezza e 3.000 sensori per la qualità dell’aria che dialogheranno tra loro e con la centrale operativa via 5G e costituiranno i gangli di quella rete destinata a trasformare Roma in una smart city.

I costi del progetto

L’investimento complessivo previsto dal progetto è pari a 97,7 milioni di euro, di cui 20 milioni erogati dal Comune di Roma come contributo pubblico. La gara prevede l’aggiudicazione della concessione in esclusiva, per una durata di venticinque anni, dell’attività di realizzazione e gestione dell’infrastruttura 5G a Boldyn Networks.

Conclusioni

La scelta del Comune di Roma di affidare a Boldyn Networks la realizzazione dell’infrastruttura 5G per la trasformazione in smart city entro il 2025 ha suscitato contestazioni da parte dell’Antitrust e degli operatori telefonici. Tuttavia, la giunta comunale ha deciso di puntare sulle antenne più piccole del normale per ridurre l’impatto visivo sulla città e predisporre l’infrastruttura necessaria per la trasformazione in smart city. Il progetto prevede anche l’installazione di hotspot Wi-Fi su tutto il territorio di Roma Capitale e l’utilizzo di telecamere di sicurezza e sensori per la qualità dell’aria.

Fonte: Start Magazine

Autore dell’articolo originale: Carlo Terzano

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